"Ma, com'è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che l'amano." (1 Corinzi 2:9)
Donato Trovarelli
"NON IMPEDITE IL PARLARE IN LINGUE"
(I Corinzi 14:39)
Perché non bisogna impedire il parlare in altre lingue, come comanda la Prima epistola ai Corinzi al capitolo 14 versetto 39?
Perché le lingue (o la glossolalìa) sono l'azione dello Spirito Santo. Non sono segno della salvezza, ma sono un secondo battesimo, dopo quello nel sangue di Gesù, dovuto alla nuova nascita, basata sulla fede nella Parola fecondata dallo Spirito Santo.
PERCHÉ SONO AVVERSATE?
I nemici di Cristo vanno contro lo Spirito Santo in tanti modi:
1. IMPEDIRE "Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue" (I Corinzi 14:39)
In molte chiese il fenomeno è considerato diabolico. Anche Gesù fu considerato un diavolo.
Ancora oggi va in giro il ricordo della "dichiarazione di Berlino" del 1908 in cui alcuni pastori luterani dichiararono il parlare in lingue come un fenomeno diabolico: eppure da quell'epoca, ne è passata d'acqua sotto i ponti! Miliardi di credenti con la glossolalia hanno dato tutte le testimonianze di cui il mondo aveva bisogno: rendendosi docili strumenti dello Spirito Santo, hanno visto la Sua opera miracolosa, trasformatrice e risvegliante.
La presenza dello Spirito Santo può essere vista come elemento di eccessiva libertà dei credenti e uno stravolgimento dell'ordine religioso costituito, della liturgia e della teologia. I cristiani dei primi secoli erano tutti impegnati nell'opera del Signore e, sotto le catacombe o nei luoghi più disparati, non si sognavano neppure di difendere un ordine costituito, poiché lo Spirito Santo era l'unica guida autorizzata da Gesù.
Si può impedire il parlare in lingue in tanti modi, anche custodendo gelosamente la glossolalia come un'esperienza riservata solo ai pentecostali delle Assemblee di Dio, nate dalla spaccatura delle Chiese di Dio, nate dalla separazione di tanti credenti "pentecostalizzati" dalle loro chiese di appartenenza: presbiteriani, battisti, metodisti, ecc. Riscoprire lo Spirito Santo, significa accettarLo in tutte le Sue manifestazioni, sia pur poco gradite, perché a volte misteriose e altre volte rassomiglianti a ubriacature da vin dolce.
2. BEFFARSI Non ci si può impunemente beffare di Dio! Chiese senza lo Spirito Santo sono Chiese destinate a servire gli uomini, non Dio. Il monito apostolico è ancora valido: "Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà." (Galati 6:7)
I denigratori non mancarono mai e anche oggi essi abbondano: "Ma altri, beffandosi, dicevano: Son pieni di vin dolce. (Atti 2:13) Anche Gesù fu beffato quando gli misero la corona sulla testa... (Matteo 27:29,41; Marco 15:31)
3. SPEGNERE "Non spegnete lo Spirito;" (1 Tessalonicesi 5:19)
Il Signore non spegne il lucignolo fumante; l'uomo è capace di spegnere pure il grande fuoco! La glossolalia si era spenta nella notte dei tempi, fino alla "riscoperta" del 1901. Eppure tanti "servi del Signore" avevano avuto effusioni di Spirito Santo, senza peraltro prenderne mai coscienza. Martin Lutero, Torrey Finney, Moody, Spurgeon, Wesley e tanti altri, sicuramente avrebbero qualcosa da raccontarci.
4. CONTRISTARE "E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione." (Efesini 4:30) Il cattivo comportamento dei credenti, le loro strane tradizioni, i loro pregiudizi, le loro mille questioni dottrinarie, hanno sempre contristato lo Spirito Santo, che, pur potendo intervenire con la Sua Potenza, è invece rimasto inerte e spettatore rattristato da tanta stupidità umana.
5. CONTRASTARE La Chiesa della liturgia, non ha più bisogno dello Spirito Santo come guida, ma presenta tutta la sua attività per iscritto, secondo formule e rituali che escludono a priori ogni pennellata di spiritualità, considerata addirittura come disturbatrice di un ordine e di una dottrina consolidata. In una Chiesa così non solo non vengono presentate le lingue della pentecoste, ma addirittura non viene più presentata la salvezza mediante il Sangue di Gesù e lo Spirito Santo non viene chiamato a fecondare la Parola. Diotrefe è morto, ma ha lasciato migliaia di eredi nelle nostre chiese... (3 Giovanni 1:9-10)
A costoro si rivolge la Parola: "Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e di orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi." (Atti 7:51)
Essi sono i nemici di Cristo: " E come Janné e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede." (II Timoteo 3:8)
I moderni Janné e Iambrè sono anche i sacerdoti delle religioni anticristiane che oppongono altri paradisi e altre guide spirituali, anche di natura demoniaca.
1) LE LINGUE NON SONO UN SEGNO DI SALVEZZA
Prima di vedere cosa sono le lingue, occorre chiarire subito cosa NON SONO, onde fugare ogni pregiudizio e ogni prevenzione.
Le lingue che si parlano nel battesimo NELLO Spirito Santo, NON SONO UN SEGNO DELLA SALVEZZA, come asseriscono presuntuosamente certi pentecostali moderni, MA UNA RICHIESTA DI POTENZA PER LA TESTIMONIANZA: "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra." (Atti 1:8)
Due sono le conseguenze della Pentecoste: la potenza e la testimonianza. Per questi motivi e solo per questi, Gesù invitò i discepoli ad aspettare a Gerusalemme la discesa dello Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco. I discepoli erano già salvati, perché i loro nomi erano già scritti nel Libro della Vita (Luca 10:20), sia quando erano dodici (Matteo 10:5 e paralleli), sia quando ne mandò settanta (Luca 10:1,17), sia quando soffiò su di loro (Giovanni 20:22)
Il battesimo NELLO SPIRITO SANTO è ormai una realtà indiscussa per centinaia di milioni di credenti di tante denominazioni cristiane, credenti che sono stati "pentecostalizzati" una prima volta dal "soffio" di Dio e una seconda volta da un parlare "in lingue", che costituisce l'inizio di un completo e più autentico cammino spirituale di testimonianza, di predicazione, di evangelizzazione e, in una parola riassuntiva, di servizio (diaconia), "poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni." (Atti 1:5) Il battesimo cui si allude in tale versetto non è quello in acqua e neppure quello nel Sangue purificatore di Gesù Cristo, ma quello della Pentecoste.
2) LE LINGUE NON SONO ANCORA CESSATE
"...quanto alle lingue, esse cesseranno; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito." (1 Corinzi 13:8-10)
Ora la perfezione non è ancora venuta, perché Cristo non è ancora tornato in gloria per giudicare il mondo. Risulta dunque falso ed offensivo nei confronti dello Spirito Santo abolire ciò che Egli sta ancora facendo. Milioni di "pentecostalizzati" testimoniano l'attualità della Pentecoste, in piena armonia con quanto scritto in Atti 2:39 "Perché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà."
Le parole bibliche costituiscono il fondamento di una PROMESSA che il Signore onora ogni volta che si verificano tutte le condizioni descritte : "Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiamo fare? E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete la doreà (il dono) del Santo Spirito." (Atti 2:38)
3) LE LINGUE NON SONO SOLO QUELLE PARLATE ATTUALMENTE, ma quelle che lo Spirito Santo dà da parlare. Ora, per lo Spirito Santo sono parlabili sia le 2800 lingue moderne che le 3000 lingue antiche, considerate ormai "lingue morte". Per lo Spirito Santo le lingue sono tutte "vive", perché le ha create Lui! Inoltre esse servono non solo per parlare ai contemporanei che devono ovviamente capire, ma per parlare a Dio che è onnisciente e capisce ogni linguaggio! L'Evangelo di Marco espressamente parla “lingue nuove" a dimostrazione che l'azione dello Spirito Santo può spingersi anche al di la delle lingue passate e presenti, addirittura creare altre nuove lingue i cui parlatori sono solamente due: Lui e il credente che le riceve!
