BABBO NATALE: una invenzione della COCA-COLA
Basta con la gran
pagliacciata di Babbo Natale!
Se c’è una menzogna che sia la
peggiore di tutte, in occasione del natale, questa è
l’invenzione della figura di BABBO NATALE.
Questo ingannevole personaggio
dovrebbe essere un BABBO e dovrebbe essere legato a
qualcosa che nasce: Babbo Natale non risponde a nessuno dei due requisiti.
Come “babbo” è deleterio,
perché si presenta ai bambini come un’alternativa al
vero babbo naturale, il quale, ipocritamente gioca a “nascondersi” dietro un
altro babbo.
Se ogni papà parlasse di Gesù al
proprio figlio e gli presentasse Gesù ADULTO e RISORTO come il Padre nostro
celeste che salva, protegge, benedice e provvede, gli avrebbe dato l’immagine
reale e vera che lo accompagnerebbe in tutto il corso della sua vita, per tutte
le necessità future. Invece il papà naturale in pratica non solo nasconde la
vera paternità di Dio che è l’unica alternativa divina
al padre naturale, ma ne presenta un altro!
Pochi sanno che la tradizionale figura di vecchio dalla barba
bianca e dal vestito rosso fu una riuscitissima pubblicità della Coca-Cola
Company. Ma com’è stato possibile introdurre nel mondo
cristiano evangelico un personaggio così antibiblico? Evidentemente, ogni volta
che si abbassa la guardia, entrano mostruosità…
Per la cronaca, bisogna sapere che l’immagine paciosa,
rubiconda e robusta di Babbo Natale così come Io identifichiamo oggi, è dovuta
alla fantasia creativa di un astuto grafico pubblicitario americano: Haddon H. Sundbolm,
che seppe trasformare intuitivamente tutto il bagaglio di riti e di credenze
legati ai culto di san Nicola e alla stagione invernale di quegli emigranti, che
partirono per l’America e che in seguito, popolandola, ne influenzarono la
cultura e la tradizione.
Il nome di Santa
Claus invece è il sincretismo di due parole latine “Sanctus Nicolaus”.
Tale santo la notte del 25
dicembre, dopo aver solcato il cielo su una slitta trainata da renne piena di
regali, si credeva entrasse in ogni casa calandosi dal camino e depositasse i
giocattoli sotto l’albero di Natale o nelle calze di tutti i bambini buoni.
Sebbene quell’immagine familiare di Santa Claus si sia diffusa negli Stati
Uniti nel XVII secolo e in Inghilterra solo verso la
metà del XIX secolo, le sue radici affondano
nell’antico folklore europeo e hanno influito notevolmente sulla celebrazione
del Natale in tutto il mondo.
Ma che fa, c’è bisogno di
mentire per regalare un giocattolo al proprio figlio?
C’è bisogno di dire che il
regalo lo manda il nonno morto, come dicono in Sicilia? Ma
che razza di genitori abbiamo? Incapaci di farsi amare?
Dove alligna la figura di Babbo
Natale? Ovviamente nei paesi dove il cattolicesimo o il paganesimo hanno
imperato per secoli… Molti altri personaggi natalizi del folklore europeo,
quali Père Noèl in Francia, Julenisse
in Scandinavia e Father Christmas in Inghilterra, sono legati a san Nicola.
San Nicola di Mira era un
vescovo dell’Asia Minore vissuto tra la fine del III ed il IV secolo. Le notizie
intorno alla figura di questo santo sono molto scarse e improbabili, comunque
si pensa che nacque da ricchi genitori cristiani intorno
al 270 d.C. a Patara, in Licia (in Turchia), fu
arcivescovo della chiesa di Mira, una città di questa regione, e che dopo la
sua morte avvenuta presumibilmente tra il 345 e il 350 d.C. i suoi resti,
dapprima sepolti nella medesima città, furono in seguito, all’inizio dell’XI secolo, da alcuni marinai e mercanti italiani, trafugati
a Bari, dove sul suo sepolcro sorge oggi una basilica. La “traslazione”
avvenne il 9 maggio 1087. Oggi San Nicola è, per i
cattolici, il santo partono di Bari.
