NUOVA NASCITA SPIRITUALE

(Donato Trovarelli)

1° Edizione Gennaio 2017  Stampa tipograficaVertigo Editrice Roma

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403 pagine ed ha migliaia di citazioni bibliche.

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 Senza la “nuova nascita spirituale” non si può vedere il Regno di Dio e neppure entrarci dentro. Miliardi di credenti in Cristo Gesù l’hanno sperimentata nella loro vita, dimostrando che essa non è né una favola e né una cosa impossibile, ma… un diritto!

La Chiesa di Cristo, la “vera” Chiesa di Cristo, è fatta di persone che hanno conosciuto Dio “mediante la nuova nascita”, per l’intervento dello Spirito Santo che purifica, salva e santifica, in base alla volontà di Colui che è chiamato “Parola Vivente”, il grande Dio e Salvatore Gesù Cristo.

In questo libro sono esaminati tutti i modi in cui la “Nuova Nascita” è diversamente chiamata. Un capitolo per ogni “voce”:

 

 

 

 

 

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Sommario

Capitolo 1 La malvagità e la condanna dell’umanità.

Capitolo 2 Perché “nascere di nuovo”?.

Capitolo 3 Il libro della vita.

Capitolo 4 La dottrina della salvezza.

Capitolo 5 La salvezza è una doreà.

Capitolo 6 I due elementi: l’acqua e lo spirito.

Capitolo 7 L’adozione, ovvero la nascita “da Dio”.

Capitolo 8 La comunione col corpo e col sangue di Gesù Cristo.

Capitolo 9 La santificazione.

Capitolo 10 La giustificazione.

Capitolo 11 Il riscatto e la redenzione.

Capitolo 12 La chiamata.

Capitolo 13 La conversione o ravvedimento.

Capitolo 14 Confessione e perdono dei peccati

Capitolo 15 La purificazione.

Capitolo 16 La nascita come “morte al peccato”.

Capitolo 17 Il nuovo patto.

Capitolo 18 La consacrazione.

Capitolo 19 La predestinazione.

Capitolo 20 L’effusione dello Spirito Santo.

Capitolo 21 Il servizio dopo la salvezza.

Capitolo 22 Salvati per sempre.

Capitolo 23 Effetti delle nuova nascita.

Capitolo 24 Il Battesimo nello Spirito Santo è la seconda doreà.

Capitolo 25 Come ottenere il Battesimo nello Spirito Santo.

Invito a pregare.

Capitolo 26 Benedizioni

Capitolo 27 Conversione/nuova nascita.

 


 

Capitolo 1 La malvagità e la condanna dell’umanità

 

 

 

 

L’uomo è affetto da una gravissima malattia mortale chiamata “peccato” e il peccato è tutto ciò che non piace a Dio. L’uomo può anche pensare di essere nel giusto, in buona fede e in piena coscienza, ma non può pretendere di essere per questo accettato da Dio: il metro di misurazione di Dio è un altro!

            Dio si offende e non gradisce tutto ciò che a Lui non piace.

            Il problema dell’umanità è SAPERE cosa piace a Dio per essere accettati da Lui e cosa non piace a Lui per non essere rifiutati: se vogliamo da Lui la salvezza eterna, bisognerà pur assecondarLo in qualche modo!

L’uomo, così com’è, è peccatore ed è destinato alla perdizione eterna, se non riesce a trovare la salvezza eterna nel corso della sua breve esistenza terrena, secondo “come è scritto: Non c’è nessun giusto, neppure uno. Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono diventati corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno... Rovina e calamità sono sul loro cammino e non conoscono la via della pace. Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi. Or noi sappiamo che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio; perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a Lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato... e tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Romani 3:10-23)

            La Volontà di Dio per essere accettati da Lui è contenuta nelle Parole di Gesù, l’Unigenito Figlio di Dio: “occorre nascere di nuovo”.

            Il concetto di peccato non esisterebbe se non ci fosse Dio: l’uomo è peccatore, perché esiste Dio che non lo è, e che lo giudica per questo.

Rifiutare il discorso del peccato è in realtà rifiutare l’idea di doversi mettere “davanti a Dio” e doversi giustificare per il proprio operare o per le proprie azioni. Per questo motivo, molti preferiscono dire che Dio non c’è: se c’è una cosa che fa più arrabbiare gli atei è quella di dover pensare che Qualcuno possa giudicarli.

            L’uomo può anche far tacere la voce della sua coscienza, ma non potrà mai far tacere la voce di Dio! Caino non si giustificò dell’uccisione del fratello, rimuovendo da lui ogni responsabilità, ma fu Dio ad accusarlo (Genesi 4:9-13), perché Dio è il giudice delle coscienze di tutti!

            Il profeta Geremia (17:9) dice espressamente: “Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno”.

Dai, forza! Chi vuole contendere con Dio, si accomodi! Dio accetta ogni sfida e i suoi sport preferiti sono: abbassare e “resistere ai superbi” (Giacomo 4:7), “prendere i savi nella loro astuzia” (1 Corinzi 3:19), “ridere degli empi” (Salmo 37:13).

            Dove non arriva la coscienza, arriverà puntuale Dio, con il suo giudizio... di condanna, “così dunque ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. (Romani 12:12)

Nella mia vita, ma immagino che la cosa sia comune a tanti, ho conosciuto centinaia di persone dedite ai loro vizi e per nulla preoccupati di doverne un giorno rendere conto. La loro impostazione di vita era: vivi come se Dio non esiste e come se nessuno saprà mai ciò che fai… Si tratta di una tragica illusione e di una patetica situazione di ingenuità. A volte Dio si diverte a mettere le persone in imbarazzo, davanti a tutta l’opinione pubblica, nel rivelare i più piccoli dettagli di ciò che certa gente copriva e nascondeva con scrupolosa meticolosità. Gli esempi scandalosi della cronaca e dei processi riempiono giornali e rotocalchi.

            Il peccato dunque consiste nel fare, dire, pensare TUTTO CIÒ CHE DIO HA VIETATO DI FARE, dire o pensare. (Esodo 32:33; Levitico 4:13-14; 4:22; 22:9 e tanti altri passi)

            Per questo motivo e solo per questo, l’umanità è malvagia (Matteo 7:11; 12:34) perché:

– pensa cose malvagie nei cuori e nell’interno (Matteo 9:4; 15:19; Marco 7:21-23; Luca 6:45; 11:39; Romani 1:29; 1 Timoteo 6:4)

– dice cose malvagie (Matteo 5:11; 3 Giovanni 1:10; Proverbi 15:28-29)

– fa cose malvagie (Matteo 12:35; 7:17-18; come Erode Luca 3:19; Giovanni 3:19-20; Proverbi 21:27)

            GIUDIZIO INAPPELLABILE: Dio cancella dal Libro della Vita quelli che hanno peccato contro di Lui (Esodo 32:33; Salmo 69:28): il Libro della Vita esiste! (Filippesi 4:3; Apocalisse 3:5; 13:8)

            Dopo la morte risusciteranno tutti: i credenti a salvezza eterna, i cui nomi sono scritti nel Libro della Vita, e i non credenti a perdizione eterna, i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita. (Matteo 25:46)

            Altre dottrine diverse da questa, non sono bibliche e quindi false e frutto di fantasia umana e non possono essere oggetto di alcuna considerazione, perché non hanno il sostegno di Dio e della Sua Santa Parola. Sono pura fantasia, degna dell’Ariosto, la metempsicosi o reincarnazione, la purificazione attraverso più vite, la trasformazione in animali, persone o cose, l’animismo, il volo verso mondi alieni e chi ne ha, più ne metta. Ogni tanto esce qualche dottrina nuova o riverniciata di nuovo, per carpire le menti dei semplici e per ingrandire il proprio portafoglio.

            Ho conosciuto una persona che credeva che esistessero i medici alieni che, chiamati sulla terra per guarire, avevano bisogno di mangiare lingotti d’oro o di uranio… Aveva venduto un appartamento per pagare al truffatore il soggiorno di una settimana a un medico alieno…

            Per quanto riguarda i cristiani, prendendo spunto dall’esortazione dell’apostolo Paolo a Timoteo, dobbiamo rimanere fermi nell’ordinare ad alcuni di non insegnare dottrina diversa e né si occupino di favole e di genealogie senza fine”... perché “alcuni avendo deviato, si sono rivolti a un vano parlare, volendo essere dottori della legge, quantunque non intendano quello che dicono, né quello che danno per certo.” (1 Timoteo 1:3-7)

            Le filosofie e le dottrine del mondo sono come l’erba “ed ogni gloria d’uomo è come il fiore dell’erba; l’erba si secca e il fiore cade.” (1 Pietro 1:24)

            Tutte le filosofie e tutte le religioni umane, pur parlando di Dio o di un Dio, non hanno mai parlato di Gesù, Agnello di Dio: solo la Bibbia ne parla e la Bibbia è l’unico Libro che ha il “sigillo” di autenticità come “PAROLA DI DIO”. Nessun Libro può avere questa caratteristica, perché verrebbe immediatamente smentito da Dio stesso! Il racconto del capitolo 5 del Primo libro di Samuele è molto istruttivo da leggere: si parla dell’Arca dell’Alleanza che cade in mano filistea. Sarebbe stata una normale azione di guerra con tanto di uccisioni e rapine, se non fosse che Dio, proprietario dell’Arca, intervenisse “personalmente”, spandendo terrore di morte e “quelli che non morivano erano colpiti di emorroidi, e le grida della città salivano fino al cielo.” (I Samuele 5:12)

            Inoltre “Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, esso è gonfio e non sa nulla; ma langue intorno a questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni d’uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali stimano la pietà esser fonte di guadagno... cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione... si sono sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori... O Timoteo, custodisci il deposito, schivando le profane vacuità di parole e le opposizioni di quella che falsamente si chiama scienza, della quale alcuni facendo professione, si sono sviati dalla fede.” (1 Timoteo 6:3-5,9,10,20-21)

            Purtroppo per l’umanità, Dio esiste e con Lui deve fare i conti. Ogni discorso sull’inesistenza di Dio, non cambia la situazione, perché l’esistenza di Dio non dipende dal crederci o meno: Dio esiste e basta!

Per la cronaca Abrahamo è morto, i profeti sono morti, Maometto è morto, Buddha è morto, Nietsche è morto, Dante Alighieri è morto, Shakespeare è morto, tutti sono morti, solo Gesù Cristo è morto e risuscitato ed è Vivente. Miliardi di persone lo hanno potuto testimoniare e Lo hanno chiamato, Lo chiamano e Lo chiameranno ogni momento…

Le religioni non salvano, perché possono solo presentarti un dio. Poi bisogna vedere se è il DIO giusto!