4) LE LINGUE NON SONO UN DONO PUBBLICO, MA PRIVATO
Gesù parlava a Suo Padre, ma nessuno l'ha mai sentito pregare, perché Egli si discostava sempre dai discepoli e da chiunque, onde impedire che alcuno sentisse. I discepoli che lo vedevano pregare "a un tiro di sasso" (Luca 22:419 gli chiesero dettagli più precisi, ma Gesù rispose... con una parabola! (Luca 11:1)
Paolo non l'ha mai esercitato in pubblico, anche se parlava in lingue più di tutti (1 Corinzi 14:18)
Aquila e Priscilla lo spiegano ad Apollo in privato (Atti 18:26)
Chi parla in lingue pubblicamente, è un BARBARO.
Chi ascolta un credente che parla in lingue è un BARBARO.
Così si esprime Paolo: "Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me." (I Corinzi 14:11)
Ecco perché se le lingue sono espresse in pubblico, occorre SEMPRE uno che le trasformi in qualcosa di comprensibile, mediante un altro dono, quello dell'interpretazione delle lingue.
"Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l'intende, ma in spirito proferisce misteri." (I Corinzi 14:2)
I Corinzi 14:4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.
I Corinzi 14:5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch'egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.
I Corinzi 14:13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare;
I Corinzi 14:27 Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l'un dopo l'altro; e uno interpreti;
5) NON SONO UN BATTESIMO D'AMORE
Il battesimo di Spirito Santo non è un battesimo d'amore, ma un "DONO" dell'AMORE di Dio, col quale cioè non si è ricevuto "in dono" l'Amore di Dio, ma la potenza della fede!
Che Paolo, in I Corinzi 13, si riferisse ad un battesimo nello Spirito Santo autentico, è ampiamente affermato dal fatto che si cita il caso del parlare addirittura la lingua degli angeli, e ciò non può essere da noi, ma dallo Spirito Santo. Parlare la lingua degli angeli è garanzia di possesso di "amore"? Assolutamente no.
Può anche ammettersi inoltre la possibilità di parlare altre lingue, in seguito a studi e viaggi fatti presso altri popoli o di parlare le lingue dei demoni, angeli decaduti: in tali casi la fede è inesistente ed ogni parola che diciamo è solo un sfoggio di abilità acquisite per il proprio tornaconto puramente edonistico.
Può anche capitare, per voler "signoreggiare" sugli altri, di fare ricorso ad entità spirituali malefiche, quali i diavoli, demoni, che sono sempre angeli "decaduti", ma tale parlare in lingue è uno "scimmiottamento" del vero "dono delle lingue", ed è sempre una creatività fine a se stessa, senza alcun significato di comunicazione, essendo lo Spirito Santo completamente assente! Lo Spirito Santo infatti è l'unico "padrone" delle lingue: il diavolo può solo "creare" formule "ripetitive"!
Tutto ciò naturalmente non riguarda assolutamente i credenti in Cristo: a costoro, e solo a costoro si rivolge l'apostolo Paolo. Egli afferma, per lo Spirito Santo, che la fede va spesa, solo ed unicamente se, e sottolineo se, noi amiamo. L'amore verso qualcuno è quello che ci spinge a chiedere potenza al Signore. Se il Signore ci dà potenza, perché noi gliel'abbiamo chiesta, Lui ce la dà; ma se non sappiamo verso chi dirigere questa potenza, allora è proprio vero che siamo una bella pignatta di rame senza nulla dentro, oppure una chitarra bella e squillante ma non suonata da nessuno e per nessuno.
Siamo opere perfette accantonate per essere viste ma non usate, per essere ammirate e stimate per quello che sono, non per quello che fanno...
"Procacciate l'amore, non lasciando però di ricercare i doni spirituali (1 Corinzi 14:1) "perché il regno di Dio non consiste in parlare, ma in potenza." (1 Corinzi 4:20) "Quand'io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, (Luca 11:42; Giovanni 15:7-17) se non ho amore (quello vero, cioè di Dio), divento un rame risonante o uno squillante cembalo."
Il battesimo nello Spirito Santo è avvenuto solo dopo la nuova nascita, dopo cioè aver creduto, dopo aver reso grazie e aver accettato l'offerta di mediazione di Gesù Cristo per la remissione dei nostri peccati: il cammino della fede è iniziato splendidamente e il segno iniziale delle lingue ha sigillato tale progresso spirituale.
Può succedere però che il cammino si interrompa, per mancanza d'amore.
Può succedere che ci si fermi nella fede, passando ad una fede formale, senza "imprevisti", senza fastidi, senza "servizio", cioè senza voler essere servitori dell'Iddio Vivente.
L'amore verso Dio allora è il proseguo del cammino della fede: tutte le cose che piacciono a Dio sono i nostri obiettivi futuri, compresa la crescita di santificazione e di servizio.
La Volontà di Dio ritorna ad essere il metodo di lavoro che noi impariamo da Lui giorno per giorno.
Il battesimo nello Spirito Santo dunque segna l'inizio di un nuovo rapporto, che consiste nel ricercare sempre più la "comunione" con lo Spirito Santo, dal quale si è scelto di dipendere...
Dire che lo Spirito Santo non è fonte "automatica" di Amore, è doloroso, ma necessario: è doloroso perché significa dover ricordare a tutti i credenti che essere stati oggetto dell'amore di Cristo, li dovrebbe stimolare a ricambiare di più tale amore.
Essi infatti hanno preso amore "gratuitamente" da Gesù, che li ha fatti "nascere di nuovo" mediante lo Spirito Santo, ma poi stentano ad imitare tale amore verso Dio e soprattutto verso gli altri...
In tale condizione, non capiscono che possono ancora... chiedere ALTRO AMORE allo Spirito Santo!
"Or la speranza non inganna, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi." (Romani 5:5-6)
6) Il battesimo nello Spirito Santo è gratuito e non si può comprare:
«Allora imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. Or Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli era dato lo Spirito Santo, offerse loro del danaro, dicendo: Date anche a me questa potestà, che colui al quale io imponga le mani riceva lo Spirito Santo. Ma Pietro gli disse: Vada il tuo denaro teco in perdizione, poiché hai stimato che il DONO (DOREÀ) di Dio si acquisti con danaro. Tu, in questo, non hai parte ne sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio.
Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. Poiché io ti vedo in fiele amaro e in legami di iniquità. E Simone, rispondendo, disse: Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi venga addosso.» (Atti 8:20)
CONSIDERAZIONI GENERALI SULLE LINGUE O GLOSSOLALIA?
Esse sono:
1. conferite anche per imposizione delle mani dagli apostoli in Atti 8:17-18 Atti 19:6
Dio battezza col Suo Spirito chi vuole e cioè chi crede in Lui, quando vuole e cioè quando il credente lo desidera e dove vuole: a casa, in chiesa, in auto, e dovunque. Sono però di grande aiuto tutti quei fratelli che, avendo già ricevuto il battesimo nello Spirito Santo, presenziano a nuovi battesimi e ne rafforzano la ricerca e l'importanza. Costoro, con parole e con la biblica imposizione delle mani, assistono alla distribuzione delle benedizioni di Dio, e stimolano alla perseveranza nella preghiera e nella lettura della Bibbia.
2, Conferite senza imposizione delle mani Chi impose le mani a Cornelio? Nessuno. Parlò in lingue mentre ascoltava la predicazione di Pietro.
Chi impose le mani ai 120 dell'alto solaio? Nessuno: Direttamente dalla Spirito Santo che si manifestò come lingua di fuoco.