Nelle prime leggende di quell’epoca si narrano alcune sue imprese, fra
cui la protezione dei bambini e la generosa distribuzione di regali ai poveri.
La figura di san Nicola ha affiancato, sostituito o incorporato personaggi
pagani quali
Secondo la versione tedesca e
olandese della leggenda, Nicola cavalcava per i cieli consegnando regali in
molte zone europee.
Era talvolta accompagnato
dall’elfo Schwarzer Peter meglio
noto come il fatidico “uomo nero”, che recava con sé un sacco pieno di doni e
di fruste, che ha terrorizzato e continua a farlo, i bambini di mezzo mondo.
Questi aveva il compito di frustare i bambini cattivi e naturalmente premiare
quelli buoni.
Tutto il contrario della
meravigliosa realtà dell’Evangelo che attribuisce a tutti i fanciulli
indistintamente il Regno dei Cieli.
Potremmo allora dire che Babbo
Natale, sia divenuto il simbolo di comodo della festività più amata, specie
per atei e miscredenti, come una sorta di uomo-patchwork, per creare il quale
la cultura cattolico-mediterranea e quella nordica celtica hanno
contribuito in eguale misura.
A questo punto che si può fare? Che almeno noi evangelici , non facciamo entrare Babbo Natale nelle nostre case e
parliamo ai nostri figli di Gesù, regalando loro dei giocattoli non a nome di
Gesù ma in base all’amore che portiamo per loro!
Il Babbo Natale di oggi deve alla tradizione antica il nome, il
ritratto del vecchio generoso, barbuto e «atletico» (riesce ad arrampicarsi sui
tetti nonostante l’età), e forse il vestito rosso, bordato di pelliccia bianca;
mentre dalla cultura germanica derivano gli elementi
prettamente nordici: gli stivali e il cappello a “pon
pon” per affrontare il freddo polare, lo stuolo di
elfi che lo aiutano nel suo lavoro e l’insostituibile slitta volante trainata
da renne.
Sia chiaro una
volta per tutte: noi evangelici siamo contro le tradizioni di questo
tipo! Se qualcuno non è, non si lamenti se poi, un evangelo annacquato da tali
tradizioni non produca poi i frutti che ci si aspettano!
Da un rovo di spine sicuramente
non spuntano fichi!
In conclusione, Babbo Natale è un
personaggio di pura fantasia che piace a generazioni di bambini: milioni di
loro ogni anno mandano la propria letterina a questo vecchio fattorino dei
regali.
E’ semplicemente pazzesco, come
chi manda lettere a Gesù “bambino”, alla befana o a Giulietta e Romeo.
Un tentativo di smuovere le
acque è stato persino fatto da papa Paolo VI che ordinò
di eliminare la festa di san Nicola dal calendario romano cattolico ufficiale, dal momento che sembra che San Nicola… non sia nemmeno
esistito!
Ogni anno, con
l’avvicinarsi del Natale, i bambini scrivono letterine a Babbo Natale e gli
lasciano sul davanzale cibo e bevande per uno spuntino. La moderna leggenda di
Santa Claus echeggia ormai in ogni parte del mondo, diffusa dai cartelloni
pubblicitari, dai biglietti d’auguri, dalle decorazioni e dai Babbo Natale
assoldati dai grandi magazzini.
Babbo Natale è quindi un
miscuglio di tradizioni pagane e cristiane delle epoche scorse, che ne hanno prodotto una figura soprannaturale, capace di percorrere il
nostro pianeta “in pochissimo tempo a bordo “dell’ecologica slitta”
dispensando doni ai “bambini buoni”.
Se volessimo andare in fondo forse potremmo dire che si sono
educate le nuove generazioni all’insegna della menzogna, per perpetuare guerre
e sogni di vanità e di gloria.
Così non sia!