NASCITA, VITA E MORTE DI UN MOVIMENTO EVANGELICO

(Dr. Donato Trovarelli)

Esiste in alcuni credenti, specie se pastori, la preoccupazione che ci possa essere una migrazione di propri membri di chiesa da quella comunità ad un’altra. La preoccupazione aumenta poi, quando ci sono chiese nascenti che, per qualche motivo propongono novità di Spirito e libertà in Cristo.  In questi casi qualcuno ha azzardato l’idea che si possa trattare impropriamente di "abigeato", cioè di furto di pecore.

            E un pensiero “nuovo”? Assolutamente no. È un pensiero ricorrente, quando una comunità sta morendo e ne sta nascendo un’altra. È il pensiero di coloro che vivono una realtà già vissuta mille volte nella storia della chiesa: dalla chiesa cattolica alla chiesa luterana, dalla chiesa anglicana alla chiesa metodista, dalla chiesa metodista alla chiesa battista, dalla chiesa dei fratelli alla chiesa metodista, dalla chiesa battista alla chiesa pentecostale, dalla chiesa ADI alle chiese libere…

            La colpa è del comportamento talvolta intransigente di una chiesa? La chiesa che raccoglie gli esuli è forse migliore? Esiste un serbatoio di fedeli "scontenti"?

            La verità sta altrove. Ogni movimento evangelico ha tre momenti: la sua nascita, la sua vita, il suo declino. Esaminiamone brevemente le caratteristiche principali.

NASCITA DI UN MOVIMENTO DI RISVEGLIO: L’ACCOGLIENZA

            Quando un movimento nasce, la caratteristica principale è … l’APERTURA.

            Un movimento “nuovo”, inizialmente non teme confronti, con gli altri movimenti. Anzi, ne è fiero, perché si propone come “alternativa” alla staticità delle religioni di “regime”, o alle denominazioni che si sono raffreddate, e sono diventate… “storiche”!

            Gesù manda sempre nuovi “suoi discepoli” a proclamare la SUA offerta di salvezza, con la potenza dello Spirito Santo, mandato da Lui e agente in Nome SUO.

            La gente si converte e il Signore conferma con segni e prodigi la Sua Parola. Tutti possono entrare e tutti sono invitati a convertirsi. Tutti sono i benvenuti e tutti sono amati. Ci si ama l’un l’altro, legati tutti dall’amore di Cristo e da un profondo amore per Cristo.

            Chi vi fa parte, può essere già evangelico “nato di nuovo”, oppure può diventarlo, ma tutti sono sullo stesso piano, bisognosi di capire sempre di più la Parola di Dio e di metterla in pratica.

            Nessuno considera i fedeli presenti come qualcosa che appartiene all’uomo, ma come “proprietà esclusiva” di Gesù, mediante la potenza dello Spirito Santo.

            Il pastore si propone, non si impone.

            Nessuno dice di avere PECORE SUE, perché, fino a prova biblica contraria, le pecore sono DEL SIGNORE e non del PASTORE!

            E’sempre ben tenuto presente il passo di Giovanni: “Pasci le MIE pecore...”

            Ogni riunione è un dono di Dio, per la salvezza di quanti ascoltano ed accettano le predicazioni infuocate e toccanti di chi ha la passione per le anime perdute.

 

LA VITA DI UN MOVIMENTO: CONSOLIDAMENTO

            Si cerca di consolidare il successo riscosso, cercando di sistemare le questioni transitorie, ed aleatorie, mediante accordi di stabilità e di prestigio o di privilegio.

            Si costruiscono grandi locali. Si cercano nuove forme di bravura, nel canto e nella predicazione. Si impiantano grandi opere con grandi mezzi.

            Si cerca di “normalizzare” gli incassi, mediante decime, piuttosto che offerte.

            Si stabiliscono modi e tempi per tutte le attività, in modo da pianificarle.

            Le predicazioni sono ancora “unte”, ma si cerca di fare meglio e bene nell’annunciare, dichiarare, affermare e sostenere la VERITA'

            E’ meravigliosa la Parola di Dio ma è anche meravigliosa la Sua Presenza, in mezzo al suo popolo di santi.

 

            IL TRAMONTO DI UN MOVIMENTO: CHIUSURA DELLE PORTE

            La grandezza di un movimento permette l’entrata del mondo all’interno di esso. Non si riesce più a “vivere l’Evangelo”, perché si vuole che “il bue non abbia la museruola, anche se non trebbia”. Fuor di metafora, i pastori sono diventati “mestieranti” professionisti, che non hanno interesse a perdere tutto, pur di vedere Cristo vincente, ma sono disposti a vendere di nuovo Cristo per trenta denari.

            Si amministra la comunità, spremendola in tutte le sue risorse economiche e spirituali, che non si ingrandiscono, ma che piano piano diminuiscono, senza però estinguersi mai, come il biblico lucignolo fumante. Le chiese sopravvivono al loro stesso risveglio, rimanendo simulacri di se stesse, come pittoreschi fenomeni culturali.

            Si sopravvive e si guarda con sospetto o con “superbia storica” gli altri movimenti. E’ la mentalità egoistica del lavoratore della prima ora della famosa parabola.

            I credenti diventano “fedeli”, e sono sempre i soliti: i nuovi sono rari e guardati con diffidenza o con spirito di superiorità.

            La frase biblica “Chi non raccoglie, disperde”, diventa il loro “atto di accusa di Dio”.

            Molte chiese hanno perso l’unzione e non se ne sono accorte o ne se ne accorgeranno mai, così come non se ne accorse Saul, quando Dio gli nominò un sostituto in Davide.

