CONTRO TATUAGGI E PIERCING

(Roberto Belloni – Donato Trovarelli)

Lo scopo che ci proponiamo è quello di offrire uno spunto per riflettere su una moda dilagante fra i giovani che, però, ha in sé delle implicazioni spirituali importanti e rischi per la salute, tutt’altro che irrilevanti.

Già nel Levitico, uno dei primi libri della Bibbia, troviamo la proibizione da parte di Dio di farsi incisioni o tatuaggi:  “Non farete incisioni nella vostra carne per un morto, né farete alcun tatuaggi su di voi. Io sono l’Eterno” (Lev. 19:28). Ai sacerdoti ebrei era vietato fare incisioni nella loro carne” (Lev. 21:5). Anche nel Deuteronomio a tutti gli Ebrei veniva espressamente detto: “Voi siete i figli dell’Eterno, il vostro Dio; non vi fate incisioni e non vi radete tra gli occhi per un morto” (Deut. 14:1).

Per capire il motivo di questa proibizione dobbiamo tenere conto del fatto che il popolo di Israele aveva vissuto un lungo periodo di schiavitù in Egitto dove, fra i pagani, il farsi dei tagli sul volto, sulle braccia, sulle gambe o su altre parti del corpo era una pratica comune come un segno di rispetto per i defunti ed anche come un vero e proprio sacrificio atto a rendere benevole le varie divinità che “sovrintendevano” l’aldilà e la stessa tomba.

Anche la pratica di tatuarsi il corpo con inchiostro, pittura o con degli strumenti ben arroventati, allo scopo di onorare un qualche idolo, era diffusa fra tutti i popoli selvaggi idolatri.

Addirittura le incisioni sul corpo erano l’esplicitazione cruenta per il dolore conseguente la perdita di un proprio caro, mentre i tatuaggi indicavano la devozione e la consacrazione ad una determinata divinità. Per questo la legge del Signore vietava severamente tali pratiche superstiziose e idolatriche.

Col trascorrere del tempo i tatuaggi hanno assunto più significati a seconda delle varie civiltà che via via ne hanno fatto uso. In alcuni casi, come in oriente, essi prendevano un aspetto prettamente religioso e indicavano l’appartenenza ad una determinata casta

Per i Greci erano un mezzo di comunicazione segreta, usato nello spionaggio; i Romani tatuavano schiavi e malfattori.

Ci sembra di poter dire che tatuaggi e piercing altro non sono che una moderna rappresentazione di una pratica - diffusa ormai su scala mondiale attraverso i mezzi di massa - che si vuoi far passare come una moda innovativa e trasgressiva, ma che in realtà affonda le sue radici in un mondo pagano e tribale.

Molti pensano che farsi bucherellare qua e là per avere un bel disegno colorato sul proprio corpo, da mostrare magari l’estate sulle spiaggia, in fondo sia una cosa buona. Ma in realtà questa moda apparentemente innocente è parte integrante di un piano di de-cristianizzazione molto più vasto e complesso di quanto si possa credere.

 Molto illuminante è il libro di Carlo Climati “I giovani e l’esoterismo” (ed. Paoline, 2001): “Per spiegare meglio ciò che voglio dire, utilizzerò alcuni testi tratti da quello che viene considerato un libro fondamentale nella “ cultura” del tatuaggio: Modem Primitives (Moderni Primitivi), pubblicato in Italia con il titolo “Tatuaggi Corpo Spirito”. Si tratta di un volume che promuove fortemente l’uso dei tatuaggi e del piercing, mettendone bene in evidenza il significato spirituale”.

Nella sua introduzione all’edizione italiana dei libro, il curatore Ivo Quartiroli parla di una “crisi dei tempi”, in cui i “valori tradizionali di progresso, scienza, famiglia e religione stanno esaurendo la loro funzione di sostegno”. “Abbiamo il privilegio storico”, spiega Quartiroli, “di assistere a una crisi epocale della nostra civiltà.

Tatuaggi e piercing non sono altro che le nuove bandiere della non-cultura pagana, tribale e anticristiana. Il fatto sconcertante è che queste “bandiere”, oggi, vengono “sventolate” proprio dai giovani, consapevolmente o inconsapevolmente”. L’ombra oscura della New-age, il suo fascino sui giovani, il suo potere di persuasione, sono qui messi a nudo molto chiaramente, eppure questo ancora non è tutto, purtroppo.

C’è qualcosa di ancora più “pesante” da portare a galla e lo facciamo scorrendo le pagine del libro di Carlo Climati: “I tatuaggi e il piercing non sono altro che riti di iniziazione per invitare i ragazzi a far parte di un culto tribale e primitivo. Sono i nuovi battesimi della non-cultura esoterica di oggi. Attraverso la “modifica” del corpo, i giovani aderiscono, consapevolmente o inconsapevolmente, alla nuova era pagana, piena di dèi, ma priva del senso del peccato. La situazione appare ancora più chiara e sconcertante se diamo un’occhiata ai nomi che appaiono nel libro Modem Prìmitives.

E cosa hanno trovato fra le pagine di questo libro? A pagina 102 c’è una lunga intervista ad Anton La-Vey fondatore della Chiesa di Satana americana, che espone le sue opinioni sui tatuaggi e sul piercing. Nel testo, accompagnato da una grande foto di La-Vey viene pubblicizzato l’indirizzo di questa setta satanica. E così, i ragazzi appassionati di tatuaggi hanno anche la possibilità di mettersi in contatto con la Chiesa di Satana americana.