Ciò che penso e credo, è che quando andremo in cielo troveremo comunque DIO.

Quelli che lo avevano già conosciuto... lo riconosceranno facilmente e saranno da LUI riconosciuti. Quelli che invece NON lo avevano già conosciuto... diranno: “Ma chi sei?”

Prendiamo per esempio un buddista, quando sarà di fronte a DIO: cercherà il suo DIO pancione, così come glielo hanno presentato, ma non lo troverà.

Perché? Perché seduto sul trono di Dio troverà ... un uomo con le mani forate, un uomo “strano”, che lui ha visto solo da qualche parte, portato dagli occidentali, ma che lui non ha mai considerato come “DIO”.

Chi forse glielo presentava, gli voleva dare anche la sua cultura occidentale, la coca cola… ed altro…

Missionari indegni, che hanno mischiato il sacro col profano…

A lui non interessava… per motivi di tradizione familiare e per altri validissimi motivi, ma... in quel tragico momento... quel DIO (Gesù) allora se lo troverà davanti e non saprà che dire, ma Gesù gli chiederà: “Cosa vuoi da me?”

E il buddista risponderà: “il paradiso!”

E Gesù allora gli risponderà: “fattelo dare da chi te lo ha promesso! Io non ti ho promesso mai nulla... Tu non mi hai mai pregato ed io non ti ho mai risposto. Non ci conosciamo!”

E il buddista: “ma coloro che mi hanno parlato di Budda, mi hanno ingannato”

E Gesù: “Loro saranno severamente puniti… e tu con loro. Ecco, seduttori e sedotti... INSIEME, ad accusarsi in eterno!”

Quello che abbiamo detto fin qua, può riguardare chiunque.

Prendiamo per esempio un musulmano, un cattolico, uno anche evangelico non “nato di nuovo in Cristo Gesù”, quando sarà di fronte a DIO.

Cercherà Lutero, Pietro Valdo, una madonna, Allah, o i suoi santi preferiti o un suo referente in cielo, qualunque sia il nome che gli abbia dato, così come glieli hanno presentati, ma non li troverà.

Perché? Sempre per lo stesso motivo: seduto sul trono di Dio troverà ... un uomo con le mani forate, un uomo “strano”, che lui ha visto solo morto in un crocifisso,… come un pover’uomo vittima delle ingiustizie umane… ma che lui non ha mai considerato come “DIO” e neppure come il Suo mediatore fra lui e Dio e né tantomeno come l’offerta gradita a Dio (un Agnello), che un giorno andava fatta per fede.

Non si è mai posto il problema se Gesù fosse geloso della venerazione o dell’adorazione ad altre figure falsamente mediatrici…

Egli è stato perdonato dal prete nel suo confessionale e ha adorato la sua ostia o dall’imam o da altro santone o guru.

Il prete o chi per lui, gli ha promesso al vita eterna e la salvezza mediante un battesimo fatto a pochi giorni dalla nascita, quando era troppo piccolo per capire.

Non si è mai preoccupato di andare a leggere seriamente ed approfonditamente la Parola di Dio (la Bibbia), perché si è sentito indegno o incapace: il sacerdote gli ha nascosto la verità, mischiando il sacro ed il profano, il divino e il superstizioso, la verità e il magico fantastico…

A lui Gesù non interessava… per motivi di tradizione familiare e per cultura, ma... in quel momento tragico... quel DIO (Gesù) ora se lo troverà davanti e non saprà che dire, ma Gesù saprà bene cosa dire… sempre le stesse parole!

“Cosa vuoi da me?”

E il malcapitato risponderà: “il paradiso!”

E Gesù allora gli risponderà: “fattelo dare da chi te lo ha promesso! Io non ti ho promesso mai nulla... Tu non mi hai mai pregato ed io non ti ho mai risposto. Non ci conosciamo!”

E il fedele ingannato: “ma coloro che mi hanno parlato di Dio, mi hanno ingannato”

E Gesù: “Loro saranno severamente puniti… e tu con loro. Ecco, seduttori e sedotti... INSIEME, ad accusarsi in eterno!”

Adesso al posto di quel poveraccio, méttitici tu, con un’altra qualsiasi religione o non-religione!

Cosa potrai dire a Gesù Cristo, il Signore dell’universo?

Lo conosci?

Lo hai accettato nel tuo cuore come personale Salvatore?

No? Peccato!

Questo è “il vero peccato”! Un giorno, sarà troppo tardi…

Il Vangelo è chiaro, anzi, chiarissimo sull’opera dello Spirito Santo: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me.” (Giovanni 16:8-9)

Questo è l’unico vero motivo di esclusione dal regno di Dio.

Non sembri che io voglia offendere buddisti, cattolici, falsi evangelici, scintoisti, induisti, musulmani, ecc. io parlo a Nome di Gesù, secondo ciò che sta scritto nella Sua Parola: tutte le recriminazioni fatele a Gesù, e a chi è stato usato per scrivere la Sua Parola. Io non c’entro… Faccio solo da cassa di risonanza. Tutto ciò che troverete scritto in questo libro, non è altro che la Parola di Dio, citata a più non posso, onde evitare proprio abusive interpretazioni personali…

Io posso dire, come dicevano tutti gli evangelizzatori del passato, da Torrey a Moody, da Lutero a Calvino, da Wesley a Billy Graham, da Francesco d’Assisi a Savonarola, da Arnaldo da Brescia a quei tanti che sono stati “fedeli servitori di Cristo”…: “Hai accettato Gesù Cristo come il Tuo “personale” Salvatore?”

No? Ne risponderai nel giorno del giudizio, immancabilmente e… inevitabilmente! Pensaci…

Vuoi prendere posizione a favore di Cristo o della tua convinzione religiosa, come i farisei dell’epoca di Gesù?

Vuoi stare dalla parte del mondo o di Gesù Cristo?

Se decidi per il secondo caso, prosegui tranquillamente in questa lettura, perché questo libro ti potrebbe anche aiutare, ma se vuoi chiudere il discorso, lasciamoci così, da buoni amici… non proseguire oltre e regala questo libro, oppure brucialo, o gettalo… oppure rivendilo e recupera i soldi spesi, che è meglio…

Gesù (ed io ovviamente) non fa un discorso di religione, ma di conoscenza “personale”. Lui non aveva una sinagoga da proporre o una chiesa o una cattedrale, ma solo Sé Stesso: “Prendi la tua croce e séguimi!” Il Figliol dell’Uomo (Lui, Gesù) non ha una casa, né dove posare il capo…. Noi però siamo tenuti a seguirlo….

Mi permetto di riportare per intero un foglio di un calendario cristiano, senza secondi fini… di pubblicità:…

“Ai nostri giorni, è conforme alla mentalità moderna ostentare, nel campo morale o per le questioni di fede, una larghezza di vedute che si dice essere indispensabile alla tolleranza.

“Ciascuno è libero di scegliere la propria religione”, vi si dirà.

Me se affermate una con­vinzione personale riguardo a Gesù Cristo e a ciò che Egli è per voi, o una certezza sul vostro avve­nire eterno, siete presto tacciati di presunzio­ne, intolleranza o integralismo!

Eppure non è la società né sono io che abbiamo stabilito certe leggi di “causa-effetto” che non possiamo aggirare!- se lascio cadere la matita, cadrà; è una certezza!

– se raccolgo e mangio tutti i funghi che mi sembrano buoni senza consultare un libro o un esperto, rischio dei seri guai;

– se dico delle menzogne a mia moglie, la fiducia andrà in pezzi: lo so, e so anche che la vita sarebbe ben difficile senza la fiducia reci­proca... 

e che pensare dell’autista di una macchina che non tenesse nessun conto delle istruzioni del costruttore? Potete non mettere dell’olio nel motore della vostra automobile, siete liberi.., ma poi non andate a lamentarvi da chi ve l’ha venduta!

No, la verità non dipende da ciò che io penso. Dio si rivela a chi lo cerca sinceramen­te, ecco una buona notizia; e il vero credente cristiano sa, nel suo cuore, chi è quel Dio che gli ha concesso il suo perdono e che è ora il suo Padre.”

(Calendario “Il buon seme” 1 marzo 2002 Edizioni Il Messaggero cristiano – 15048 Valenza Italia)

Dice un passo dell’apostolo Giovanni: “E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figliuolo per essere il Salvatore del mondo.” (I Giovanni 4:14)

Ma ragioniamo: Salvatore per quale motivo? L’esistenza di un Salvatore, presuppone l’esistenza di un pericolo da cui doversi salvare. Se fossimo tutti salvati, non ci sarebbe bisogno di alcun Salvatore, ma poiché esiste un Salvatore, addirittura mandato da Dio, vuol dir che il pericolo è reale e serio!

 


 

Capitolo 2 Perché “nascere di nuovo”?

           

 

 

 

Vogliamo avere da Dio un giudizio di approvazione? Mettiamoci davanti a Dio e vediamo cosa Lui vuole, per assolverci.

Questo è il desiderio dell’uomo “pio”, quello che non ha paura di incontrare Dio, ma che Lo cerca, succeda quel che succeda!

Dio ama un tale atteggiamento e lo premia, mostrandosi e dando all’uomo tutte le rassicurazioni che Lui è principalmente “amore”, oltre che “luce” e giustizia.

            L’Evangelo della Grazia, è un annuncio “strano, complicato e nello stesso tempo semplice” dell’amore di Dio: Dio vuole essere “placato” con un’offerta sacrificale, che l’uomo non ha! Questo è ben noto a Dio, che addirittura ha poggiato tutto l’Evangelo della Salvezza sull’incapacità umana di placare un Dio di Giustizia ed è per questo che Egli si mostra successivamente come Dio d’amore.

L’annuncio dell’Evangelo è inizialmente tremendo, perché nessuno può salvarsi da solo, ma diventa consolatorio, quando si chiarisce bene che l’offerta di riconciliazione la fornisce Dio stesso con uno “speciale” Agnello da sacrificare: Suo Figlio!

            Questa è La GRAZIA.

L’amore di Dio supplisce a qualsiasi mancanza umana, e toglie ogni merito a qualsiasi buona azione umana: in pratica è Dio che fa tutto. Dio decide di salvare, Dio mette l’offerta e Dio la gradisce, se l’uomo però decide irrevocabilmente e fermamente di farla sua.

La remissione dei peccati mediante la morte di Gesù Cristo venuto in carne ed ossa, è L’UNICO EVANGELO che annuncia come, “con un’UNICA offerta, Egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati. E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza.” (Ebrei 10:14-15)

            Non ci sono altri Evangeli.

