LE DUE DOREÀ
"Pertanto, fratelli, bramate il profetizzare, e non impedite il parlare in altre lingue;" (I Corinzi 14:39)
 

Nel caso di Gesù Cristo, Egli è morto, altrimenti l'eredità non può essere attribuita, e ci ha lasciato "la vita eterna" come dono gratuito, senza condizioni. Con la morte di Cristo, il Testamento può essere aperto e l'eredità si può essere assegnata.
                La Sua Grazia e la Sua misericordia sono i soli motivi del Suo dono!
                I riferimenti biblici sono in undici passi: Atti 2:38; 8:20; 10:45; Giovanni 4:10; Romani 5:15; 5:17; 2 Corinzi 9:15; Efesini 3:7; 4:7; Ebrei 6:4; Apocalisse 22:17.
                La "doreà", come già detto in precedenza, è "quanto Gesù Cristo ci ha lasciato dopo la Sua morte": la promessa della SALVEZZA.
                Se una persona riesce a "sperare" in questa promessa (il nascere "d'acqua"), interverrà lo Spirito Santo che darà la "certezza" che la speranza è ben fondata, perché si regge su Gesù!
                Questo è il nascere "dallo Spirito"!
In greco antico e moderno, il termine "doreà" è un termine usato nel campo giuridico: il suo inserimento in un contesto cristiano appare strano, soprattutto se si fa riferimento alla salvezza che Gesù ha portato al mondo come DONO.
Doreà infatti vuol dire dono, lascito testamentario, legato testamentario, donazione testamen­taria, donazione post mortem e indica un qualcosa lasciato in eredità da qualcuno che è morto; è il "legato" o lascito testamenta­rio.
                La doreà è un dono solamente positivo e senza le responsabilità tipiche di chi è designato come "erede". 
 
Che c'entra la salvezza con la doreà? Infatti il termine "doreà" è usato nel campo giuridico per indicare un qualcosa lasciato in eredità da qualcuno che è morto; il "legato" o lascito testamenta­rio, è un dono solamente positivo e senza le responsabilità tipiche di chi è designato come "erede".  Ebbene, nel caso di Gesù Cristo, Egli è morto, altrimenti l'eredità non può essere attribuita, e ci ha lasciato "la vita eterna" come dono gratuito, senza condizioni, e senza vincoli ereditari. La Sua Grazia e la Sua misericordia sono i soli motivi del Suo dono!
L'elenco completo di TUTTI i riferimenti sottoriportati, permetterà a chiunque di controllare personalmente come il termine è stato usato solo ed unicamente quando si parla di salvezza per i meriti del Sangue dell’Agnello e del battesimo di Spirito Santo, mediante l’evidenza delle lingue.
I riferimenti sono tutti questi: Matteo 10:8 Giovanni 4:10; 15:25; Atti 2:38; 8:20; 10:45; 11:17; Romani 3:24; 5:15; 5:17; 2 Corinzi 9:15; 11:7; Efesini 3:7; 4:7; Galati 2:21; Ebrei 6:4; 2 Tessalonicesi 3:8; Apocalisse 21:6;  22:17.
 
