PROTESTANTESIMO LIBERALE: in
cosa consiste?
Esiste un protestantesimo DI DESTRA: nessuno può negare che ci siano frange ecclesiastiche politicizzate e realtà dove è facile vedere al suo interno sentimenti di opposizione alle innovazioni carismatico-pentecostali. Si tratta di perbenismo religioso, a volte, inqualificabile! Più che proclamare l’Evangelo di Cristo, si è più accorti nel mantenere le posizioni acquisite, come se si trattasse di una “religione consolidata”. Il panorama è offerto dalle “chiese storiche” ed è ampio ed articolato.
Esiste poi il protestantesimo DI
SINISTRA: spesso troviamo posizioni altrettanto sconcertanti, contrarie allo
Spirito stesso dell’Evangelo, come se l’Evangelo fosse una scusa per proclamare
le proprie idee o propri punti di vista. Sembra incredibile ma è facile
scontrarsi su tanti argomenti: la democrazia americana, la Nato, il
capitalismo, la politica dei padroni, i gay, il
sionismo, ecc.
Ecco allora un protestantesimo INTERMEDIO, “liberale”, quello che
cerca di stare dalla parte dell’Evangelo, dalla parte
di Dio, sempre e comunque, senza sconti e senza compromessi, dove si proclama
l’Evangelo, con tutte le conseguenze che ne derivano.
L’evangelismo liberale è il modo di essere di tutti i veri
“cristiani”, appartenenti alla chiesa visibile ed
invisibile, con la guida dello Spirito Santo (che si manifesta realmente ai
credenti) e sotto l’autorità dello Spirito Santo (il vero Vicario di Cristo).
Come diceva Lutero, esiste una chiesa invisibile, che non si vede
(altrimenti che invisibile sarebbe!) e che è solo Dio a vederla.
Dio conosce i
cuori, l’uomo no!
Per quanto invece
attiene alla chiesa VISIBILE, essa si manifesta guardando a coloro
che predicano Gesù, professano Gesù e sono fratelli di Gesù.
Questo è il popolo “ufficiale” di Gesù Cristo, vero Uomo, vero
Dio, vero Padre nostro, vero Salvatore e vero Signore, in piena libertà di testimoniare
il proprio stato di “salvati” dal Sangue dell’Agnello e di predicare la
salvezza ad ogni uomo della Terra.
Chi ha creduto in Gesù Cristo ed è “nato di nuovo nello Spirito
Santo” appartiene a Cristo e alla Sua Chiesa. Ogni autorizzazione viene da Gesù
Cristo in Persona e avallata dalla Parola di Dio, che è la Bibbia, quella
composta dai 66 libri canonici (7x7 del Vecchio
Testamento e 7x3 del Nuovo Testamento).
CONSIDERAZIONI
Il protestantesimo liberale
non è un movimento a parte dell'evangelismo, ma è lo stesso movimento
evangelico, che vede le chiese storiche in netta minoranza rispetto al pentecostalismo sia europeo che
mondiale.
Fare una distinzione fra
protestantesimo ed evangelismo è solo motivo di confusione, a tutto beneficio
del cattolicesimo che cerca di proporre in Italia una divisione che non esiste,
non è mai esistita e non esisterà mai.
L'evangelismo non è diviso:
ha solo denominazioni!
Ci sono posizioni condivise dalla stragrande
maggioranza dei protestanti “storici” e altre posizioni maggioritarie di matrice
pentecostale.
Attualmente le posizioni delle chiese storiche non
rappresentano neppure il 20 percento del movimento evangelico mondiale,
rappresentato per il restante 80 percento dal movimento pentecostale.
Mischiati però al
popolo di Dio, che è la “famiglia” di Dio, ci sono però “mestieranti della
Parola”, in tutte le denominazioni evangeliche, comprese quelle del campo
pentecostale: si tratterebbe di “pastori” che svolgono il loro ministero al
servizio di se stessi o dei credenti, piuttosto che al servizio di Cristo.
La realtà che
dovrebbe trasparire è che quando si ha lo stesso Dio, lo stesso Salvatore, lo
stesso Signore, si appartiene alla stessa “Famiglia”.
La realtà che
invece appare è che spesso i credenti si comportano come si comportò
la famiglia di Giacobbe che fu solidale nel massacrare uno di loro!
Il nostro comune Signore e
Salvatore ci benedica e ci guardi, nell'amore e nella verità.