Addirittura la Parola di Dio avverte categoricamente: “Quand’anche un angelo del cielo vi annunciasse un EVANGELO DIVERSO, non gli credete!” (Galati 1:8-9 e 2 Corinzi 11:4) Nessuno infatti potrà mai separarci da questo amore di Dio, “Poiché io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è IN CRISTO GESÙ, NOSTRO SIGNORE.” (Romani 8:38-39)

            Abbiamo “la promessa della vita presente e di quella a venire. Certa è questa parola, e degna d’esser pienamente accettata. Poiché per questo noi fatichiamo e lottiamo: perché abbiamo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti. Ordina queste cose e insegnale”. (1 Timoteo 4:8-11)

            “Il Figliuol dell’Uomo” ora siede alla destra del trono di Dio, unico “assunto in cielo” (Giovanni 3:13) e glorificato (Giovanni 13:31). Egli è l’adempimento... della legge, della Thorà: “vita per vita, morte per morte!”

            Gesù, il Salvatore, è risorto ed è assunto in cielo, quale TERMINE DI PARAGONE fra i salvati e i non-salvati, come rappresentato dai ladroni ai lati della croce. Gesù è il confine fra salvezza e perdizione, che piaccia o non piaccia. Potremmo indorare la pillola, ma la sostanza rimane sempre quella…

            Il passo che segue infatti sembrerebbe scritto in un linguaggio duro, ma in realtà nasconde una dolcissima “verità di fede”: “Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore SENZA MISERICORDIA sulla parola di due o tre testimoni. Di qual peggiore castigo stimate voi che sarà giudicato degno, colui che avrà calpestato il FIGLIO di Dio e avrà tenuto per profano IL SANGUE DEL PATTO col quale È STATO SANTIFICATO, e avrà oltraggiato lo SPIRITO DELLA GRAZIA?” (Ebrei 10:28-29).

            Ecco perché il mondo troverà, come GIUDICE, proprio l’AGNELLO!

            L’invito è chiaro e pure la minaccia.

O accettate il “Sangue del Patto” e siamo salvati, oppure rifiutarlo e essere “degni” di un castigo di morte eterna…

            A Marta, la sorella di Lazzaro, Gesù disse: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede IN ME, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e CREDE IN ME, non morrà mai. Credi tu questo? Ella gli rispose: Sì, Signore, io credo che TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DI DIO che doveva venire nel mondo.” (Giovanni 11:25-27)

            L’annuncio della salvezza, mediante l’unica offerta che l’uomo non può impunemente rifiutare è il seme da evangelizzare ed è quello... fornito da Gesù Cristo: altro seme non è riconosciuto da Dio come autentico, perché non produce il frutto della “nuova nascita”!

            La “nuova nascita” in Gesù Cristo durerà in eterno, perché sarà l’elemento discriminante fra coloro che avranno creduto, per un’eterna gioia e coloro che non avranno creduto, per un eterno e doloroso rimorso.

I credenti hanno Gesù come AVVOCATO: “Figlioletti miei... noi abbiamo un avvocato (in greco ò paraklètos) presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; (1 Giovanni 2:1; 3:9; Romani 8:34; Ebrei 7:25-28)

I non credenti hanno Gesù come GIUDICE: in Giovanni 5:26-29 troviamo scritto: “ Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo. Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori: quelli che hanno fatto in bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno fatto in male, in risurrezione di condanna.”

            Che Gesù vogliamo? Gesù avvocato e difensore oppure Gesù giudice e “pubblico ministero”?

GEENNA, ADES e INFERNO, STAGNO DI FUOCO nel Nuovo Testamento sono sinonimi e sono luoghi di “eterna distruzione e perdizione”

La Geenna è intesa come fuoco eterno, l’Ades come l’inferno e l’inferno stesso è inteso come fuoco eterno per una punizione eterna per dannati eterni: “Allora dirà anche a coloro della sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Allora risponderà loro, dicendo: In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me. E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.” (Matteo 25:41, 45-46)

Anche il Vecchio testamento è chiaro su questo punto: “E molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni per la vita eterna, gli altri per l’obbrobrio, per una eterna infamia.” (Daniele 12:2)

La lettera di Giuda riprende questo concetto, soprattutto verso gli angeli satanici: “…e che Egli ha serbato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non serbarono la loro dignità primitiva, ma lasciarono la loro propria dimora.” (Giuda 6)

Ma la stessa sorte è riservata anche agli uomini: “E quando gli adoratori usciranno, verranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati a me; poiché il loro verme non morrà, e il fuoco non si estinguerà; e saranno in orrore ad ogni carne”. (Isaia 66:24)

L’Evangelo parla solo di DUE luoghi, dopo la morte: la Geenna e il Regno di Dio.

Fondamentale, importantissima è la lettura di questo passo, che come tanti altri, è chiarissimo su questa duplice destinazione post mortem: “E se la tua mano ti fa intoppare, mozzala; meglio è per te entrare monco nella vita, che aver due mani e andartene nella Geenna, nel fuoco inestinguibile, dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. E se il tuo piede ti fa intoppare, mozzalo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che aver due occhi piedi ed esser gettato nella Geenna, dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. E se l’occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che aver due occhi ed esser gettato nella Geenna, dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. Poiché ognuno sarà salato con fuoco.” (Marco 9:43-48)

Nella storia passata abbiamo assistito a momenti di stupida rappresentazione di questo desiderio di menomazione salvifica e abbiamo visto movimenti religiosi che hanno fatto della sofferenza il loro punto di forza. Si è arrivati addirittura a chiamare questa sofferenza come una specie di “giudizio di Dio”, una sorta di ordalìa che Dio stesso imponeva in casi estremi.

Nulla di tutto questo: Dio vuole che l’uomo decida di essere salvato, così, semplicemente, senza problemi e senza difficoltà.

Purtroppo però non è così ed è l’uomo stesso a complicarsi la vita: troviamo tanti atteggiamenti refrattari, chi non vuole capire, chi invece ha altri tornaconto da seguire o da sistemare, chi è contento di come sta, chi va cercando una religione piuttosto che la salvezza, chi si accontenta e chi non si accontenterà mai…

La parabola delle nozze dell’Agnello, espone un campionario di situazioni in cui, Dio è ben disposto, ma l’uomo oppone mille scuse!

Altro passo da leggere e rileggere, quasi come una ricetta per una perfetta salute mentale, tre volte al giorno, prima e dopo i pasti principali: “Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. Egli ha in mano il suo ventilabro per nettare interamente l’aia sua, e raccogliere il grano nel suo granaio; ma quant’è alla pula la brucerà con fuoco inestinguibile.” (Luca 3:3-17)

Contrariamente a quanto affermerebbero i moderni sadducei, i Testimoni di Geova, si noti che il fuoco è inestinguibile, perché la punizione è eterna: “in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Iddio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signor Gesù. I quali saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza,” (2 Tessalonicesi 1:8-9). I seguaci di tale dottrina ritengono che la terra si perpetuerà così com’è e che loro ne approfitteranno per vivere meglio, con le risorse lasciate dai dannati…: nulla di più falso, perché la terra è destinata al fuoco e sarà rinnovata completamente.

            Anche Il Purgatorio non esiste, non è previsto e non esiste nessun passo biblico che lo autorizzi a pensare o che lo faccia supporre. Similmente il Limbo, di classicheggiante e dantesca memoria.

La via della salvezza è unica ed eterna; similmente quella della perdizione: “Perché molti camminano (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), da nemici della croce di Cristo; la fine dei quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra.” (Filippesi 3:18-19)

            La situazione di oggi non è diversa da quella di ieri, quando già Gesù rimproverava: “Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figliuolo della Geenna il doppio di voi... Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della Geenna?” (Matteo 23:15,33)

            Attualmente, in attesa dei due regni eterni definitivi, quello di luce e quello di fuliggine, all’umanità sono offerti due regni contrastanti: quello di Cristo (per fede) e quello del potere umano (terreno). A chi sceglie quest’ultimo sono destinati il pianto e lo stridore dei denti per l’eternità: negare questa dicotomia, questa distinzione, questa doppia destinazione, questa duplice situazione è come negare una verità sbandierata a gran voce da tutto l’Evangelo (Matteo 8:11-12 e altri passi).

La classica “prima” morte è la perdizione della carne, mentre la “seconda” morte è la perdizione eterna.

Nel lontano passato, anche alcuni famosi credenti hanno evidenziato questo concetto della seconda morte: Savonarola, Pietro Valdo e soprattutto Francesco d’Assisi (1182-1226): “Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati; ka la morte secunda nol farrà male. (in italiano corrente: Beati quelli che si troveranno nella Tua santa volontà; perché la morte seconda non farà loro del male, da “Il cantico delle creature” di S. Francesco)

La citazione ha un fondamento scritturale: “E il mare rese i morti che erano in esso; e la morte e l’Ades resero i loro morti, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. E la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco.” (Apocalisse 20:13-14)

Evidentemente Francesco d’Assisi doveva aver letto da qualche parte il Nuovo Testamento o parte di Esso: si dice che ciò avvenne in carcere, quando lui andò a trovare un amico accusato di eresia, perché “evangelico”. Quell’amico, per la gli amanti della storia, fu poi bruciato al rogo con libri del Nuovo Testamento che aveva osato leggere… ma che intanto Francesco aveva letto e ben memorizzato!

L’inferno esiste e questo passo lo annuncia categoricamente: “Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridore dei denti.” (Matteo 13:41-42)

            In internet troviamo addirittura testimonianze di gente che ha ascoltato voci di dannati in tunnel sotterranei e dello stesso Jacques Cousteau, oceanografo di fama mondiale, che si dice che interruppe bruscamente la sua carriera di speleologo subacqueo, dopo aver ascoltato qualcosa di infernale nelle profondità di una caverna oceanica…

L’inferno è una realtà irreparabile per chi ci andrà: “Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, toglieranno i malvagi di mezzo ai giusti, e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridore dei denti.” (Matteo 13:49-50)

            Il Signore non vuole che noi siamo nell’ignoranza e ci ha anticipato anche quale sarà il Suo giudizio su tutti i perduti: uomo avvisato, mezzo salvato, ma che in questo caso suona come, uomo avvisato, mezzo condannato!

            Se la gente sapesse quanto è orribile l’inferno, non scherzerebbe più su tale argomento, perché non c’è assolutamente nulla da esorcizzare: eliminare la paura, non significa che il pericolo non esista più!