La DOREÀ è alla base della NUOVA NASCITA
                Quando siamo stati battezzati nell'acqua, abbiamo sancito la nostra salvezza in Gesù Cristo, mediante un atto di ubbidienza alla Sua Parola: "Chiunque avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato" (Marco 16:16).
                Il credente cristiano "salvato", si aggiunge al popolo del Signore (il corpo di Cristo), mediante il "battesimo in acqua", per immersione e da adulti.
                Per la precisione egli ci aggiunge al Signore (Atti 2:47; 5:14; 11:24): ufficialmente, egli seppellisce il corpo del vecchio uomo, fatto di peccato, di disubbidienza e di ribellione a Dio e dimostra la "nuova nascita" dell'uomo nuovo in Cristo Gesù. (Romani 6:4; 1 Pietro 3:21) La "sana" dottrina ci dice che il Signore aggiunge i neo-convertiti a quelli che sono già Suoi e che costituiscono il Suo Corpo: la Chiesa.
                La salvezza è un dono-lascito: il famoso passo di Matteo 10:8 "Sanate gl'infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" andrebbe invece così tradotto alla lettera: ""Sanate gl'infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; la doreà avete ricevuto, la doreà date". Pregasi controllare sul testo greco!
                La salvezza è un dono di Dio-Padre, che, nella Sua infinita misericordia, ha voluto aprire "l'anno della Grazia" e tenderci una mano, nei meriti di Suo Figlio Gesù Cristo.
                Questo è il fondamento della salvezza che non potrà mai più essere smosso da nessuna cosa, perché «Io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno mai separarci dall'amore di Dio che è IN CRISTO GESU', NOSTRO SIGNORE.» (Romani 8:38)
                Alla samaritana il Maestro spiega la "doreà" della salvezza: «Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il DONO (doreà) di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t'avrebbe dato dell'acqua viva. La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; donde hai dunque cotesta acqua viva?
Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci dette  questo pozzo e ne bevve egli stesso coi suoi figliuoli e il suo bestiame?
Gesù rispose e le disse: Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. (Giovanni 4:10-14)
                La doreà è richiamata dall'apostolo Paolo nell'Epistola ai Romani al cap. 5 (pregasi controllare sul testo greco!)
                Ogni credente "nato di nuovo" ha bevuto alla fonte dell'"acqua della vita", perché ha accettato Gesù Cristo come "personale salvatore": non c'è conversione vera, se non c'è questa caratteristica indispensabile!
                La morte di Gesù Cristo è la morte dell'unico Uomo senza peccato, che Dio ha mandato sulla terra per salvare tutti coloro che hanno fede in Lui.
Sta infatti scritto: "Però la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo, molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il DONO (doreà) della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. Riguardo al dono (dòrema = offerta votiva) non avviene quello che è avvenuto nel caso dell'uno che ha peccato; perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna; mentre il dono gratuito (kàrisma = grazia spirituale) diventa giustificazione dopo molte trasgressioni. Infatti, se per la colpa di uno solo, la morte ha regnato a causa di quell'uno, tanto più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del DONO (doreà) della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell'uno che è Gesù Cristo." (Romani 5:15)
                Il contenuto della DOREÀ di salvezza: «Dunque, con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, e così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita, si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. La legge poi è intervenuta a moltiplicare le trasgressioni; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.» (Romani 5:16:21)
                L'annuncio della salvezza, mediante l'unica offerta che l'uomo non può impunemente rifiutare è il seme da evangelizzare ed è quello... fornito da Gesù Cristo: altro seme non è riconosciuto da Dio come autentico, perché non produce il frutto della "nuova nascita"!
                «Siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno... Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d'esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. Ringraziato sia Dio del suo DONO (doreà) ineffabile!»  (2 Corinzi 9:9-15)
                Anche in Efesini troviamo la "doreà" della salvezza: leggere l'intero brano è sempre una buona lettura!
                "Per questa cagione io, Paolo, il carcerato di Cristo Gesù per voi, o Gentili...
(Poiché senza dubbio avete udito di quale grazia Iddio m'abbia fatto dispensatore per voi; come per rivelazione mi sia stato fatto conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho nel mistero di Cristo.
Il qual mistero, nelle altre epoche, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi  apostoli e profeti di Lui; vale a dire, che i Gentili sono eredi con noi, membra con noi d'un medesimo corpo e con noi partecipi della  promessa fatta in Cristo Gesù mediante l'Evangelo, del quale io sono stato fatto ministro, in virtù del DONO (doreà) della grazia di Dio largitami secondo la virtù della sua potenza.  A me, dico, che sono da meno del minimo di tutti i santi), è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose, affinché nel tempo presente, ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della Chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, conforme al proponimento eterno ch'Egli ha mandato ad effetto  nel nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà d'accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui." (Efesini 3:1-12)
                Infine in Apocalisse 22:16, troviamo scritto: «Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese.  Io sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina. 
E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni.  E chi ode dica: Vieni.  E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in DONO (doreà) dell'acqua della vita.»
 