3. Necessarie per diffondere il Vangelo Atti 2:7-11
4. Un segno per i non credenti 1 Corinzi 14:22
5. Una promessa: Marco 16:17 Or questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove;
6. Una condizione per testimoniare di Cristo, con potenza: Atti 1:8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.
7. Un dono: Atti 2:38 E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
8. Un altro modo per magnificare Dio o dire le grandi cose che Dio ha fatto per noi (2:11 e 10:45-47)
9. Le lingue sono per tutti i credenti, nessuno escluso: "Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio. Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietare l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi?" (Atti 10:44-47) Esso rimane sempre un passo importante di fede, da cui dipenderà la "misura" che noi vorremo dare alla nostra FEDE! "V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti. Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: "Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini". (Efesini 4:5- 8)
I TRE BATTESIMI
IL PRIMO BATTESIMO NEL SANGUE E IN CRISTO
LA SALVEZZA è la PRIMA DOREÀ:
L'apostolo Paolo, parlando dell'essere cristiani così scrive: «... ma noi, che siamo del giorno (cioè siamo figli di luce, e non di tenebre) siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Poiché Dio non ci ha destinati ad ira, ma a ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo, sia che dormiamo, viviamo insieme con Lui.» (1 Tessalonicesi 5:8-10)
La salvezza è un dono di Dio, che nella Sua infinita misericordia, ha voluto aprire "l'anno della Grazia" e tenderci una mano, nei meriti di Suo Figlio Gesù Cristo.
Questo è il fondamento della salvezza che non potrà mai più essere smosso da nessuna cosa, perché «Io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno mai separarci dall'amore di Dio che è IN CRISTO GESÙ, NOSTRO SIGNORE.» (Romani 8:38)
Alla samaritana il Maestro spiega la "doreà" della salvezza: «Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il DONO (doreà) di Dio e Chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t'avrebbe dato dell'acqua viva. La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; donde hai dunque cotesta acqua viva? Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci dette questo pozzo e ne bevve egli stesso coi suoi figliuoli e il suo bestiame? Gesù rispose e le disse: Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna." (Giovanni 4:10-14)
Ogni credente "nato di nuovo" ha bevuto alla fonte "dell'acqua della vita", perché ha accettato Gesù Cristo come "personale salvatore": non c'è conversione vera, se non c'è questa caratteristica indispensabile!
La morte di Gesù Cristo è la morte dell'unico uomo senza peccato, che Dio ha mandato sulla terra per salvare tutti coloro che avranno fede in Lui.
«Dunque, con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, e così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita, si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. La legge poi è intervenuta a moltiplicare le trasgressioni; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.» (Romani 5:16:21)
L'annuncio della salvezza, mediante l'unica offerta che l'uomo non può impunemente rifiutare è il seme da evangelizzare ed è quello... fornito da Gesù Cristo: altro seme non è riconosciuto da Dio come autentico, perché non produce il frutto della "nuova nascita"!
«Siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno... Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d'esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. Ringraziato sia Dio del suo DONO ineffabile!» (2 Corinzi 9:9-15)
Anche in Efesini troviamo la "doreà" della salvezza: leggere l'intero brano è sempre una buona lettura!
«Per questa cagione io, Paolo, il carcerato di Cristo Gesù per voi, o Gentili... Poiché senza dubbio avete udito di quale grazia Iddio m'abbia fatto dispensatore per voi; come per rivelazione mi sia stato fatto conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho nel mistero di Cristo. Il qual mistero, nelle altre epoche, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di Lui; vale a dire, che i Gentili sono eredi con noi, membra con noi d'un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante l'Evangelo, del quale io sono stato fatto ministro, in virtù del DONO (doreà) della grazia di Dio largitami secondo la virtù della sua potenza. A me, dico, che sono da meno del minimo di tutti i santi), è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose, affinché nel tempo presente, ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della Chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, conforme al proponimento eterno ch'Egli ha mandato ad effetto nel nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà d'accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.» (Efesini 3:1)
Infine in Apocalisse 22:16, troviamo scritto: «Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina. E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in DONO (doreà) dell'acqua della vita.»
IL SECONDO BATTESIMO PER IMMERSIONE NELL'ACQUA
Quando siamo stati battezzati nell'acqua, abbiamo sancito la nostra salvezza in Gesù Cristo, mediante un atto di ubbidienza alla Sua Parola: "Chiunque avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato" (Marco 16:16).
Per la precisione egli si aggiunge al Signore (Atti 2:47; 5:14; 11:24): ufficialmente, egli seppellisce il corpo del vecchio uomo, fatto di peccato, di disubbidienza e di ribellione a Dio e dimostra la "nuova nascita" dell'uomo nuovo in Cristo Gesù. (Romani 6:4; 1 Pietro 3:21)
Il Signore aggiunge i neo-convertiti a quelli che sono già Suoi e che costituiscono il Suo Corpo: la Chiesa. La SALVEZZA appartiene a chi crede in Gesù Cristo e "l'acqua" del battesimo (e della Parola Vivente) e il "sangue" purificatore di Gesù Cristo" (Agnello che toglie il peccato) testimoniano questo fatto. Un terzo testimone va però chiamato in causa: lo SPIRITO SANTO!
"Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l'acqua e il sangue; e questi tre sono d'accordo come uno." (1 Giovanni 5:8 Versione Nuova Diodati)
Il credente cristiano "salvato", si aggiunge al popolo del Signore (il corpo di Cristo), mediante il "battesimo in acqua", per immersione e da adulti.
Il battesimo, fatto da adulti, è riservato a quelli già salvati, come l'arca riservata a Noè, che "trovò grazia agli occhi dell'Eterno" (Genesi 6:8): all'arca, figurativamente, "corrisponde il battesimo (non il nettamento delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio), il quale ora salva anche noi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo, che, essendo andato in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli sono sottoposti." (1 Pietro 3:15-22)
IL TERZO BATTESIMO NELLO SPIRITO
Il battesimo nell'acqua e il battesimo "nello" Spirito Santo, non sono la stessa cosa: l'uno testimonia la salvezza, l'altro testimonia la potenza di testimoniare e di evangelizzare. (Atti 1:8; 2:32; 2 Pietro 1:16)
La differenza tra i due battesimi, stabilita da Gesù Cristo, può anche essere negata o contrastata o addirittura rifiutata, sulla base di dottrine personali e di modi restrittivi di concepire la fede e la predicazione, ma ESISTE e bisogna tenerne conto, se si vuole la POTENZA dall'ALTO!
Nulla possiamo togliere o aggiungere a ciò che è una promessa del Signore.
Essere ubbidienti alla Parola, significa anche questo: evitare di "mortificare" lo Spirito Santo, escludendo il Suo intervento a favore di una efficace testimonianza e soprattutto a favore di una reale conversione del "peccatore" che accetta il piano di redenzione compiuto da Gesù Cristo sulla croce!
A cosa servirebbe aver fede e poi comportarsi come se non la si avesse, dubitando in continuazione o essendo confusi o peggio ancora rinunciando, per paura o per ignoranza o per altri motivi ingiustificatissimi, all'azione dello Spirito Santo?
Inoltre, difficilmente e con grande fatica "il credente" potrà convertire qualcun altro alla fede in Gesù Cristo, senza l'aiuto e l'intervento dello Spirito Santo, a cui è stata demandata da Gesù Cristo l'opera di convincere di peccato, di parlare di Gesù Cristo e di agire concretamente... (Giovanni 16:8)
Il credente, continuerà a vivere come "salvato", ma avrà limitate capacità di chiedere l'intervento dello Spirito Santo, se prima non ci si sottomette egli stesso!
E' un altro battesimo, per entrare in una dimensione più spirituale e più legata alla preghiera: è "il battesimo nello Spirito Santo"!
Ottenerlo è una possibilità, "garantita al cento per cento", da Gesù Cristo, che "soffiò" sui discepoli "dopo" la Sua resurrezione e "dopo" che tutti avevano creduto in Lui, aspettando fiduciosi a Gerusalemme.