Leggiamo infatti che “… il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvidero delle opere delle loro mani sì da non adorare più i demoni e gl’idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, i quali non possono né vedere, né udire, né camminare; e non si ravvidero dei loro omicidi, né delle loro malie, né delle loro fornicazione, né dei loro furti.” (Apocalisse 9:20 21)

            L’inferno è per sempre: “E il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli; e non hanno requie né giorno né notte quelli che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome.” (Apocalisse 14:11)

“E la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto i miracoli davanti a lei, coi quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Ambedue furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo.” (Apocalisse 19:20)

            L’eternità della pena è un dato sicuro: “Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno.” (Giuda 1:7)

Agli esclusi dal Regno di Gesù Cristo “è riservata la caligine delle tenebre infernali per sempre.” (2 Pietro 2:17)

Il copione del giudizio universale è stato già scritto e andrà solo impersonato con uomini e donne di tutte le epoche e di tutte le nazioni, come attori protagonisti: “Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.” (Matteo 25:31-34)

Da un simile copione potremmo già ricavarne un film, con tanto di titoli e cast: “VIA COL FUOCO” con Gesù nella parte di giudice, l’umanità nella parte dei personaggi, effetti speciali di Lucifero, luci e gas della ditta Ponzio Pilato , costumi della ditta Adamo ed Eva, parrucchiere Sansone, con la partecipazione straordinaria di tutti i capi delle religioni mondiali…

In appendice a tutto questo discorso, occorre avvertire che Satana è furbo e nega tutto: lui non esiste, l’inferno non esiste, nessuno verrà condannato, tutti verranno perdonati, perché Dio è Amore (negandone la Giustizia!), il paradiso è su questa terra, lui è dio, il male vincerà sul bene, il bene non esiste, non esiste il male, Gesù non esiste, dio non esiste, dio è morto, Dio si fa i fatti suoi, Gesù esiste ma non tornerà più, e altre stupidaggini di questo tipo.

La cosa tragica è che milioni di persone credono in queste fesserie e fra costoro ci sono anche alcuni responsabili di chiese “cristiane”, pastori e sacerdoti cosiddetti cristiani, come il biblico sacerdote Aharonne, che pur di non perdere il potere e l’ascendente sul popolo, non si fece scrupolo di aiutare i malvagi a costruirsi un vitello d’oro!

Le religioni cercano potere, successo e ricchezze; Gesù vuole la salvezza dei perduti! Che differenza di vedute.

Gesù vuole il bene degli esseri umani, le religioni vogliono la sottomissione degli uomini, anche se li espongono a morte e alle sofferenze!

Alla fine del 1999, in attesa dell’anno duemila, io stesso promossi una campagna mondiale di preghiera per il ritorno di Cristo, chiamata “Mondial prayer”. Era una preghiera che prevedeva sette appuntamenti “in contemporanea” fra tutti i credenti del mondo, in modo tale che, se in Italia si pregava alle 13,00 a Londra si pregava alle 12,00 in Nuova Zelanda alle 24,00 e ad Anchorage in Alaska alle ore 2,00 ecc.

Inviai migliaia di e-mail in tutto il mondo, prendendo gli indirizzi dai siti ufficiali in internet, e alcuni pastori di Chiese Evangeliche si rifiutarono di pregare per il ritorno di Cristo, perché non credevano che Cristo potesse tornare! Addirittura un alto responsabile di una chiesa anglicana mi scrisse dicendo che Gesù non sarebbe mai tornato, perché non era mai salito in cielo! Quel responsabile fu poi così disavveduto da rendere pubblica la sua posizione e in poco tempo fu esautorato dal suo incarico e ovviamente sostituito da uno che aveva un po’ più di fede! Ma lui che fede aveva? Come era arrivato ai vertici della sua denominazione? Lo ignoro. Rimane però il fatto che anche ai tempi di Gesù, ai vertici della religione israelitica c’erano i sadducei, i sommi sacerdoti Hanna e Caiafa, che non credevano né nell’immortalità dell’anima, né nell’autenticità delle promesse del Signore.

Poveri noi: quando Gesù tornerà, troverà la fede? “Io vi dico che Dio farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?” (Luca 18:8)

            Alcuni grandi predicatori americani del passato, sono diventati grandi evangelizzatori dopo che Dio aveva mostrato loro…. l’inferno in visione spirituale: la loro passione nel predicare era pari al terrore che loro provavano nel pensare che la gente potesse rimanere in questo tragico destino di morte e predicavano affinché più gente possibile venisse strappata ai tizzoni dell’inferno…

            L’inferno esiste e Gesù stesso ne ha parlato e riparlato: dire che l’inferno non esiste significa dare a Lui del bugiardo!

Ultimamente è successo anche di peggio: un monaco buddista, dopo tre giorni, a cadavere ormai in decomposizione, si è risvegliato e ha raccontato cosa ha visto: l’inferno! Il motivo comune dei dannati era che non avevano creduto in Gesù Cristo! Altro che Divina Commedia di Dante Alighieri!

L’inferno è unico, un unico girone e tutti colpevoli di un solo peccato: non hanno mai accettato Gesù Cristo.

Dio ha voluto dare un segno nel 1998, quando morì un monaco Buddista.

Quattro giorni dopo la sua morte, si tenne il suo funerale durante il quale doveva essere cremato.

Dall’odore, era ovvio che il suo corpo aveva già cominciato a decomporsi, secondo il rapporto dell’agenzia missionaria Asian Minorities Outreach. “Noi abbiamo cercato di verificare questa notizia che ci è giunta da diverse fonti, ed ora siamo convinti che essa è esatta”, scrivono quelli dell’Agenzia. “Centinaia di monaci e parenti del morto parteciparono al funerale.

Proprio quando il corpo stava per essere bruciato, il monaco morto improvvisamente si mise a sedere, gridando: ‘È tutta una menzogna! Io ho visto i nostri antenati bruciare ed essere torturati in una sorta di fuoco. Io ho visto anche Buddha e molti altri santi uomini Buddisti. Essi erano tutti in un mare di fuoco!’ ‘Noi dobbiamo dare retta ai Cristiani’, continuò lui vigorosamente, ‘loro sono i soli che conoscono la verità!’

Questi avvenimenti scossero l’intera regione. Più di 300 monaci diventarono Cristiani e cominciarono a studiare la Bibbia. L’uomo risorto continuò ad avvertire tutti di credere in Gesù, perché lui è il solo vero Dio. Audiocassette del resoconto del monaco furono distribuite in ogni parte del Myanmar (Birmania).

La gerarchia Buddista e il governo furono presto allarmati, e arrestarono il monaco. Da allora non è stato più visto, e si teme che sia stato ucciso per farlo stare zitto. Adesso è un crimine serio ascoltare le audiocassette, perché il governo vuole soffocare la diffusione”.

            Il resoconto dell’Agenzia Asian Minorities Outreach continua: “Noi sentimmo parlare per la prima volta degli avvenimenti da un certo numero di conduttori di chiese del Burma, che investigarono le notizie e non hanno nessun dubbio sulla loro autenticità. Il monaco, Athet Pyan Shintaw Paulu, ha cambiato la sua vita, e soffre e rischia molto per raccontare la sua storia. Nessuno sopporterebbe tale avversità per niente. Egli ha già condotto centinaia di monaci a Gesù, è stato imprigionato, disprezzato dai suoi parenti, amici e colleghi, ed è stato minacciato di morte se non addolcisce le notizie. Attualmente non si sa con certezza dove sta: una fonte Burmese afferma che egli sia in prigione e può essere stato ucciso, un’altra fonte dice che egli è libero e sta predicando”.

            Questo è invece il resoconto del monaco morto e risuscitato: “Mi chiamo Athet Pyan Shintaw Paulu, sono nato nel 1958 in Bogale nel Irrawaddy Delta, Myanmar del Sud (Burma). Quando raggiunsi 18 anni, i miei genitori Buddisti mi mandarono come novizio in un monastero. A 19 anni, io diventai un monaco, entrando nel monastero di Mandalay Kyaikasan Kyaing, dove fui istruito da U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw, probabilmente il più famoso insegnante buddista del tempo, che morì in un incidente stradale nel 1983. Quando entrai nel monastero mi fu dato un nome nuovo; U Nata Pannita Ashinthuriya. Io cercai di sacrificare i miei propri pensieri e desideri egoistici: persino quando le zanzare si posavano sul mio braccio, io invece di cacciarle via gli permettevo di pungermi.

Mi ammalai molto gravemente, e i medici diagnosticarono una combinazione di Malaria e Febbre Gialla. Dopo un mese in ospedale, essi mi dissero che non potevano fare altro per me, e mi dimisero dall’ospedale in modo che potessi prepararmi a morire. Di ritorno al monastero, io diventai sempre più debole, e alla fine persi i sensi. Io scoprii che ero morto solo più tardi: il mio corpo cominciò a imputridirsi e odorava di morte, il mio cuore aveva cessato di battere. Il mio corpo fu fatto passare attraverso i riti di purificazione del Buddismo.

Ma il mio spirito era completamente sveglio. Io mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota. Dopo qualche tempo, io attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l’Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell’Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: ‘Io sono il Re dell’Inferno, il Distruttore’. Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. ‘Perché lui è nel lago di fuoco?’, domandai. ‘Egli era un insegnante molto bravo; la sua audiocassetta ‘Sei un essere umano o un cane?’ ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un cane’. ‘Sì, era un bravo insegnante’, disse Yama, ‘Ma lui non credette in Gesù Cristo. Ecco perché è all’Inferno!’

Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: ‘è Gautama, che voi adorate (Buddha)’. Fui sconvolto. Buddha all’Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale?’ ‘Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non credette nell’Eterno Dio, e così è all’inferno’, rispose il Re dell’Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. ‘Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non credette in Gesù Cristo’, mi fu detto.

Un altro uomo era molto alto, indossava un’armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Egli era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri].

Il Re dell’Inferno mi disse: ‘Quello è Goliath, che è all’Inferno perché egli schernì l’eterno Dio e il suo servo Davide’. Io non avevo mai sentito parlare né di Goliath e né di Davide. Un altro ‘Re dell’Inferno’ si avvicinò a me e mi domandò: ‘Stai andando anche tu nel lago di fuoco?’ ‘No, io dissi, io sono qui solo per guardare’. ‘Hai ragione’, mi disse la creatura, ‘Tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare là da dove sei venuto’.

Sulla strada di ritorno sulla terra, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un’ora, fu presto fatta di puro oro. Io potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa! Un uomo vestito di bianco mi disse: ‘Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dii ed avvertile che essi finiranno all’inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù.

Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paulu (Paolo, che ritornò in vita). La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: ‘Figlio mio, perché ci lasci ora?!’ Io compresi che giacevo in una bara.

Quando mi mossi, i miei genitori gridarono: ‘È vivo!’, ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: ‘È un fantasma!’ Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe e mezzo di un liquido odoroso che doveva essere venuto dal mio corpo mentre io giacevo nella bara.

Mi fu detto che stavano per cremarmi. Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero già stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!”

Testimonianze come questa, ormai se ne sentono a centinaia e tutte concordanti e assai simili. Si parla sempre di un tunnel di luce e di un luogo “senza tempo”.

Alcuni purtroppo hanno raccontato anche di un luogo infernale e orribile…

Ci sono libri che hanno anche avuto una grande tiratura mondiale e che trattano questo “passaggio” dal di qua al luogo di giudizio. Se sono tornati a raccontarlo, buon per noi a saperlo e buon per loro perché la loro vita è cambiata in meglio.

Anche su YouTube ci sono migliaia di video di tali testimonianze: è ormai sempre più difficile parlare di mistificazioni o di falsi racconti…

Gesù Cristo ha assicurato sulla presenza dei due luoghi (e non tre, col purgatorio!) e di sicuro una cosa è certa come… la morte: Gesù Cristo non mente, non ha mai mentito e non mentirà mai.

Lui è la Verità!

 

 


 

Capitolo 3 Il libro della vita

 

 

 

 

Sta scritto in un salmo: “Siano cancellati dal Libro della vita, e non siano iscritti con i giusti.” (Salmo 69:28). Naturalmente si parla di nemici di Davide, ma è importante per sapere dell’esistenza di un Libro…

Il Libro della Vita è di proprietà di Gesù Cristo.

Il Libro della Vita è specificatamente attribuito a Gesù Cristo, l’Agnello per antonomasia: “E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno.” (Apocalisse 13:8) Ed ancora: “E niente di immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, vi entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.” (Apocalisse 21:27)

            Nessuno può aprire quel libro, se non Gesù Cristo e nessuno ci può essere scritto se non è stato scritto da Gesù Cristo: “E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno.” (Apocalisse 13:8)

            Inoltre solo Gesù Cristo è degno di aprire il Libro della Vita: “E cantavano un nuovo cantico, dicendo: Tu sei degno di prendere il Libro e d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione” (Apocalisse 5:9)

            Solo Gesù può infine addirittura cancellare nomi ritenuti da Lui indegni di essere stati scritti a suo tempo: “Chi vince sarà così vestito di vesti bianche, ed io non cancellerò il suo nome dal Libro della Vita, e confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio e nel cospetto dei suoi angeli.” (Apocalisse 3:5)

            In tale Libro della Vita sono scritti “d’ufficio” tutti i credenti: “Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato meco per l’Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel Libro della Vita.” (Filippesi 4:3)

            Nel Vecchio Testamento troviamo che Mosè parlò all’Eterno, come se parlasse a Gesù Cristo, il possessore del Libro della Vita. Lui conosceva l’esistenza di tale Libro e lo menziona addirittura durante le… trattative intercorse fra lui e Dio in Persona: “Mosè dunque tornò all’Eterno e disse: “Ahimè, questo popolo ha commesso un gran peccato, e s’è fatto un dio d’oro; nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, deh, cancellami dal tuo Libro che hai scritto!” E l’Eterno rispose a Mosè: “Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!” (Esodo 32:31-33)

            Il re Davide, in un salmo dettatogli dallo Spirito Santo, così si esprime: “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m’erano destinati, quando nessun d’essi era sorto ancora. Oh quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande la somma d’essi! Se li voglio contare, son più numerosi della rena; quando mi sveglio sono ancora con te. Certo, tu ucciderai l’empio, o Dio; perciò dipartitevi da me, uomini di sangue. (Salmo 139:16-19 e Salmo 69:28)

            Il profeta Daniele infine antevide il Libro della Vita e il Libro della Morte, cioè i libri del giudizio che vedranno scritti i credenti, per la salvezza eterna (Daniele 7:10) e i non credenti che saranno messi nelle mani di Micael per l’esecuzione della loro tribolazione. (Daniele 12:1).

In genere il discorso della salvezza è abbinato a quello della perdizione (per es. Matteo 13:49; 25:46; Luca 13:28), perché è un discorso unico. Nel Regno di Gesù Cristo entrano esclusivamente quelli che sono salvati per i soli meriti del Sangue di Cristo. “E se qualcuno non fu trovato scritto nel Libro della Vita, fu gettato nello stagno di fuoco.” (Apocalisse 20:15)

            Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo (Romani 2:16), insieme ai credenti, che sono santi. Gli uomini di cui si parla, non comprendono i credenti, perché essi sono i... giudici! Questo concetto viene chiarito dall’apostolo Paolo, che asserisce: “Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi…. “ (1 Corinzi 6:1-2)

            Addirittura i credenti saranno glorificati in Gesù:”Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa.” (Filippesi 3:20-21)

Nella città di Dio, nella Gerusalemme celeste, la famosa città cubica del capitolo 21 dell’Apocalisse, saranno accolti i credenti: “Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, oda.” (Matteo 13:43)

            Il passo di Matteo ricalca ciò che affermava il profeta Daniele, tanti secoli prima: “E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore de’ figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia, quale non n’ebbe mai da quando esistono nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, che saranno trovati iscritti nel libro. E la moltitudine di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni per la vita eterna, gli altri per l’obbrobrio, per una eterna infamia. E i savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle, in sempiterno.” (Daniele 12:1-3)

 

 

 


 

Capitolo 4 La dottrina della salvezza

 

 

 

 

            Su www.wikipedia.uk alla voce inglese “born again”(in italiano manca a tutt’oggi, ogni riferimento alla nuova nascita) troviamo scritto un lunghissimo studio biblico che si riferisce ad una “rinascita spirituale” (la rigenerazione) dell’anima umana o dello spirito, in sostituzione o in contrapposizione alla nascita fisica che ognuno ha esperimentato. Forse un giorno ci sarà qualcosa anche in italiano, ma fino all’anno 2012, non c’era nulla su tale argomento: strano, vero?

Eppure, quando una persona accetta Gesù come il Messia e riceve lo Spirito Santo, accade un “cambiamento integrale di cuore”. Questo cambiamento è contrassegnato anche da un’avversione ai vecchi peccati e da una passione per l’obbedienza ai comandamenti di Gesù Cristo, come presentato nelle Sacre Scritture cristiane.

            La mamma di tutti i passi biblici che parlano di nuova nascita è quella che troviamo nel capitolo tre dell’Evangelo di Giovanni, nel colloquio fra Gesù e Nicodemo, uno dei capi dei Giudei, che andò di notte da Gesù, e gli domandò: “Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui.”

            Gesù gli rispose: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.”

            Nicodemo gli chiese ancora: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere?”

            Gesù allora aggiunse: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né donde viene né donde va; così è di chiunque è nato dallo Spirito.”

            Fin qua il testo, nel quale bisogna far attenzione ai verbi che troviamo, perché VEDERE il Regno di Dio ed ENTRARCI a pieno titolo, questa è la NUOVA NASCITA!

Non è la speranza di vedere ed entrare, ma una certezza, dovuta all’intervento personale di Dio nella nostra vita.

            Sta infatti scritto che a tutti quelli che hanno ricevuto Gesù, Figlio di Dio e credono nel suo Nome come il loro personale Salvatore, Gesù stesso darà “il diritto (la Nuova Diodati traduce: “l’autorità”) di diventare figliuoli di Dio”, “i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)

            Gesù Cristo è Colui che fa diventare figli, tutti coloro che credono in Lui.

            Nicodemo replicò e domandò ancora: “Come possono avvenire queste cose?”

            Gesù gli rispose, oltre al fatto di nascere di acqua e di Spirito: “bisogna che il Figliuol dell’uomo (Gesù-Uomo) sia innalzato, affinché chiunque crede in Lui abbia vita eterna.” (Giovanni 3:14-15)

            Come si fa ad innalzare Gesù Cristo nella Sua qualifica di Figliuol dell’Uomo?

Ecco uno scoglio inaspettato, altrimenti sarebbe stato tutto facile: uno si prende la nuova nascita e se ne va per i fatti suoi, invece non è così, c’è una condizione, difficile da accettare pacificamente, perché si tratta di credere che Gesù sia il Figlio di Dio, che si è fatto UOMO, sia morto sulla croce per tutti coloro che vogliono la salvezza eterna, invece della “perdizione” eterna, e sia risorto dopo tre giorni e sieda sul Trono di Dio.

Non è poco, anzi per molti… è anche troppo!

            Chi ci assicura che tutto ciò è vero, possibile e fattibile?

Nessuno, a meno che non si voglia chiamare in causa addirittura lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio in persona!

Egli parlerà di Gesù e interverrà per sostenere le Parole di Gesù: “Egli vi parlerà di me” (Giovanni 17:15). Ed ancora; “ Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito che siamo figli di Dio” (Romani 8:16)

            Una condizione chiama l’altra, come nel gioco del domino e quando i tasselli sono finiti, si vincerà la partita: le condizioni che lo Spirito Santo, promesso da Gesù Cristo in Atti 2:33, pone a quanti vogliono essere salvati, sono molto precise:             Egli chiede l’obbedienza alla Parola di Dio, alla santa, infallibile ed immarcescibile Parola di Dio!

            Senza l’obbedienza alla Parola di Dio, lo Spirito Santo non interviene per realizzare la Promessa di Gesù.

            Mettiamoci nell’ottica di Dio... Dio non è obbligato a fare ciò che l’uomo non chiede: se infatti l’uomo non vuole diventare Figlio di Dio, Dio non lo obbligherà, ma rispetterà la libertà che Lui stesso gli ha dato! Esiste il famoso “libero arbitrio” e pare che Dio non lo abbia ancora tolto a nessuno… affinché ciascuno sia responsabile delle sue scelte, nel bene e nel male.

            È infatti VOLONTÀ di Dio che gli uomini diventino Figliuoli di Dio, ma nessuno deve essere obbligato: dev’essere una “libera scelta” di ogni uomo.

            Il famoso “libero arbitrio” dell’uomo, non è un’invenzione medioevale, ma la condizione nella quale Dio ha posto l’umanità intera: ogni uomo andrà all’inferno per sua libera scelta, oppure andrà in paradiso, pure per sua libera scelta. All’inferno ci andrà tanto liberamente come condizione “naturale”, se altrettanto liberamente non chiede di essere salvato, come condizione “spirituale”.