Io accuso tutti i traduttori biblici italiani di una grave colpa: hanno tradotto "doreà" con "dono", come se fosse un dono qualunque e generico, con la stessa superficialità con cui hanno confuso logos e rhema traducendoli entrambi  con PAROLA. Generazioni di credenti italiani sono state messe fuori strada da tali incompetenti irresponsabili! Il Signore abbia pietà di loro! Doveva venire Yonggi Cho a spiegarci la differenza tra Logos e Rhema! Grazie Gesù!
 
Adesso viene il discorso "pentecostale" della SECONDA DOREÀ
 
                Come la salvezza, anche il "battesimo nello Spirito Santo" è un LASCITO GRATUITO TESTAMENTARIO di Gesù Cristo. Esso non c'entra nulla col battesimo d'acqua, il quale testimonia la propria resurrezione ("nuova nascita"), come già risuscitò Gesù Cristo.
«l'arca; nella quale poche anime, cioè otto, furono salvate tra mezzo l'acqua.
Alla qual figura corrisponde il battesimo (non la purificazione delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio ), il quale ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo, che, essendo andato in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli sono sottoposti.» (1 Pietro 3:15-22)
                Il Battesimo nello Spirito Santo non parla di purificazione o di SALVEZZA, ma di POTENZA per essere testimoni di Cristo nel mondo; la purificazione è già stata ricevuta dal sangue di Gesù Cristo. Vedi: Giovanni 1:29; Matteo 26:28; Romani 3:25 e 5:9; Efesini 1:7; Ebrei 9:12; I Pietro 1:19; I Giovanni 1:7; Apocalisse 1:5. e altri.
Molti pentecostali sbagliano a considerare "non salvati" coloro che non hanno il battesimo nello Spirito Santo secondo l'evidenza delle lingue: anche io sono stato una vittima di tali pregiudizi, ma ciò non mi ha impedito di continuare a vivere la mia vita cristiana, sapendo che nessuno potrà mai separarmi dall'amore di Cristo!
                L'evangelista Marco infatti dice che tra i segni che accompagneranno quelli che avranno creduto, c'è che parleranno «lingue nuove»! (Marco 16:17)
                Il problema è crederci e volerlo: tutto qua.
                «Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli,  che dobbiamo fare? E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il DONO (DOREA') dello Spirito Santo.» (Atti 2:37-38) 
                Ecco dunque che anche il battesimo è una "doreà"!
                Un linguaggio ci spetta di diritto, perché è un lascito testamentario  di Gesù Cristo: il Nuovo TESTAMENTO ci dà una NUOVA EREDITA' perché Dio ha perfezionato la promessa fatta ad Abrahamo.
 
                «Ma, com'è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che l'amano.» (1 Corinzi 2:9)
                Il battesimo nello Spirito Santo è gratuito e non si può comprare:
                «Allora  imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo.
Or Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli era dato lo Spirito Santo, offerse loro del danaro, dicendo: Date anche a me questa potestà, che colui al quale io imponga le mani riceva lo Spirito Santo. Ma Pietro gli disse: Vada il tuo denaro teco in perdizione, poiché hai stimato che il DONO (DOREA') di Dio si acquisti con danaro. Tu, in questo, non hai parte ne sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio.
Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. Poiché io ti veggo in fiele amaro e in legami di iniquità. E Simone, rispondendo, disse: Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi venga addosso.» (Atti 8:20) 
                Il battesimo nello Spirito Santo è per tutti i credenti, nessuno escluso!
                «Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il DONO (DOREA') dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio.
Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi?
E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro. (Atti 10:44-48)
                Esso rimane sempre un passo importante di fede, da cui dipenderà la "misura" che noi vorremo dare alla nostra FEDE!
                «V'e' un solo Signore, una sola fede , un solo battesimo, un  Dio unico e Padre di tutti, che e' sopra tutti , fra tutti ed in tutti. Ma a ciascun di noi la grazia è stata data secondo la misura del DONO (DOREA') largito da Cristo. Egli è per questo che è detto: Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini.» (Efesini 4:5- 8)
                In conclusione, ogni credente provi se stesso e prenda ciò che è suo, bussi e gli sarà aperto, chieda e otterrà, senza opporre false considerazioni, inutili e negative giustificazioni e dannosi impedimenti dottrinali:
                «Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a  Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo di nuovo a porre il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della resurrezione dei morti e del giudizio eterno. E così faremo, se pur Dio lo permette. Perché quelli che sono una volta stati illuminati e hanno gustato il DONO (DOREA') celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento.» (Ebrei 6:1-5)
IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO segna l'inizio di un nuovo rapporto con Dio, di un'intima comunione con lo Spirito Santo. Tale comunione è augurata dall'apostolo Paolo in quel brano che è diventato la conclusione del culto evangelico moderno:
                «La grazia del Signore Gesù Cristo e
                l'amore di Dio e
                la comunione dello Spirito Santo
                siano con tutti voi.» (1 Corinzi 13:13)
                Ogni volta che noi parliamo in altra lingua, secondo il linguaggio che lo Spirito Santo ci ha dato di esprimerci, noi abbiamo comunione con Lui.
                L'apostolo Paolo dice espressamente: io parlo in lingue più di tutti voi». La testimonianza che lui diede fu più FORTE di quella degli altri credenti, esattamente come aveva promesso il Signore, quando disse: "e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in Giudea e fino alle estremità della terra... "
Oggi ci sono molti credenti nati di nuovo che pretendono di dare la stessa testimonianza... senza il battesimo nello Spirito Santo...
 