"Come il Padre ha mandato Me, così Io mando voi". E detto questo, SOFFIO' su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati e a chi li riterrete, saranno ritenuti" (Giovanni 20:20-23). I discepoli ricevettero lo Spirito Santo, ma Gesù comandò loro di attendere anche in Gerusalemme una manifestazione più visibile (Atti 1:4) il giorno della Pentecoste.
L'inizio del battesimo nello Spirito Santo sta nel credere e nel ricevere "il soffio" di Gesù Cristo, che ci prepara alla più visibile manifestazione del parlare in lingue.
Questo soffio costituirebbe come una chiamata, un'apertura, una caparra dell'imminente battesimo di Spirito Santo: esso ci predispone all'umiltà!
Qualche episodio spirituale dimostrerebbe che lo Spirito ci chiama.
Lo Spirito Santo ci ha già parlato di Gesù Cristo ed ora ce Lo presenta "al vivo", se noi siamo "disposti" a riceverLo. Stare alla presenza di Dio, dove tutto è santo, non è da tutti, ma solo a coloro che sono disposti... a togliersi i calzari! (Esodo 3:5)
Occorre credere sinceramente e col cuore in Gesù Cristo ed umiliarsi, mettendosi in preghiera e in attesa, come i discepoli di duemila anni fa: "E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo, fra non molti giorni." (Atti 1:4)
Quanto si è disposti ad aspettare a "Gerusalemme"?
Quanto si è disposti ad aspettare, pregando, a "Gerusalemme"?
Il problema è tutto qua: non si è disposti ad aspettare e tantomeno a pregare!
Ciò è la dimostrazione che non si è disposti a ricevere alcun "battesimo di Spirito Santo", oppure si è semplicemente poco disposti o maldisposti, che è, per il Signore, la stessa cosa.
Come per la certezza della salvezza per i meriti di Gesù Cristo, anche per il battesimo di Spirito Santo occorre l'accettazione di quelle che sono le promesse di Dio scritte nella Sua Parola: fintantoché non si accetta la parola semplice del Vangelo, non solo non si riceve la promessa, ma si rimane nell'ignoranza circa la stessa promessa e per di più circa la verità della Bibbia.
Il banco di prova della fede è l'ubbidienza alla Parola di Dio e la sottomissione al Suo Spirito Santo.
E' molto importante capire che i discepoli che ricevettero il battesimo nello Spirito Santo, erano già "salvati" (Atti 1:22; 2:38; 10:44-46; 19:2)
Anche in Atti 8:14-19, dopo la "nuova nascita", dopo la salvezza dell'anima per la cancellazione dei peccati predicata dall'evangelista Filippo, i credenti di Filippi ricevettero il battesimo nello Spirito Santo attraverso una manifestazione tanto apparente che Simon Pietro lo poté chiaramente costatare...
Il parlare in altre lingue (Marco 16:17) è un segno molto evidente!
Come nel caso di Cornelio, il primo non-ebreo ad essere accolto fra i credenti, accettare Gesù Cristo come "personale salvatore", dovrebbe comportare anche il "dono" dello Spirito Santo: non pretenderlo, è una manchevolezza della predicazione ricevuta!
Se la predicazione del Vangelo è innaffiata dallo Spirito Santo, c'è convinzione di peccato (Giovanni 16:8; Atti 2:37), con invocazione sincera di perdono come affermato in Romani 10:13; l'esperienza della salvezza nei meriti di Gesù Cristo produce la gioia di sentirsi figli di Dio (Giovanni 1:10-13) e come tali possiamo reclamare il battesimo nello Spirito Santo con l'evidenza delle lingue. Tale esperienza la Bibbia la promette anche ai nostri tempi.
La "doreà", come già detto in precedenza è "quanto Gesù Cristo ci ha lasciato dopo la Sua morte".
Essere riscattati col sangue di Gesù Cristo non è tutto ciò che il Signore ha destinato a noi: c'è anche il "parlare in altra lingua".
Infatti troviamo che ... Gesù rispose loro:... "Ma voi riceverete POTENZA quando lo Spirito Santo verrà su voi, e MI sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra." (Atti 1:8) "poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni." (Atti 1:5)
Avuta la SALVEZZA nel nome di Gesù Cristo, preoccupiamoci anche di ricevere POTENZA, nello stesso glorioso nome: quello di Gesù Cristo!
"La potenza" è un elemento essenziale quando si vuol essere "testimoni" di Gesù Cristo: molti predicatori ne sono privi e non convincono più nessuno, nemmeno loro stessi!
L'evangelo di Giovanni ci presenta due tipi di "dottori": Nicodemo, "dottore della legge" e Gesù Cristo "dottore venuto da Dio": quale delle due "lauree" ci interessa?
"Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio, anziché agli uomini.
L'Iddio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno. Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remissione dei peccati.
E noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono." (Atti 2:29-32)
La DISUBBIBIENZA non darà mai la COMUNIONE con lo Spirito Santo!!!
L'apostolo Paolo era convintissimo di tutto ciò e lo ricorda chiaramente ai Corinzi, che pur avevano assistito alla potenza dello Spirito Santo impiegata durante le sue predicazioni:
"Quant'è a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; e la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio." (1 Corinzi 2:1-5)
Se si è convinti che Gesù Cristo è morto per cancellare col Suo Sangue i nostri peccati, e che poi è risorto primizia dei risorti, dobbiamo anche credere che, abbinato alla salvezza, c'è anche il dono dello Spirito Santo.
"E Pietro a loro:
- Ravvedetevi,
- e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati,
- e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Poiché per voi è la promessa,
- e per i vostri figliuoli,
- e per tutti quelli che sono lontani,
- per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà." (Atti 2:38-39)
Il Nuovo testamento è stato "aperto", cioè reso esecutivo, alla morte del "testatore" che era Gesù Cristo morto sulla croce. Nel Suo testamento c'è la salvezza e il battesimo nello Spirito Santo: bisogna andare però dal "notaio" ad esigere la propria parte di eredità: il notaio è Gesù Cristo stesso e ci si va "IN PREGHIERA". Attenzione: Non c'è un altro modo!
LA SECONDA DOREÀ: IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO
Come la salvezza, anche il "battesimo nello Spirito Santo" è un LASCITO GRATUITO TESTAMENTARIO di Gesù Cristo. Esso non c'entra nulla col battesimo d'acqua, il quale testimonia la propria resurrezione ("nuova nascita"), come già risuscitò Gesù Cristo.
Il Battesimo nello Spirito Santo non parla di purificazione, ma di potenza per essere testimoni di Cristo nel mondo; la purificazione è già stata ricevuta dal sangue di Gesù Cristo. Vedi: Giovanni 1:29; Matteo 26:28; Romani 3:25 e 5:9; Efesini 1:7; Ebrei 9:12; I Pietro 1:19; I Giovanni 1:7; Apocalisse 1:5. e altri.
Fede, salvezza (o speranza) ed amore sono cose che durano" (1 Corinzi 13:13), ma pur procacciando tali cose, non lasciate però «di ricercare i doni spirituali» (1 Corinzi 14:1)
I doni spirituali sono indispensabili per edificare, esortare, consolare (1 Corinzi 14:3): ne sa qualcosa chi ha cercato invano di edificare, senza possederli! Invano si sono affaticati, perché Dio non ha edificato! (Salmo 127:1)
«Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa.» (1 Corinzi 14:12)
Non si è MAI predicato abbastanza sul senso delle seguenti parole: «Poiché ognuno sarà salato con fuoco. Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri.» (Marco 9:29-51)
Essere salati col fuoco dello Spirito Santo, significa diventare capaci di testimoniare la propria diversità dal mondo e la propria identità con Cristo Gesù: significa non tirarsi indietro, con vergogna, paura, timidezza, incertezza e indecisione, ogni volta che lo Spirito Santo ci chiede di "lavorare" con Lui; significa essere sensibili alla voce del Signore, che ci parla col Suo Santo Spirito; significa saper pregare "come Dio vuole" e saperlo fare dovunque e con chiunque. (Atti 12:12;) Gli apostoli Paolo e Sila, nella prigione di Filippi pregavano e cantavano inni! (Atti 16:25)
Come può cominciare tutto ciò?