LA GIUSTIZIA DI GESU’ CRISTO REINTERPRETA QUELLA DEL VECCHIO TESTAMENTO
"…… Se la
vostra giustizia non supera quella degli Scribi e dei Farisei voi non entrerete
affatto nel Regno dei Cieli".(Mt 5:20)
I discepoli di Gesù erano
chiamati a una "Giustizia superiore" di quella dei Farisei. Cosa significa?
Gesù è stato
estremamente scrupoloso nel rispettare la legge divina. Gesù non ha mai
trasgredito la legge, diversamente da qualsiasi uomo antico e moderno, ed ha
avuto l’autorità di modificarla. Meglio di adempierla. Ancora una volta, ci
imbattiamo in un testo in cui traspare la divinità di Gesù. Se Dio è il
Legislatore, solo Dio può cambiare la legge che Lui stesso ha dato. Il testo di
Matteo 5:17-20 rileva che l’autorità di Gesù è divina e non quella di un profeta
a cui l’autorità è data da Dio stesso. Gesù è il termine della legge (Rom.10:4).
La giustizia di cui Gesù sta parlando e per la quale è richiesta
un totale e appassionato adempimento è quella interiore, della mente e del
CUORE. Essa è la giustizia interiore di cui parlavano i Profeti nelle loro
profezie come una delle benedizioni dell’età messianica: “Io metterò la mia
legge dentro loro, e Io scriverò essa dentro i loro cuori… ”(Ger.31:33) o “Io
metterò il mio Spirito dentro farà si che voi osserviate i miei decreti e
seguiate le mie norme”(Ez.36:27).
Gesù richiede una giustizia maggiore di quella dei Farisei e degli Scribi. Ma questa “giustizia maggiore” che Gesù richiede dai suoi discepoli è solo e soltanto realizzabile e realizzata nell’unione del discepolo con Gesù. Il credente non può praticare la giustizia vetero-testamentaria per non fare la stessa fine dei farisei inadempienti…
La
superiorità della giustizia del discepolo consiste nel fatto che tra lui e la
legge sta Colui che ha completamente adempiuto la legge e che il discepolo vive
in comunione con lui… Gesù è la giustizia dei discepoli, è giustizia donata,
donata mediante la chiamata a seguirlo...La giustizia di Cristo è la nuova
legge, la legge di Cristo.”
Questo significa che ogni regola o norma veterotestamentaria non
sia permanentemente valida. Sotto questa luce va esaminata la validità delle
regole del VT.
Si noterà
che alcune regole sono state adempiute da Gesù (vedesi ad. esempio le leggi di
purità alimentare e le leggi rituali, altre saranno reinterpretate).
Il Cristiano in Cristo è libero di amare o meno i precetti di Dio.
Qui cade l'evangelico, che indossa la maschera dell' integerrimo
paladino che difende l'onore di Dio, ma che in realtà difende l'onor proprio,
mascherato di pio difensore della fede… la sua religiosità è pelosa, come lo è
l'esercizio dell'agape. I suoi "sacrifici" sono pari a quelli di Israele che
onorava a parole il Signore mentre il suo cuore era lontano da lui.. L'attuale
evangelico rappresentato dalla leadership che dai semplici credenti è il
prototipo "neofariseo" che dice e non fa, che mette pesi ai credenti
che neppure lui stesso riesce a portare. l'attuale evangelico è attaccato alla
cosiddetta "Sana Dottrina" divinizzandola come hanno fatto gli Ebrei con la
Legge, spostando il baricentro da Cristo a un sistema complesso di dottrine che
spesso sfociano nell'eterodossia.
Questo
prototipo di discepolo mostra freddezza, ipocrisia, cinismo e arroganza:
un istrione che recita la parte del figlio diligente…..
Com'è lontana la spiritualità che caratterizzava i primi cristiani, dove c'èra
una autentica comunione fraterna, una agape fattiva, una concreta solidarietà.
Com'è lontana la fede neotestamentaria….
l'Evangelismo odierno è un evangelismo morto perché ha spento lo
Spirito di Dio.
Vive di ricordi e di tradizione, annuncia un Evangelo annacquato e a basso costo senza che vi sia una vera e propria conversione….
L'Evangelismo attuale è morto…. Noi predichiamo un Nuovo Evangelismo.
Dr.
Donato Trovarelli
gestore e
moderatore
donatrov@yahoo.it