TRAGICA ED AMARA CONCLUSIONE
 
LA VERA ERESIA? NEGARE LA SECONDA DOREÀ
                L'ERESIA è una dottrina PARZIALE dell'Evangelo. L'eretico prende una parte della verità ma rifiuta il resto che non gradisce. Se i pentecostali hanno accettato TUTTO L'EVANGELO, a questo punto gli eretici chi sono?
                L'eretico è proprio... colui che rimane ancorato al "suo" Evangelo, senza la sottomissione a TUTTA la Parola di Dio. I ministri dell'Evangelo DEVONO essere "servitori della Parola", oppure sono manchevoli (Atti 6:4)
"Ma quant'è a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola." (Atti 6:4)
IN GRECO AL POSTO DI "MINISTERIO" CI STA "diakonia"...
                Come per la certezza della salvezza per i meriti di Gesù Cristo, anche per il battesimo di Spirito Santo occorre l'accettazione di quelle che sono le promesse di Dio scritte nella Sua Parola: fintantoché non si accetta la parola semplice del Vangelo, non solo non si riceve la promessa, ma si rimane nell'ignoranza circa la stessa promessa e per di più circa la verità della Bibbia.
                Il banco di prova della fede è l'ubbidienza alla Parola di Dio e la sottomissione al Suo Spirito Santo.
                E' molto importante capire che i discepoli che ricevettero il battesimo nello Spirito Santo, erano già "salvati" (Atti 1:22; 2:38; 10:44-46; 19:2)
                Anche in Atti 8:14-19, dopo la "nuova nascita", dopo la salvezza dell'anima per la cancellazione dei peccati predicata dall'evangelista Filippo, i credenti di Filippi ricevettero il battesimo nello Spirito Santo attraverso una manifestazione tanto apparente che Simon Pietro lo poté chiaramente costatare...
                Il parlare in altre lingue (Marco 16:17) è un segno molto evidente!
                Come nel caso di Cornelio, il primo non-ebreo ad essere accolto fra i credenti, accettare Gesù Cristo come "personale salvatore", dovrebbe comportare anche il "dono" dello Spirito Santo: non pretenderlo, è una manchevolezza della predicazione ricevuta!
                Se la predicazione del Vangelo è innaffiata dallo Spirito Santo, c'è convinzione di peccato (Giovanni 16:8; Atti 2:37), con invocazione sincera di perdono come affermato in Romani 10:13; l'esperienza della salvezza nei meriti di Gesù Cristo produce la gioia di sentirsi figli di Dio (Giovanni 1:10-13) e come tali possiamo reclamare il battesimo nello Spirito Santo con l'evidenza delle lingue.
                Tale esperienza la Bibbia la promette anche ai nostri tempi:
"Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli,  che dobbiamo fare?
E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il DONO (in greco: doreà) dello Spirito Santo.
Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli,    
e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà." (Atti 2:37-39)
 non tralasciando però di ricercare (i doni) spirituali."
"Soli Deo gloria." (J.S.Bach)