La risposta è più semplice di quanto si possa pensare: come quando abbiamo accettato la salvezza, anche per il "battesimo nello Spirito Santo" dobbiamo fare qualche cosa!
Per essere salvati, abbiamo capito chi è Gesù Cristo.
Per essere PARLARE IN LINGUE abbiamo capito chi è LO Spirito Santo?
Lo SPIRITO SANTO di Dio è la terza Persona della Trinità ed agisce al posto di Dio, per portare a Dio, per avere da Dio, per essere in Dio, per agire con Dio e per Dio, per stare tra Dio e tutto ciò che Dio tocca, NEGLI INFINITI CONFINI DI DIO!
Egli ci introduce realmente nel regno di Dio, nel quale prima eravamo entrati per fede, «Poiché il regno di Dio non consiste in parlare, ma in potenza.» (1 Corinzi 4:20)
Siamo desiderosi di sottometterci a tale potenza?
Come dimostrare di essere sinceramente sottomessi alla volontà del Signore, "affinché la Tua volontà sia fatta in terra come in cielo"?
Ebbene diamo a Lui tutto il nostro cervello, i nostri pensieri, la nostra mente e soprattutto il centro del cervello che presiede a tutte le funzioni del nostro corpo: la parola!
Il battesimo dello Spirito Santo si manifesta col parlare, e, considerando Gesù Cristo, la Parola di Dio, anche per noi non poteva essere diversamente!
Cosa dobbiamo dire? Ciò che appartiene allo Spirito Santo, cioè un linguaggio creato da Lui: se io parlo con le parole di qualcuno, "quel qualcuno" è dentro me! Così è per lo Spirito Santo!
Quali linguaggi conosce lo Spirito Santo?
Tutti!
Li ha creati Lui!
Lo stesso "nostro" pensiero non ci apparterrebbe!
« Non siam di per noi capaci di pensare » (2 Corinzi 3:5): Dio stesso infatti ci ha dato un cervello, che Lui ci ha fornito fin dal grembo di nostra madre.
Neanche il linguaggio ci appartiene perché esso, pur chiamandosi "lingua materna", non è mai appartenuto a nostra madre: anche lei a sua volta lo ha ricevuto da sua madre e così via, a ritroso, fino... alla torre di Babele, quando... troviamo che lo Spirito Santo creò le lingue, per rompere la comunicazione fra gli uomini ribelli!
Attualmente i linguaggi parlati sulla terra, tra lingue e dialetti, sono circa 3.000, mentre i linguaggi non più parlati sulla terra, tra lingue e dialetti, sono circa 2.800: se pensiamo che lo Spirito Santo manchi di "linguaggi", beh, ce n'è in abbondanza!
Se poi lo Spirito Santo vuole, può anche creare "per noi solamente" un Suo linguaggio che al mondo si è solo in due a parlarlo: Lui e noi!
L'evangelista Marco infatti dice che tra i segni che accompagneranno quelli che avranno creduto, c'è che parleranno «lingue nuove»! (Marco 16:17)
Un linguaggio ci spetta di diritto, perché è un lascito testamentario di Gesù Cristo: il Nuovo TESTAMENTO ci dà una NUOVA EREDITÀ perché Dio ha perfezionato la promessa fatta ad Abrahamo.
«Ma, com'è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che l'amano.» (1 Corinzi 2:9)
Lo Spirito Santo è come "un notaio" dove si va a reclamare la propria eredità personale in Cristo Gesù!
Parlare in altra lingua o nuova lingua, è un segno visibile "di appartenenza allo Spirito Santo, che rimarrà in noi, per fede, per l'eternità.
Rifiutarlo, dopo averlo avuto, è "la bestemmia contro lo Spirito Santo", che nemmeno Gesù Cristo potrà mai più cancellare!
«Chi non è con me, è contro di me; chi non raccoglie con me, disperde. Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. Ed a chiunque parli contro il Figliuol dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello avvenire.» (Matteo 12:30-32)
In conclusione, ogni credente provi se stesso e prenda ciò che è suo, bussi e gli sarà aperto, chieda e otterrà, senza opporre false considerazioni, inutili e negative giustificazioni e dannosi impedimenti dottrinali:
«Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo di nuovo a porre il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della resurrezione dei morti e del giudizio eterno. E così faremo, se pur Dio lo permette. Perché quelli che sono una volta stati illuminati e hanno gustato il DONO (doreà) celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento.» (Ebrei 6:1-5)
LA PREGHIERA PER OTTENERE IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO
Non c'è una liturgia o una ricetta, né è possibile trovarla. Ogni caso è a sé.
Quando si è veramente convinti di volere la salvezza eterna in Gesù Cristo e, soprattutto quando si è convinti che il battesimo nello Spirito Santo è indispensabile per ubbidire alla volontà del Signore, come richiesto dalla preghiera del "Padre Nostro", allora e solo allora si è veramente pronti a chiedere TUTTO ciò che ci tocca, per l'eredità di Gesù Cristo.
Questa non è una "ricetta", come qualche denigratore malignamente e dogmaticamente potrebbe affermare, ma è un aiuto da chi ha avuto tale esperienza spirituale e sente di dover esortare gli altri credenti a ricevere quanto loro spetti di diritto!
Può essere invece una ricetta (o liturgia già pronta) il modo come viene ricercata la "comunione fraterna", come viene concepita la chiesa, come viene amministrata la "santa cena", come vengono offerte le "preghiere", come viene "fatto" liturgicamente un matrimonio o un funerale, e via di questo passo, fino ad arrivare a considerare "ricetta" la stessa semplice "salvezza" in Gesù Cristo! "Chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato"!
Ovviamente non è così e, se "ricetta" può sembrare, "ricetta" non è, perché nessuno potrà FINGERE quando proverà ad "invocare"! Allora scoprirà che "invocare" è ben diverso dal gridare, dal chiedere, dal pregare, e da qualunque altra cosa che non sia "una richiesta di aiuto" rivolta con disperazione da una persona che scopre drammaticamente di avere BISOGNO di un Salvatore!
Quando un peccatore "invocherà" Gesù, avrà riconosciuto di essere un peccatore, di essere condannato, perché privo della Grazia di Dio, ed infine di aver individuato Colui che, solo, può salvarlo, perché "capace" di farlo!
Anche per il battesimo NELLO Spirito Santo occorrono delle condizioni, che vanno ricercate, altrimenti si cade veramente nella "ricetta"!
Le condizioni che escludono "a priori" il carattere di "ricetta" sono:
- la PRESENZA dello Spirito Santo;
- la Parola di Dio che "promette" il dono del battesimo NELLO Spirito;
- la fede del credente in ciò che "sta scritto";
- la fedeltà di Dio nel dare ciò che ha promesso;
- l'assoluta determinatezza e volontà di volerlo;
- la richiesta di potenza "che viene dall'Alto", per essere "testimoni di Cristo in Samaria, in Giudea e fino alle estremità della terra";
- la certezza assoluta, inequivocabile e ineliminabile che il Padre darà lo Spirito Santo a quanti Glielo chiedono, perché Lui è un Padre MIGLIORE di qualsiasi altro padre umano (Luca 11:13).
- la certezza assoluta che la presenza dello Spirito Santo escluda la presenza di altri spiriti, perché Dio è fedele alla Sua Parola e questo fa parte delle Sue promesse.
Al di fuori di tali caratteristiche, siamo prevenuti, essendo pieni di pregiudizi...