In pratica la scelta di non scegliere è la via migliore per l’inferno, la scelta di scegliere è la condizione per cambiare strada! Con un paragone poco rassicurante potremmo immaginare che l’uomo si trovi in un autobus, dove i passeggeri, ballando e cantando, non sanno che la destinazione è il baratro: ma se se ne accorgono, per salvarsi devono suonare e scendere dall’autobus.

Quando l’uomo ha preso una decisione, allora gli basta credere alla Parola di Dio che produrrà gli effetti per i quali è stata mandata. È infatti solo la Parola di Dio che garantisce la realizzazione di questa “Nuova Nascita”, perché la Parola di Dio è... lo stesso Gesù, il cui “nome è: la Parola di Dio”. (Apocalisse 19:13)

            Se Gesù viene predicato ed accettato, sempre più si realizza quello che la Bibbia dice: “la parola di Dio progrediva e si spandeva di più in più.” (Atti 6:7), “e la parola del Signore si spandeva per tutto il paese.” (Atti 13:49) e “Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava” (Atti 19:20), perché la Parola di Dio è Gesù e “la fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo” (Romani 10:17).

            Tocca all’uomo credere “sinceramente” a Gesù!

            Tocca a Gesù rispondere a questa fede e sostenerla.

            I ruoli sono ben definiti e chiari.

Gesù non lo puoi ingannare, perché “la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione della psiche (anima) e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12)

            Se l’uomo accetta sinceramente e soprattutto “con umiltà” la Parola di Dio, Dio lo innalzerà fino a farlo diventare Suo Figliuolo adottivo!

Dio resiste ai superbi, ma “innalza” gli umili (Giacomo 4:6,10; 1 Pietro 5-6) e li innalzerà fino a farli diventare Suoi Figliuoli (in greco viene usato il termine neutro “tecnòn” che vuol dire “figliolanza”).

La finta umiltà è pari alla superbia, perché quando si vuole apparire umili, Dio non lo inganni e vede il secondo fine che sta alla base della finta umiltà, che è quello di farsi innalzare da chi ci crede.

Era il 1967 ed io ero diciassettenne. Come evangelico di terza generazione, sapevo che Gesù era Vivente, che l’Evangelo era la Parola Vera di Dio, ma non avevo alcuna certezza di tutto questo, ma solo speranza, la speranza che pensavo fosse alla base della fede.

Avevo svolto diversi studi biblici organizzati dai vari pastori succedutisi nella chiesa metodista, ma cercavo inutilmente il Signore, perché mi sembrava un illustre sconosciuto! Era la fede dei miei nonni, dei miei genitori, ma non la mia.

Io ero scettico come l’apostolo Tommaso.

Nondimeno frequentavo i culti, volevo che tutti diventassero evangelici, ma non avevo idea su come fare e cosa fare. Cercavo risposte dall’Alto, che però non arrivavano. Volevo un incontro con Dio, ma lo ritenevo impossibile.

Nella primavera del 1967 successe però qualcosa di inaudito ed inimmaginabile: una notte ascoltavo la radiolona di mia nonna in onde medie, una RADIOMARELLI da cui lei ascoltava Radio Londra in tempo di guerra ed io ero assetato della parola di Dio. Avevo trovato su radio Montecarlo, Trans World Radio, verso la mezzanotte tre rubriche religiose di 15 minuti ciascuna. Una di queste si chiamava “Sorgente di Vita” (oggi è il titolo di un programma televisivo di cultura ebraica) e il predicatore Manfredo Ronchi, presidente delle Chiese Battiste Italiane, parlava di Nicodemo e di Gesù come personale Salvatore.

Era una novità per me, perché il predicatore diceva che Dio non aveva nipoti, ma solo figli.

            Più ascoltavo e più mi rendevo conto che Nicodemo era veramente ignorante delle cose di Dio. Infatti lo Spirito Santo mi spingeva a capire che ciò che per Nicodemo appariva impossibile o tanto complicato, per me era proprio tanto semplice: occorreva nascere spiritualmente!

In ginocchio pregai di vedere il Regno di Dio e di poterci entrare: questa era la promessa che Gesù fece a Nicodemo e questa era la promessa che Gesù faceva a me.

Occorreva solo sperimentare se era una vera promessa oppure una cosa impossibile. Allora chiesi espressamente: “Gesù dove sei? Se ci sei, fatti vedere!”

Di lì a poco, in quella notte mi ritrovai davanti una Entità talmente “santa” che mi vergognai dei miei peccati e mi reputai “perduto”, perché “troppo impuro” e piansi amaramente per il mio peccato di un pianto irrefrenabile tanto che mi meravigliai che non potessi smettere. “Chi mi salverà ora, da questo stato di morte?” Pensai…

Dopo un minuto buono piansi di gioia per la mia salvezza in Cristo!

Ero stato perdonato, purificato, alleggerito, come se quella Santa Presenza, nella Sua misericordia, avesse chiuso il conto con la mia vita passata e avesse deciso di ricominciare daccapo: insomma ero nato di nuovo: Dio era venuto da me, nonostante la mia indegnità!

Dio mi aveva amato, nonostante io fossi un peccatore: che grande amore!

Adesso io conoscevo Dio e soprattutto Lui conosceva me!

Ci eravamo incontrati, io mi ero riconciliato con Dio, per averlo “veramente” incontrato!

            Il 20 luglio dell’anno del Signore 1967 entrai nella Chiesa “visibile” di nostro Signore Gesù Cristo, facendomi battezzare dapprima per aspersione, poi per immersione in una vasca da bagno.

            Nessuno capiva cosa mi fosse successo, neppure i responsabili delle chiese evangeliche storiche, che avevano “dimenticato” la loro funzione di annunciatori di “nuova nascita”… Addirittura uno di loro mi disse: “Ma che ti è successo? Sei diventato matto?”

            Quando invece raccontai 20 anni dopo, questa esperienza in una chiesa pentecostale, mi stupii che la mia esperienza era la stessa degli altri, comune a tutte le centinaia di presenti, come una nascita spirituale comune a tutti.

            La domanda che Gesù rivolge a chi vuol nascere di nuovo è sempre la stessa da duemila anni: “Ami la mia Parola, al punto da crederci? Bene, se vuoi ciò che sta scritto, chiedimelo!”

            Se c’è questa realtà, c’è il “terreno” adatto per far nascere “spiritualmente” qualsiasi uomo.

            Gesù invita ogni essere umano a chiedere a Lui una Nuova Nascita “spirituale”, credendo alla promessa scritta nell’unico Libro dove la si potrà veramente TROVARE: la Parola di Dio!

            Chi legge il Nuovo Testamento e lo legge con l’intento di trovare la sua propria Nuova Nascita”... la troverà!

            Sembra incredibile, ma nella Bibbia è come si ci fosse il nostro nome, perché è un Libro che parla personalmente a noi, al nostro cuore e a quello di ogni uomo.

            Gesù è fedele alla Sua Parola e la adempie!

            “Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. E chi è quel padre tra voi che , se il figliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece una serpe? Oppure anche se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!” (Luca 11:9-13; Matteo 7:7-11)

            La Nuova Nascita è una promessa di Gesù Cristo, fatta sulla croce al ladrone pentito e, come a lui, a tutti coloro che chiederanno a Gesù: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel Tuo Regno!” (Luca 23:42): la promessa di Gesù sarà, allora come adesso ed in eterno: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso” (Luca 23:43)

            Il ladrone sulla croce “nacque di nuovo”! Che posto incredibile per nascere spiritualmente, ma era l’unico posto possibile: al fianco di Gesù, sulla croce! Quello è il posto UNICO ed INSOSTITUIBILE per nascere di nuovo!

            Vogliamo nascere di nuovo?

            Andiamo alla croce! Troveremo un Gesù che muore per noi!

            Vogliamo portare gli altri a nascere di nuovo?

            Portiamoli alla croce! Troveranno un Gesù che muore per loro!

Sotto la croce c’è perdono vero.

La prima “nuova nascita” della storia del cristianesimo: il posto d’onore spetta al primo “nato di nuovo” di tutta la storia del cristianesimo: il ladrone sulla croce!

            Tutta l’umanità, messa davanti a Gesù Cristo, si divide infatti in due categorie “indistinte”, come afferma Giovanni in 19:18: dove lo crocifissero, assieme a due altri, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo.

            Se vogliamo esaminare queste due categorie di umanità rappresentata dai due ladroni, vediamo che entrambe sono colpevoli e degne di morire sulla croce perché “ladroni” (Matteo 27:38), come Satana, ladro e bugiardo (Giovanni 8:44), come Giuda (Giovanni 12:6), come tutti coloro che trasgrediscono la Legge di Dio (Deuteronomio 24:7).

            Tutta l’umanità stava lì, o sulla croce come i due ladroni, o sotto la croce a farsi beffe di Gesù. (Matteo 27:41; Marco 15:31; Luca 23:35)

            Tutto il popolo stava a guardare e quelli che passavano lì presso lo ingiuriavano, scuotendo il capo e dicendo: Eh, tu che disfai il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso e se tu sei Figlio di Dio, scendi giù di croce!

Allo stesso modo anche i magistrati, i capi sacerdoti, gli scribi, gli anziani, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: “Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Da che è il re d’Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui. Salvi se stesso, se è il Cristo, l’Eletto di Dio! Il Cristo, il Re d’Israele, scenda ora giù di croce, affinché vediamo e crediamo!”

Anche quelli che erano stati crocifissi con lui, lo insultavano. E i soldati pure lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell’aceto e dicendo: “Se tu sei il re de’ Giudei, salva te stesso!”

            Non mancava nessun peccatore! C’erano tutte le categorie umane rappresentate davanti alla croce.

            In particolare uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!” (Luca 23:39) L’uomo alla sinistra chiedeva questo, ma più per offendere, che per convinzione.

            Ma ecco l’imprevedibile, l’incredibile: un malfattore sulla croce CAMBIÒ atteggiamento e si mise dalla parte di Gesù e, uno contro tutti, prese a difenderLo!

            Le parole del ladrone di destra sono la più grande predicazione che l’uomo abbia mai pronunciato! Nessun pastore evangelico, nessun predicatore, nessun evangelizzatore, nessun missionario potrà mai fare di meglio. Non solo il ladrone si pentì, ma cominciò ad agire di conseguenza, prendendo a sgridare gli accusatori di Gesù e soprattutto il suo compagno di sventura.

            Il ladrone di destra si era reso conto chi era lui e chi era Gesù: i suoi occhi “spirituali” gli si erano aperti!