            Non è previsto che Saul ceda spontaneamente “la corona” a Davide.

            L’adattamento alle tradizioni diventa un motivo di orgoglio, piuttosto che un motivo di riflessione ed esse diventano un ostacolo alla crescita, piuttosto che un segno di ubbidienza alla Parola di Dio. Anche il popolo di Israele, finito schiavo in Babilonia non si accorse della rinascita di Gerusalemme in Canaan e … solo un resto di esso “uscì da Babilonia”.

            Anzi, per non far scappare il “gregge”, si chiudono le porte. Chi è dentro, viene pressato a rimanere e chi è fuori, viene indicato come estraneo privo di sostegno divino.

            E’ allora “normale”, che i pastori finiscano per credere e predicare di avere possesso o proprietà sulle pecore, al posto del solo servizio di pascolo: la predicazione alla libertà in Cristo ha ceduto il posto alla predicazione del “timor di Dio”.

            La chiesa del “tramonto” mette sulle pecore il Suo marchio!

            Ben profetizzò il profeta Geremia, quando Dio gli mostrò il destino atroce di una cintura divenuta inservibile (Geremia 13:1-13). “Poiché, come la cintura aderisce ai fianchi dell'uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d'Israele e tutta la casa di Giuda, dice l'Eterno, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non hanno voluto dare ascolto” (Geremia 13:11), e la cintura è diventata inservibile.

Come la cintura è anche il sale che è divenuto insipido (Matteo 5:13).

Il movimento propone “suoi campioni del passato”, perché non ne ha di nuovi: se ci sono, sono osteggiati, annichiliti, disistimati, cacciati!

E’ inevitabile che il vino nuovo venga messo in otri nuovi!

Comincia allora il periodo di “confusione”, dove si assiste a tentativi di uscita dei fedeli, alla ricerca di “cibo solido” da mangiare altrove!

Molti parlano allora di “furto di pecore”, quando sono le stesse pecore a scegliere…

Nessuno ha mai affermato che le pecore debbano mangiare la terra e se c’è erba fresca in un campo, l’attrazione è inevitabile…

In fondo è importante che i cuori dei responsabili si induriscano, come si indurì il cuore del Faraone, al fine di consentire una… migliore uscita dall’Egitto!

L’ordine di Dio è sempre lo stesso in tutte le epoche: “uscite da essa o popol mio….!” (Apocalisse 18:4), altrimenti nessuno potrà servire il Signore per predicare l'Evangelo della salvezza.

Il Signore allora converte ancora… e il Signore li manda a pascolare dove Gli pare e piace, ma sicuramente al di fuori dei recinti dove il lupo ha imparato ormai a fare allevamento di pecore!

Gesù Cristo è buono e misericordioso e non spegnerà il lucignolo fumante, ma lo metterà nel fuoco consumante di altri movimenti e non spegnerà la canna rotta, perché la legherà ad altre fascine ben salde: nella Chiesa del Signore, quella vera, quella cioè fatta di tutti i “nati di nuovo” senza etichetta o denominazione alcuna, ogni pecorella avrà la difesa e la protezione del Suo Buon Pastore che non permetterà mai che "nessuno li rapirà dalla mia mano" (Giovanni 10:28)

Nessuno ruberà mai una pecora, perché Gesù non si è mai fatto rubare una pecora!

Nel tramonto di un movimento, molti parleranno male di coloro che ne escono, e altri soffriranno molto, prima di uscirne, ma è sicuro che la nuvola dello Spirito Santo si è spostata altrove e molti stenteranno a seguirla…

Come i puritani che scappavano dall’Inghilterra, a bordo del May Flower, così i moderni esuli dalle comunità morte andranno in cerca della Terra promessa, sapendo tutti che essa non si trova su questo mondo, ma solo nel nostro cuore o… al ritorno di Cristo.

Nel frattempo è “umano” che le chiese “chiudano le porte, come quegli innamorati che amano tanto una donna da ucciderla piuttosto che farla appartenere a qualcun altro uomo…

 

RIMEDI?

Con molto rammarico devo ricordare che troppo spesso ho ascoltato prediche di maledizioni al posto di benedizioni, prediche basate sull'Evangelo delle Denominazioni, piuttosto che basate sull'Evangelo della Grazia, educando alla sottomissione ai pastori, piuttosto che alla Libertà in Cristo... 

Ogni rimedio, non biblico, è dettato da condizioni e considerazioni umane, carnali e deleterie: considerazioni sociologiche, come si dice adesso!

L’unico rimedio è rimettersi in marcia dietro la guida dello Spirito Santo, avendo l’onestà di rimettersi in discussione e di rinunciare al primato e al signoreggiamento sui confratelli e sulle consorelle.

In una chiesa, o comanda il Signore o si è fatto troppo spazio ai ... “signori”!

Occorre porsi tante altre domande e cercare le risposte che lo Spirito Santo vorrà dare di volta in volta:

Dare più spazio agli "Anziani" di chiesa e meno potere al pastore? E lo Spirito Santo è con gli anziani?

Disciplinare con amore? E lo Spirito Santo è lasciato libero di agire?

Evitare l'ecumenismo, e puntare al proselitismo? E lo Spirito Santo è libero di soffiare dove vuole?

Cominciare a vedere positivamente e senza timori, l'apertura di nuovi locali di culto ed agevolare quindi proprio tali iniziative?

E lo Spirito Santo è assecondato nel suo mandato di portatore dell’Amore di Cristo, essendone il sostituto e vicario in terra? (Giovanni 14:16)

 

 

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