Allora, non è sbagliato dare consigli, soprattutto quando essi nascono da un autentico rapporto con Dio e non da una dottrinale e teorica ipotesi di lavoro!
Se è utile consigliare di scegliere un giorno in cui possiamo pregare con tutta tranquillità, senza essere disturbati da nessuno, non faccia pensare che lo Spirito Santo debba necessariamente battezzare così: Egli può battezzare dove, come, quando e perché Gli pare! Farà però piacere sapere che, come è bello che i fratelli si trovino insieme non sotto i ponti o in mezzo alla strada ma in luoghi più idonei e "riparati" come in un "ovile" del Buon Pastore, così è anche più comodo che, quando preghiamo, mettiamo "la pace e il raccoglimento" intorno a noi.
Ricordiamoci che Gesù Cristo aveva sempre l'abitudine di ritirarsi in disparte (Matteo 14:13,23; Marco 4:1O; 6:31; Luca 9:10; 9:18), oppure a un tiro di sasso dai discepoli (Luca 22:41)
Come bisogna pregare? Col cuore e con sincerità, amando Dio-Gesù Cristo con tutta la mente, con tutta l'anima, con tutto il cuore e con tutta la forza. Ciò è tanto facile a dirsi, quanto difficile a farsi, soprattutto perché il Signore "legge il cuore" e non può essere ingannato!
Che si deve dire? Quello che si sente di dire in preghiera. Un esempio potrebbe essere questo:
«Gesù Cristo battezzami potentemente col Tuo Santo Spirito e battezzami ora! Io Ti ringrazio perché Tu vuoi battezzarmi e far scendere ora il fuoco dello Spirito Santo su di me e dentro di me, affinché io possa diventare "il tempio dello Spirito Santo, come è scritto nella Tua Parola. (1 Corinzi 3:16; 6:19; 2 Corinzi 6:16; Efesini 2:21; Atti 7:48; 17:24)
Padre, se un Tuo figliuolo ha fame, Tu hai promesso che non gli darai una pietra. Adesso io Ti chiedo lo Spirito Santo: màndamelo potentemente nel nome di Tuo Figlio Gesù Cristo, che me l'ha promesso!
Spirito Santo, ti do il permesso di venire da me, di agire nella mia vita, di entrare dentro di me e di rinnovarmi con la Tua presenza costante in me.
Da questo momento io parlerò in un'altra lingua, che non conosco, ma di cui Tu in seguito mi potrai rivelare il significato, mediante il carisma "dell'interpretazione delle lingue", per il quale dono ti pregherò in seguito.
Ogni sillaba "strana", ogni lettera strana, ogni parola strana, che mi verranno in mente, io le pronuncerò ad alta voce, perché le attribuirò a Te, per fede; sostieni la mia fede, trasformando il mio balbettio, in un linguaggio: il Tuo linguaggio!
Io non smetterò di pregare e di parlare, finché Tu non mi abbia battezzato nello Spirito Santo!
Alleluia, lode e gloria a Te, Gesù Cristo mio unico Signore e mio unico Salvatore.»
Parlare in altra "lingua" è senz'altro anche un fenomeno umano, che si studia a scuola e nelle università in Lingue e letterature straniere, che può essere imitato, creato per imitazione, copiato, scimmiottato, recitato, SENZA che diventi il VERO battesimo NELLO Spirito Santo! Inoltre anche Satana ha un'offerta molto vasta nel campo delle "formule magiche" e dei riti "misterici".
Nel Nome di Gesù Cristo ogni potenza demoniaca può essere allontanata! Le porte dell'Ades non vinceranno mai!
Per il battesimo AUTENTICO occorre allora lo Spirito Santo che VIVIFICHI il nostro linguaggio umano! Se la fede deve arrivare a questi eccezionali livelli, ebbene anche la testimonianza che ne seguirà, sarà eccezionale!
E' lo Spirito quel che vivifica, la parola uccide l'uomo!
Di che dovremmo allora temere?
Dello Spirito Santo? Del "Consolatore"?
Temiamo piuttosto l'uomo e tutto ciò che contrista e contrasta lo Spirito!
Può capitare che, dopo avere ripetuto più volte questo tipo di preghiera, si continui a non capire bene ciò che si vuole. Occorre allora chiedersi: sono nella giusta disposizione "per ricevere"?
Perché allora non cominciare a lodare Dio?
Se poi l'amore supererà il livello del razionale e la lingua non basterà, lo Spirito Santo ci darà un'altra lingua, più appropriata allo scopo!
E' sbagliato credere questo?
Per chi non è abituato a "lodare" Dio, ciò può sembrare difficile o quantomeno strano, se non addirittura ridicolo...
Dio legge i cuori e non è possibile ingannarLo: se veramente lo si vuole, si riceverà sicuramente ciò che Dio ha promesso!
Tutti quelli che l'hanno chiesto, sono stati battezzati nello Spirito Santo e nel mondo essi sono centinaia di... milioni, quasi la metà di tutti gli evangelici del mondo!
Perché rimanerne esclusi? NON IMPEDITE IL PARLARE IN LINGUE (I Corinzi 14:39)
Lo Spirito Santo ci riempirà di un nuovo tipo di gioia e ci darà ciò di cui abbiamo bisogno: sapienza, coraggio, capacità, sostegno, guida, ecc.
Egli ha forse in serbo per noi qualche ministero e qualche compito speciale, oltre naturalmente al suo frutto dello Spirito (Galati 5:22)
Egli invece, sicuramente, si servirà di noi per qualcosa di grande e di potente. Con Lui al nostro fianco e come nostra guida, armati dell'armatura di Dio, finalmente saremo in grado di "sferrare" colpi mortali al nostro nemico di sempre, Satana, con la spada... dello Spirito, cioè con la Parola Vivente (il Rema) di Dio, ricordata ed usata questa volta per opera dello Spirito Santo!
Dopo il battesimo nello Spirito Santo, occorre non dubitare mai di averlo ricevuto: Satana ora sa che non gli potremo mai più appartenere e che anzi noi siamo diventati "alleati" giurati di Dio, grazie allo Spirito Santo che ci ha suggellato il patto con Dio e ha testimoniato per noi.
Satana potrà solo disarmarci della spada, mettendo il dubbio in noi: allora occorrerà resistergli fermamente e caparbiamente, «ed egli fuggirà da noi».
Per quanto tempo dobbiamo resistergli? Gesù Cristo gli resistette quaranta giorni: noi per quanto tempo?
Come ci comporteremo nella prova, così il Signore si comporterà con noi, nel servirsi di noi, come operai "fidati" da mandare nella Sua Vigna!
CONCLUSIONE
Molti sono i passi biblici che parlano di "battesimo NELLO Spirito Santo" o, come erroneamente alcuni dicono, "DI" oppure "CON LO" Spirito Santo: dovrebbe essere accettato da tutti come un evento che fa parte della stessa esperienza cristiana, ed invece purtroppo non è così!
Si comincia con poco: con il negare validità al battesimo nello Spirito Santo mediante l'evidenza delle lingue e si finisce per diventare veri e propri ostacoli all'opera dello Spirito Santo! Il che non è poco!
CONSEGUENZE DEL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO
Esso segna l'inizio di un nuovo rapporto con Dio, di un'intima comunione con lo Spirito Santo.
Tale comunione è augurata dall'apostolo Paolo in quel brano che è diventato la conclusione del culto evangelico moderno:
«La grazia del Signore Gesù Cristo e
l'amore di Dio e
la comunione dello Spirito Santo
siano con tutti voi.» (1 Corinzi 13:13)
Ogni volta che noi parliamo in altra lingua, secondo il linguaggio che lo Spirito Santo ci ha dato di esprimerci, noi abbiamo comunione con Lui.