            Improvvisamente egli si era schierato apertamente, davanti a tutti, con Gesù e per Gesù: in quel momento si era messo DALLA PARTE DI DIO!

Che aveva da perdere?

            Prese a sgridare il suo compagno. Tanto che potevano fargli? Lo avrebbero ucciso? Che importanza poteva avere? Stava già morendo sulla croce, anzi per tutti i presenti era già morto, perché era solo questione di ore: egli però non chiese a Gesù che scendesse dalla croce o che Gesù lo facesse scendere con Lui. Egli riconobbe in Gesù il PADRONE di un Regno Eterno, che sarebbe sopravvissuto alla morte corporale: questo Regno interessò il ladrone pentito!

            Lo sdegno del ladrone pentito verso l’altro non pentito si concretizzò addirittura in un’accusa contro la natura umana malvagia e indegna di salvezza: “Non hai tu nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? E per noi è cosa giusta, perché riceviamo la giusta pena dei nostri misfatti.”

            Il ladrone diventò “nuovo”, solo quando prese posizione in difesa di Cristo contro l’altro ladrone… In pratica si era “schierato”!

Decidere di nascere di nuovo è schierarsi a favore di Cristo: questo è un onore e un onere riservato solo “ai nati di nuovo”: Non è un cambio di religione, ma un cambio di vita, di amicizie, di gusti…

La sua “predicazione” non finì qua, ma proseguì pubblicamente nella difesa dell’onestà e dell’innocenza di Gesù. Infatti diceva: “Costui non ha commesso alcun male.”

            Sì, per lui, Gesù non doveva stare sulla croce, perché “troppo” innocente!

            Ma allora perché ci stava?

            Il ladrone pentito lo stava scoprendo veramente!

La differenza fra la cattiveria dell’umanità e l’infinita bontà di Gesù, era troppo evidente!

Eppure, nonostante la potenza di Gesù, sbandierata dai suoi stessi denigratori, il Messia rimaneva caparbiamente al suo posto.

            Poteva scendere, ma non scendeva: perché?

            Doveva esserci un segreto: forse egli poteva avere veramente un Regno, al quale si poteva accedere dopo la morte!

Se fosse stato così, perché non supplicarLo di portarlo con sé?

Se era davvero tanto buono da morire, pur potendo scendere dalla croce, gliel’avrebbe rifiutato? E allora “diceva: Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel Tuo Regno!”

            Gesù fu spettatore muto di tutto questo, di questa lotta fra disperati, fra una umanità senza speranza e un’umanità che ha trovato in Gesù l’uscita dal tunnel della morte.

La risposta di Gesù fu in linea con la stessa Parola scritta: “quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi.” (Proverbi 12:22) “E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai con Me in paradiso.”

            Ecco la “nuova nascita”: la risposta di Gesù, il “rhèma”, la Parola Vivente di Dio, la sentenza di Dio, emessa ad personam!

Sulla croce, ora come allora, c’è Gesù che “muore” e lascia il DONO DELLA SALVEZZA nel Suo Testamento a coloro che riescono ad ascoltare le Sue flebili ultime volontà con un filo di voce, con i sussurri di chi sta per morire: occorre avvicinarsi alla croce... per ascoltare la voce di Gesù morente e ascolteremo che... la Salvezza è… anche per noi!

La salvezza, la vita eterna, la guarigione spirituale e materiale sono come se stessero in cima ad un palo della cuccagna... Vinci solo se vuoi partecipare. Il palo è una croce e devi arrampicartici sopra, ma appena la abbracci hai già vinto!

La salvezza infatti non dipende dal crederci o meno, ma da una promessa di Gesù che ha dimostrato essere talmente seria da morirci sopra!

Una semplice ma efficace preghiera può essere letta e fatta propria col cuore per avere ciò che il ladrone riuscì a strappare a Gesù Cristo. Non occorre essere ladroni, per dire questo:

“Gesù Cristo, ti riconosco come il mio personale Salvatore e Signore della mia vita.

Ti ringrazio per avermi fatto capire la necessità di Nascere di Nuovo.

 Così come sono, con tutti i miei peccati, vengo a Te.

Ti chiedo che Tu entri nel mio cuore e lo purifichi col Sangue prezioso che hai versato sulla croce per me.

Da questo momento in poi voglio seguirti veramente, come la Tua Parola mi insegna; Tu mi darai la guida, la capacità e la forza di farlo, anche nelle avversità.

Grazie, Signore, per questa meravigliosa ed esuberante Vita Nuova che ho davanti a me.” Di tutto questo… dammene riscontro, direttamente…. a voce!

Una Tua parola affermativa, ed io sono salvato. Parla, il tuo servo ascolta!

Il grande predicatore inglese del diciannovesimo secolo, Charles Haddom Spurgeon, così sintetizzava questa esperienza della nuova nascita: “Ora, la fede è il marchio dello “stato di figlio” in tutti quelli che ce l’hanno, chiunque possano essere, perché “voi tutti siete i bambini di Dio per la fede in Gesù Cristo” (Gal. 3:26). Se tu stai credendo in Gesù, se tu sei ebreo o Gentile, servo o libero, tu sei un figlio di Dio. Se tu hai creduto solamente in Cristo da poco tempo, ma hai per le poche passate settimane potuto rimanere nella sua grande salvezza, ancora, adorato, ora tu sei un bambino di Dio. Non è un diritto successivo, accordato all’assicurazione o alla crescita nella grazia; è una immediata benedizione, e appartiene a chi ha il grado più piccolo di fede, e non sei nient’altro che un neonato nella grazia.

            D’ora innanzi tu sei uno in Cristo, tu porti il suo nome, tu vivi in lui, tu sei salvato da lui, tu sei insieme a lui. Ora, se tu sei uno con Cristo, dal momento che lui è figlio, tu sei anche figlio. Se tu sei nascosto in Cristo, Dio non vedrà te, ma Cristo, che abita in te, perché se tu sei di Cristo allora tu sei il seme di Abrahamo ed erede secondo la promessa.”

 


 

Capitolo 5 La salvezza è una doreà

 

 

 

 

            La DOREÀ è alla base della NUOVA NASCITA ed è quanto Gesù Cristo ci ha lasciato dopo la Sua morte. Ma che cos’è questa “doreà”? Nulla di straordinario o di misterioso: è un termine greco usato nel campo giuridico per indicare un qualcosa lasciato in eredità da qualcuno che è morto; è il “legato” o lascito testamenta­rio.

            La doreà è un dono ereditario solamente positivo e senza le responsabilità tipiche di chi è designato come “erede”. Nel caso di Gesù Cristo, Egli è morto, altrimenti l’eredità non può essere attribuita, e ci ha lasciato “la salvezza eterna” come dono gratuito, senza condizioni. Strano, ma vero, perché il Vangelo si chiama anche Nuovo Testamento!

            La Sua Grazia e la Sua misericordia sono i soli motivi del Suo dono, in punto di morte!

Ma cosa ci ha lasciato Gesù, in punto di morte? La promessa della SALVEZZA!

Ecco allora che questo lascito testamentario, a testamento aperto, ci viene dato proprio per decesso del Testatore!

Se una qualunque persona riesce a “sperare” in questa promessa, in questo lascito, interverrà lo Spirito Santo che gliene darà la “certezza”, perché la speranza è ben fondata e si regge su Gesù! Lo Spirito Santo svolge il ruolo, che Gesù ha promesso di svolgere nell’Evangelo di Giovanni al cap. 14 e in altri correlati.

            Questo è il nascere “dallo Spirito”!

            Se non interviene lo Spirito Santo, nessuno può nascere di nuovo.

Parola e Spirito Santo sono allora... gli ingredienti, che, se messi insieme, producono lo stesso effetto di quando si mettono insieme glicerina ed acido nitrico! C’è dinamite, c’è potenza!

            Che esperienza meravigliosa, provata da miliardi di persone nel mondo e in tutti i secoli finora trascorsi! Senza l’intervento di Dio, cioè dello Spirito Santo, non avviene niente. Due passi chiariscono bene: “E una certa donna, di nome Lidia, negoziante di porpora, della città di Tiatiri, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare; e il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo.” (Atti 16:14) “Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture” (Luca 24:45)

“Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Ogni uomo che ha udito e imparato dal Padre, viene a me” (Giovanni 6:45)

            “Che cosa dice invece? La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore: questa è la parola della fede che noi predichiamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto col cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.” (Romani 10:8-10)

            “Io v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figliuol di Dio. E questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce; e se sappiamo ch’Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo domandate.” (1 Giovanni 5:13-15)

Il termine greco è tuttora usato in Grecia nel campo giuridico per indicare un qualcosa lasciato in eredità da qualcuno che è morto; il “legato” o lascito testamenta­rio, è un dono solamente positivo e senza le responsabilità tipiche di chi è designato come “erede”.

Nel dizionario greco troviamo doreâ - doreâs = dono, lascito testamentario, legato testamentario, donazione testamen­taria, donazione post mortem.

Nel Caso di Gesù Cristo, Egli è morto, altrimenti l’eredità non può essere attribuita, e ci ha lasciato “la vita eterna” come dono gratuito, senza condizioni, e senza vincoli e condizioni.

            Il Testamento è stato “aperto”, cioè reso esecutivo, alla morte del “testatore” che era Gesù Cristo morto sulla croce. Con la morte di Cristo, il Testamento può essere aperto e l’eredità può essere assegnata. L’Evangelo è operativo.

Nel Suo Testamento c’è la salvezza e il battesimo nello Spirito Santo: bisogna andare però dal “notaio” ad esigere la propria parte di eredità: il notaio è Gesù Cristo stesso e ci si va “in preghiera”.

Un fratello di chiesa confessava di aver detto proprio così: “Signore, se tu davvero esisti…allora ti chiedo di entrare nella mia vita, voglio conoscerti anch’io, come tutti coloro che non erano migliori di me. Se è vero che sei morto sulla croce per i peccatori, io lo sono; anch’io voglio sentire la Tua presenza dentro di me”.

L’elenco completo di TUTTI i riferimenti, permetterà a chiunque di controllare personalmente come il termine è stato usato solo ed unicamente quando si parla di salvezza per i meriti del Sangue dell’Agnello e del battesimo di Spirito Santo, mediante l’evidenza delle lingue.

I riferimenti (19 in tutto) sono questi: Matteo 10:8, Giovanni 4:10; 15:25; Atti 2:38; 8:20; 10:45; 11:17; Romani 3:24; 5:15; 5:17; 2 Corinzi 9:15 11:7; Efesini 3:7; 4:7; Galati 2:21; Ebrei 6:4; 2 Tessalonicesi 3:8; Apocalisse 21:6; 22:17.