L'apostolo Paolo dice espressamente: io parlo in lingue più di tutti voi»
UN PO' DI GRECO
In molti passi del Nuovo Testamento incontriamo la parola "DONO", che però in greco ha ben otto sfumature diverse ed altrettanti termini diversi.
Per meglio capire, esaminiamo tutte e 8 le parole greche, tradotte pedestremente e superficialmente in italiano sempre con la parola "dono":
1) doreâ - doreâs = dono, lascito testamentario, legato testamentario, donazione testamentaria, donazione post mortem.
Il termine è usato nel campo giuridico per indicare un qualcosa lasciato in eredità da qualcuno che è morto; il "legato" o lascito testamentario, è un dono solamente positivo e senza le responsabilità tipiche di chi è designato come "erede". Nel Caso di Gesù Cristo, Egli è morto, altrimenti l'eredità non può essere attribuita, e ci ha lasciato "la vita eterna" come dono gratuito, senza condizioni, e senza vincoli ereditari. La Sua Grazia e la Sua misericordia sono i soli motivi del Suo dono!
E’ interessante notare che il vocabolario Rocci metta anche come significati aggiuntivi di DONO SENZA RAGIONE, IMMETITATAMENTE e purtroppo anche INVANO ed INUTILMENTE. La condizione di un dono gratuito è proprio quella che esso di non dipende dalla qualità del ricevente ma dalla generosità del donatore o donante.
Dai riferimenti sotto riportati, chiunque potrà notare come il termine è stato usato solo ed unicamente quando si parla di salvezza per i meriti del Sangue dell’Agnello e del battesimo di Spirito Santo, mediante l’evidenza delle lingue.
I riferimenti sono tutti questi: Matteo 10:8 Giovanni 4:10; 15:25; Atti 2:38; 8:20; 10:45; 11:17; Romani 3:24; 5:15; 5:17; 2 Corinzi 9:15 11:7; Efesini 3:7; 4:7; Galati 2:21; Ebrei 6:4; 2 Tessalonicesi 3:8; Apocalisse 21:6; 22:17.
2) dôron - dôru = dono votivo, offerta in sacrificio, imposta religiosa, tributo, tassa, regalia, sacrificio.
Nel Nuovo Testamento il termine si riferisce alla morte di Gesù Cristo sulla croce, come offerta di Dio agli uomini (Ebrei cap. 10), come tributo di sangue che gli uomini devono prendere in pagamento per estinguere la loro condizione di peccatori. Cristo diventa, per l'uomo in cerca della salvezza eterna, "agnello immolato" (Apocalisse 5:12; 13:8; Giovanni 1:29,; 1:36; 1 Pietro 9:19).
L'uomo ha ricevuto da Dio stesso "l'offerta che Lui gradisce" per riconciliarci con Lui: la Sua Parola "fatta carne"
Riferimenti:
1) Efesini 2:8 "Infatti è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede, e ciò NON viene da voi; è un DONO di Dio" (Il peccato è estinto mediante il tributo di un'offerta!)
2) Ebrei 8:3 "Infatti ogni sacerdote è costituito per offrire DONI e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire." (Gesù cristo, sommo sacerdote, offrì se stesso, il Suo corpo fisico, cioè Cristo-Uomo, unica offerta gradita a Dio)
3) Ebrei 8:4 "Poiché vi sono quelli che offrono i DONI secondo la legge" (la legge imponeva offerte di animali, Gesù Cristo si offre come "agnello purissimo")
4) Matteo 2:11 "Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; e, prostratisi, lo adorarono; aperti i loro tesori, gli offrirono dei DONI; oro incenso e mirra."
5) Matteo 15:5 "Dio, infatti, ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre sia punito di morte; voi, invece, dite: Se uno dice a suo padre o a sua madre: "Quello con cui potrei assisterti è OFFERTA a Dio", egli non è più obbligato ad onorare suo padre o sua madre. E avete annullata la Parola di Dio a cagione della vostra tradizione.
3) dòma - dòmatos= dono, pacco-regalo (dòma -dòmatos (con l'òmega) = casa, famiglia, tempio. In latino "domus", da cui "domestico")
Il termine si riferisce sempre a qualcosa di "materiale" che è stato regalato: si può trattare di soldi, di oggetti, e... di schiavi, di ministri, di diaconi, che il Signore usa e regala!
Riferimenti:
Efesini 4:8 e Filippesi 4:17.
4) Càrisma - Carìsmatos = grazia, favore.
Non è un "dono", ma una "grazia" e ciò comporta una valutazione da parte di Dio, circa l'utilizzazione che Lui vuole fare del credente.
E' un dono a richiesta. E' un dono che deve servire ad uno scopo, deve cioè essere "utile" alla causa dello Spirito Santo (1 Corinzi 12:7).
Al singolare (tò kàrisma) denoterebbe qualcosa che è "posseduto" dal beneficiato "richiedente": come tutto ciò che appartiene all'uomo, va ravvivato e coltivato. (es: un ministero, la santificazione, un dono di 1 Corinzi 12)
Al plurale (tà karìsmata) denoterebbe qualcosa dato volta per volta, ogniqualvolta lo richieda chi lo ha avuto una prima volta (es: doni di guarigioni).
Riferimenti:
Romani 4:11; 5:15; 5:16; 6:23; 1 Corinzi 1:7; 7:7; 1 Timoteo 4:14; 2 Corinzi 1:6; 1:11; 1 Pietro 4:10.
5) dôrema - dorématos = dono, regalo, oggetto donato.
Gesù Cristo ci ha fatto il regalo del Suo corpo fisico e ci ha regalato il regalato il creato.
Riferimenti:
Romani 5:16 "Riguardo al dono (dòrema), non avviene quello che è avvenuto nel caso dell'uno che ha peccato,..." (il corpo di Cristo in giustificazione per i peccati)
Giacomo 1:7 "Ogni buon regalo (dòsis) e ogni dono (dòrema) perfetto vengono dall'Alto e discendono dal Padre delle luci, presso il quale non ci sono né variazione, né ombra di mutamento."
6) dòsis - dòseos = dono, donazione, donazione anche testamentaria, legato, regalo.
Dio è l'origine di tutto ciò che abbiamo ricevuto in dono: il termine dòsis è proprio indicato per individuare l'atto del donare, il regalo che denota la volontà di regalare.
Giacomo 1:17 "Ogni buon regalo (dòsis) e ogni dono (dôrema) perfetto vengono dall'Alto e discendono dal Padre delle luci, presso il quale non ci sono né variazione, né ombra di mutamento."
7) dòs) (usato solo al nominativo) = dono, regalo.
Questo termine non si trova nel Nuovo Testamento.
8) ghéras ghéraos = dono come ricompensa, premio od onoranza a un dio o a un defunto, ex-voto (per grazia ricevuta)
Questo termine non si trova nel Nuovo Testamento.
9 TERMINE GRECO SOTTINTESO: nelle traduzioni del Luzzi, di Diodati e di altri, si è aggiunto il termine "DONO" per chiarire e meglio specificare, pur non essendo presente nell'originale greco alcun termine sopra specificato.
Romani 12:6 (le aggiunte del traduttore sono tra parentesi)"Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se (abbiamo doni di) profezia, (profetizziamo) secondo la misura della (nostra) fede"
1 Corinzi 12:1 "circa (i doni) delle spiritualità..."
1 Corinzi 13:2 "anche se avessi (il dono di) profezia... ma non avessi amore, io non sono nulla."
TESTIMONIANZA PERSONALE
Evangelico di terza generazione, sono "nato di nuovo" 33 anni fa a 18 anni, grazie ad una predicazione da Radio Montecarlo fatta dal past. Manfredi Ronchi presidente dell'ex.UCEBI e da allora io amo e servo sinceramente il Signore. Mio nonno materno era pastore battista (don Lorenzo Palmieri) e quello paterno (Donato come me) fu uno dei primi evangelisti d'Abruzzo agli inizi del 1900. Entrambi hanno preso sassate e persecuzione. Mia madre e mio padre mi hanno dato un esempio di rettitudine, di onestà e di vero cristianesimo, praticato e spirituale.
Dal 15 novembre 1990 vivo l’esperienza del “battesimo nello Spirito Santo”, mediante l’evidenza delle lingue e credo fermamente che la fede sia “certezza di cose che si sperano” ma anche e soprattutto “dimostrazione di cose che non si vedono”.
Fui battezzato a mezzanotte e mezzo, nella mia cucina, dove mi ero messo a pregare da solo e al buio: dopo mezz'ora di attesa nella lode (ero deciso ad insistere anche tutta la notte), la mente mi si riempì di parole strane che non dovevo far altro che pronunciare. Un linguaggio uscì da me, scorrevole ed incomprensibile, ma la gioia fu tanta. In seguito il Signore mi rivelò il significato di ciò che avevo pronunciato e ne fui lietamente sconvolto. Da allora la Parola di Dio non ha più segreti per me: l'Autore mi spiega ogni cosa, perché non vuole che i credenti siano nell'ignoranza.
Prima di entrare nella Chiesa Pentecostale delle A.D.I., sono stato impegnato in vari modi nelle chiese valdesi, metodiste, battiste, cioè nelle cosiddette chiese storiche: delegato al Sinodo Valdese Metodista nell'agosto 1987, Candidato Predicatore Locale della Chiesa Metodista di Pescara, responsabile per due anni di due trasmissioni radiofoniche evangelistiche. Poi ne sono elegantemente "cacciato fuori" da una pastora che pretendeva di mettere il bavaglio allo Spirito Santo... per non scandalizzare gli altri fedeli!
Per tali esperienze ho capito la crisi che le attanaglia, individuandone, almeno credo, le cause. Ciò non vuol essere un “Io ho questo contro di voi...” (Apoc. 2:4), ma un motivo per una riflessione collettiva, sotto forma di autocritica, necessaria per ridefinire la propria identità e la propria vocazione ministeriale.
Sui seguenti punti sarebbe interessante e proficuo aprire un dibattito.
Gran parte degli evangelici di oggi danno alla Bibbia un valore storico-mitologico. Nulla di più dannoso per se stessi e per gli altri. Così facendo, gli evangelici sono ormai ... senza Evangelo!
Adamo ed Eva sono considerati dei simboli: così cade anche la somiglianza con Cristo Nuovo Adamo, che quindi... diventa simbolo anch'Egli. Nulla di più efficace per togliere credibilità alla Bibbia! Il battesimo nello Spirito Santo per loro non esiste più: si nega la potenza di Dio.
La Bibbia invece è la Parola di Dio. Essa parla al cuore dell’uomo e lo rigenera mediante l’intervento dello Spirito Santo.
Conclusione drammatica: il sale è diventato insipido! Con che cosa lo si salerà? Discutendo ed accettando le seguenti considerazioni:
1) Dio non si contraddice mai nella Bibbia, perché non va mai contro Se Stesso, per principio.
2) Apparenti contraddizioni vanno risolte in chiave di maggiore conoscenza, piuttosto che secondo un criterio di sconcertante superficialità basata sulle apparenze. Dio ha sempre ragione ed è dovere di ogni credente stare dalla parte di Dio, come Davide, che non imputò nessuna colpa a Dio per il fatto che l’esercito “del Dio d’Israele” stesse fermo da settimane davanti a Golia.
3) Eventuali “apparenti” contraddizioni si risolvono preferendo la “lectio difficilior” a favore di Dio, piuttosto che la “lectio facilior” a favore dell’uomo.
4) Si dice che “il testo, senza il contesto, è un pretesto”, ma è opportuno credere che il miglior contesto sia l’ausilio dello Spirito Santo “autore del Libro stesso”, senza il Quale, ogni lettura è destinata ad essere interpretata a detrimento del lettore stesso. La frase va dunque corretta così: “il testo, senza lo Spirito Santo, è un pretesto”.
5) Dio ha sempre ragione e deve essere accettato per ciò che dice, non per ciò che piace.
6) Dio stesso non può andare CONTRO la Sua Parola SCRITTA, ma può integrarla, ampliarla, spiegarla, vivificarla, puntualizzarla, ripeterla, “incarnarla”... Non può assolutamente negarla, contraddirla, annullarla, dimenticarla. Tutto ciò ha tanti sostegni nella stessa Parola di Dio: basta cercarli, leggerli e poi crederci.
7) La parola scritta precede ogni ulteriore intervento divino.
8) Nessuna profezia può essere autentica se contraddice in tutto o in parte anche minima “la volontà scritta di Dio”, costituita dalla Bibbia, in difesa della quale interviene la stessa testimonianza di Gesù Cristo in persona! (Apocalisse 19:10)
9) Nessun angelo, nessun uomo, nessun demone, nessuno spirito, nessuna rivelazione, intuizione o illuminazione, sia in estasi che in preghiera può andare contro l’Evangelo di Cristo, così come esposto nei 4 Evangeli, spiegato nelle Epistole e rivelato nell’Apocalisse.
10) Il testo SCRITTO da Dio (la Bibbia) esclude qualsiasi esame di altro testo parallelo non biblico, eventuale, supposto o ipotetico.
11) La Bibbia esclude qualsiasi apporto scientifico, che ne dimostri in qualche parte l’autenticità, perché va accettata e seguita unicamente per FEDE. Si può affermare al contrario che la scienza possa avere un supporto biblico. Qualsiasi dottrina o ipotesi di lavoro che sia contraria alla Bibbia è falsa o da ritenersi falsa, anche se dovesse avere tutte le dimostrazioni plausibili ed immaginabili: ciò è fondamento stesso della fede evangelica, che esclude a priori di agire in base a ciò che si vede e si dimostra, ma in base a ciò che si crede e che si dimostrerà per il solo fatto di averci creduto.
12) Nessuna manifestazione spirituale può sfuggire al controllo biblico, tenendo presente che nessuna profezia può venire da vedute particolari.
13) Ciò che si riceve in preghiera, se non trova un appoggio biblico è frutto dello spirito “umano” e non dello Spirito Santo.
14) Il Nuovo Testamento è completo e non prevede aggiunte, perché trasmesso una volta per sempre ai santi che l’hanno ricevuto e scritto.
15) Neanche lo Spirito Santo può andare CONTRO Cristo, ma può parlare di Cristo, spiegare Cristo, manifestare Cristo.
16) Nessun segno può essere dato per credere in Gesù Cristo o per capire la Parola di Dio mediante l’aiuto dello Spirito Santo, se non si crede che Gesù è risuscitato (il segno di Giona).
17) L’Evangelo di Gesù Cristo va accettato TUTTO, oppure è privo di potenza per la salvezza di chi ci crede e per la sua santificazione ulteriore.
18) Qualsiasi pensiero contrario ai precedenti punti viene da satana e dai suoi ministri di giustizia, i quali hanno seminato zizzania in duemila anni, producendo dottrine, false religioni, filosofie tali da togliere autorità alla Parola SCRITTA di Dio e all’Unico Unto Vivente, costituito da Gesù Cristo, il nostro Dio, Signore e Salvatore.
A conclusione di tale elencazione si afferma che in campo evangelico non è ammissibile censurare alcun tentativo di proposta di discussione atta ad accertare o a ricercare la verità: in caso contrario si è in presenza di “mestieranti” della Parola che vendono quattro paghe per il lesso, che si sono impossessati del gregge di Dio, divenendo pastori che non pascolano, evangelisti che non evangelizzano nessuno, profeti che citano solo se stessi, dottori della sapienza umana, ciechi guide di ciechi, credenti con i quali Dio non è più, disperdendo le “pecore”, piuttosto che raccoglierle sotto le ali del Sommo Vescovo delle anime nostre, Gesù Cristo.
PICCOLA BIBLIOGRAFIA
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