            Sulla propria Bibbia conviene andare a questi passi e sostituire la parola “dono” con “doreà”: in seguito se ne apprezzerà l’operazione.

Se questo termine non è conosciuto, è colpa sicuramente di tutti i traduttori biblici che hanno tradotto “doreà” con “dono”, come se fosse un dono qualunque e generico. Gli stessi traduttori hanno poi generato tanta confusione traducendo con PAROLA i due termini greci logos e rhema. Tante generazioni di credenti sono state messe fuori strada da tali traduttori incompetenti e irresponsabili!

            La salvezza è un dono-lascito: bisogna ripeterlo ad ogni angolo di strada!

Sembra una cosa da poco, ma se traduciamo correttamente, le cose cambiano completamente angolatura. Prendiamo per esempio il famoso passo di Matteo 10:8 “Sanate gl’infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” andrebbe invece così tradotto alla lettera: “Sanate gl’infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; la doreà avete ricevuto, la doreà date”. Adesso è diverso?      

            Alla samaritana il Maestro spiega la “doreà” della salvezza: “Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il DONO (doreà) di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva. La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; donde hai dunque codesta acqua viva?

Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci dette questo pozzo e ne bevve egli stesso coi suoi figliuoli e il suo bestiame?

Gesù rispose e le disse: Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna.” (Giovanni 4:10-14)

            La doreà è richiamata dall’apostolo Paolo nell’Epistola ai Romani al cap. 5

Sta infatti scritto: “Però la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo, molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il DONO (doreà) della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. Riguardo al dono (dòrema = offerta votiva) non avviene quello che è avvenuto nel caso dell’uno che ha peccato; perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna; mentre il dono gratuito (kàrisma = grazia spirituale) diventa giustificazione dopo molte trasgressioni. Infatti, se per la colpa di uno solo, la morte ha regnato a causa di quell’uno, tanto più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del DONO (doreà) della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo.” (Romani 5:15)

            Ecco il contenuto della DOREÀ di salvezza: “Dunque, con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, e così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita, si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. La legge poi è intervenuta a moltiplicare le trasgressioni; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.” (Romani 5:16:21)

            “Siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno... Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d’esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. Ringraziato sia Dio del suo DONO (doreà) ineffabile!” (2 Corinzi 9:9-15)

            Anche in Efesini troviamo la “doreà” della salvezza: leggere l’intero brano è sempre una buona lettura! (Efesini 3:1-12) Altre doreà di salvezza le troviamo in Romani 3:24, II Corinzi 11:7, Ebrei 6:4.

            Anche Gesù Cristo ha avuto una doreà da Dio-Padre: “Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza motivo” (lett: così odiarono la mia eredità). (Giovanni 15:25)

Un caso speciale di traduzione manchevole lo troviamo in Galati 2:21, dove si dice che Gesù Cristo non annulla la Grazia, perché non può rimangiarsi il lascito testamentario, essendo Lui…. Morto! Non è mai capitato che un morto escludesse un erede, dopo averlo nominato nel testamento…”Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottenesse per mezzo della legge, Cristo sarebbe dunque morto inutilmente. (LETT: CRISTO AVREBBE ANNIENTATO LA DOREA’)”

            La doreà dunque è irrinunciabile, una volta accettata dall’erede. DONARE IL PANE è come LA GRAZIA DONATA: NON È POSSIBILE RESTITUIRLO, UNA VOLTA MANGIATO!

            Ben lo sapeva l’apostolo Paolo che non voleva essere sfruttatore di Cristo e dei cristiani e preferiva pagare col suo lavoro il pane che mangiava: “né abbiamo mangiato gratuitamente (IL DONO DEL PANE) il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi” (II Tessalonicesi 3:8)

            Infine in Apocalisse 22:16, troviamo scritto: “Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina.

E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in DONO (doreà) dell’acqua della vita.”

            In Atti 10:45 e in Atti 11:17 troviamo casi speciali in cui la doreà di cui si parla è la salvezza e il battesimo nello Spirito Santo insieme.

            L’apostolo Paolo era convintissimo di tutto ciò e lo ricorda chiaramente ai Corinzi, che pur avevano assistito alla potenza dello Spirito Santo impiegata durante le sue predicazioni:

“Quant’è a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; e la mia parola e la mia predicazione non con­sistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla po­tenza di Dio.” (1 Corinzi 2:1-5)

 

            Se si è convinti che Gesù Cristo è morto per cancellare col Suo Sangue i nostri peccati, e che poi è risorto primizia dei risorti, dobbiamo anche credere che, abbinato alla salvezza, c’è anche il dono dello Spirito Santo, per il battesimo nello Spirito Santo.

“E Pietro a loro:

Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà.(Atti 2:38-39)

            Questa è la “seconda” doreà del battesimo “di lingue”… (vedi anche Atti 8:20; Efesini 4:7; Apocalisse 21:6)

            Pochi mettono in conto che i discepoli ricevettero due volte il soffio dello Spirito Santo! Non sembri strana questa affermazione: basta andare a controllare in Giovanni 20:22 e in Atti 1:8; 2:38

            Il “primo” soffio fu dato da Gesù in Persona: “E detto questo, soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo” (Giovanni 20:22)

Che bisogna pensare che Gesù fece parlare in lingue i discepoli? Sicuramente no, ma quel soffio fu senz’altro il soffio della salvezza, ricevibile solo ed unicamente dallo Spirito Santo per volontà di Gesù Cristo in Persona!

La salvezza di chiunque, non è opera umana, ma “d’acqua e di Spirito”, come Gesù aveva detto a Nicodemo. Gesù aveva entrambe le cose e le diede ai discepoli. Da quel momento potremmo considerare i discepoli “ufficialmente” salvati!

            Il “secondo soffio” fu dato direttamente dallo Spirito Santo il giorno della famosa “pentecoste”, dapprima come promessa: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8); poi come soffio della Pentecoste: “come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furono ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi.” (Atti 2:1-4)

Ciò che successe ai discepoli, è ora a disposizione di tutti, come promessa generica per tutte le generazioni di “credenti”: “E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà. (Atti 2:38-39)

I due soffi, di Gesù e dello Spirito Santo, non sono assolutamente la stessa cosa. Non possiamo pensare che Gesù abbia dato lo Spirito Santo e poi trovare alla Pentecoste gli stessi discepoli che ricevono lo Spirito Santo essendone privi! Sono dunque due cose diverse: il primo soffio ha una conseguenza, il secondo un’altra.

Quali conseguenze? Il primo soffio comportò un’appartenenza “spirituale”, mediante la comunicazione dello Spirito salvifico della Grazia (lo Spirito di Cristo), il secondo soffio comportò l’arrivo di una potenza nella testimonianza evangelistica.

Il battesimo nello Spirito Santo potrebbe benissimo essere paragonato... ad una quinta marcia, per andare più lontani nella fede!

Una volta rubarono alla mia scuola, in un tempo pieno a Pescara. Andai a scuola e i colleghi mi dissero: “Donà, il tuo Dio non ti ha risparmiato. Sono venuti i ladri, hanno rubato un televisore, i giradischi, tante altre cose, e dal tuo armadio hanno preso il tuo saldatore elettrico. Come vedi, quando arrivano i ladri, mica fanno distinzione di chi è la roba, pigliano e basta!”

 Ridevano di me, perché sapevano che ero un credente. L’insegnante di religione cattolica mi disse: “Beh, che vuoi farci, ormai è fatta!”

 Allora io le risposi: “No! Non è ancora detta l’ultima parola. Adesso torno a casa, mi inginocchio, mi metto a pregare “in lingua” e il “mio” Signore mi ridarà tutta la roba mia!”

 “Fai, fai pure, prega, tanto i ladri se ne sono già andati da un bel pezzo!”

 “Ok, torno fra un’oretta” e me ne andai perché avevo un’ora-buco.

 Andai a casa affranto, mi inginocchiai e pregai: “Gesù, metto il Tuo Sangue su tutta la roba mia. Che nessuno possa prenderla e portarsela via! Non voglio che satana metta le sue sporche mani su ciò che mi appartiene! Grazie Gesù, perché per fede la roba tornerà in un modo o nell’altro a me!”

 Tornai a scuola.

Stavano tutti aspettandomi all’ingresso principale ed io non capivo il perché. Volevano ancora infierire? Volevano beffeggiare me e il mio Dio? Nulla di tutto ciò.

 Il bidello mi disse: “Donà! Ma tu chi sei? La tua roba e solo la roba tua, è stata trovata in un buco della rete. Forse la busta di plastica dev’essere caduta ai ladri che non se ne sono accorti durante la fuga!”

 E chi mi chiedeva perché e chi mi guardava con aria di sospetto, e chi con aria di meraviglia. Il mio Gesù era stato veramente grande! Quel saldatore elettrico sta ancora “saldamente” a casa mia, dopo tanti anni!

 

           

            L’OFFERTA DI UN AGNELLO PER I NOSTRI PECCATI

Chi può perdonare i peccati e dare la salvezza? Solo Dio, mediante un’offerta a Lui gradita! Quale offerta gradita, Dio ha stabilito un’offerta di sangue e del sangue di un agnello.

Nessuno può accedere alla salvezza, se non accetta Gesù come mezzo di espiazione per i propri peccati: potremo anche credere a coloro che ci offrono il paradiso, ma, quando moriremo e staremo alla pre­senza di Dio, Egli ci dirà: “chi ti ha promesso il Re­gno mio?”

Chi risponderà: “Gesù Cristo”, potrà entrare!

Chi risponderà: “Il prete” oppure “Allah” , oppure ancora: “san Giuppino”, Dio risponderà: “bene, allora fattelo dare dal prete, o da Allah e da san Giuppino! Io no, perché lo do solo a chi lo ha pro­messo MIO FIGLIO GESÙ!”

 

            Nel Vecchio Testamento l’agnello veniva indicato come offerta al Signore.

            La LEGGE DI DIO, scritta nella Bibbia, è immutabile, perfetta e perpetua (Esodo 21:23-24). Per la salvezza eterna, ogni peccato doveva essere lavato col sangue di una vittima, caso per caso, ma sempre col criterio del... “cambio” di “vita per vita”!

            La causa, l’origine, la motivazione di tutto ciò è da ricercare ovviamente nella “genesi” (che vuol dire “origine”): questa era ed è la condizione umana riguardo alla “salvezza eterna”: Adamo peccò e fu cacciato dal paradiso terrestre nel quale c’era... l’albero della vita, a difesa del quale Dio mise degli angeli cherubini, per impedire che l’uom