L’intervistatore, rivolgendosi a La-Vey, afferma: “i tatuaggi e il piercing sono vietati dalla Bibbia nel libro del Levitico, e buona parte del mondo è governata dalle credenze religiose bibliche, anche l’Africa ormai. Io voglio incoraggiare qualsiasi cosa sii contro il cristianesimo…” A pagina 186 Genesis P.Orrige, fondatore del Tempio della Gioventù Psichica e seguace dell’occultista Aleister Crowley. Anche in questo caso viene fornito il suo indirizzo ai lettori del libro.

I giovani, dunque, dovrebbero scegliere il proprio tatuaggio in questo catalogo di disegni (della rivista “Tatoo Gallery”), che spesso e volentieri hanno un contenuto negativo o satanico.

Inoltre, le immagini della rivista Tatoo Gallery sono accompagnate da frasi che hanno un significato esoterico. La più agghiacciante è quella di un “artista” americano noto con il nome di “ManWoman” (Uomo-Donna): “Nei tatuaggi è molto forte il concetto di fare amicizia con la morte, di confrontare e trascendere la morte, morte come trasformazione più che morte vera e propria; nel senso della morte dell’ego. Si arriva a un punto nell’esperienza mistica in cui l’ego viene via come una buccia e ciò che rimane è essenza pura”.

Altrettanto esoterica è una frase di un altro “artista” americano, Leo Zululeta, specializzato in tatuaggi primitivi: “Nei disegni tribali sono implicite una cosmologia e una conoscenza dei poterì ”inerenti” alla natura che i popoli primitivi conoscevano in modo più intimo di noi. Il loro sapere non era scritto in forma enciclopedica, e a noi rimangono soltanto i residui; i simboli della loro comprensione delle relazioni, dei rapporti di causa ed effetto della natura”.

Bisogna tener conto che l’età di chi fa uso di tatuaggi si abbassa sempre più, potremmo star qui a parlare delle riviste specializzate per adolescenti e bambini che attraverso alcune pubblicità pubblicate al loro interno o anche offrendoli come gadget, ne promuovono l’uso.

Basta fare un salto nelle edicole o nelle cartolerie per trovare conferma alle nostre parole.

Consideriamo poi anche la notevole influenza esercitata sulle nuove generazioni dai vari cantanti e gruppi musicali che esibiscono tatuaggi e piercing durante le loro performance. Questa moda ha attecchito velocemente anche per questo. La cosa triste è che si accettino senza alcun discernimento le idee di una dottrina esoterica, pagana e anti-cristiana, tanto per il gusto di fare una cosa contro il comune buon senso. Le posizioni culturali atee diffondono un falso messaggio dicendo che “i figli non ci appartengono, sono come una freccia scoccata dall’arco” e ciò è falso, perché sono un dono di Dio. Loro vogliono signoreggiare sulle nuove generazioni, per proporre i loro commerci di droga, sesso e violenza. Del Signore Gesù e della Sua Parola si conosce poco o niente e puntando su questa mancanza di conoscenza che tali dottrine le si deve chiamare per ciò che esse sono: dottrine che hanno scardinato il cuore dei nostri figli e ne hanno fatto dei loro adepti.

Ce lo disse già il profeta Osea:  “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai rifiutato la conoscenza, anch’io ti rifìuterò come mio sacerdote; poiché tu hai dimenticato la legge del tuo DIO, anch’io dimenticherò i tuoi figli”. (Osea 4:6)

Non chiediamoci poi perché i nostri figli si ammalano e muoiono prematuramente e non domandiamoci poi:  “Dio dov’è?” oppure “Perché Dio permette queste cose?”

“…l'Eterno, l'Iddio tuo, è un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano…” (Esodo 20:5)

Certamente ognuno è nelle condizioni di scegliersi liberamente la strada da seguire, le idee da far proprie, le ideologie per cui combattere, è giusto ed è anche biblico. Dio non forza mai la mano di nessuno, anzi. Il libero arbitrio esiste ancora, perché Dio lascia libero l’uomo, di scegliere il bene o il male, ma è sempre meglio scegliere il bene, piuttosto che il male!

La verità invece è questa: “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte”. (Romani 8:2).

Questa affermazione è vera, ma qui si dimentica ciò che l’apostolo Paolo poco prima aveva insegnato: “Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi a colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia? (Romani 6:10-19).

Quindi la stessa Parola di Dio ci esorta a non diventare schiavi di questi operatori di iniquità, perché tali si diventa se si accetta a cuor leggero di offrir il proprio corpo per propagandare le loro cattive dottrine. Dio ha sempre la mano tesa e vuole che ci riconciliamo con Lui, tornando sui nostri passi e glorificando Dio anche col nostro corpo.

Non può esistere nessun compromesso tra Cristo e questa pratica idolatrica: “E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerà fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo”.( 2 Corinzi 6:16). E a chi ha paura di tornare a Lui, Dio assicura che lo difenderà dalle persone malvagie:  “Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo”.(lCorinzi 3:17).

Probabilmente questo parlare può sembrare bigotto o duro ma, essendo fondato sulla parola di Dio è veritiero. E’ una lotta spirituale per la conquista delle anime e nessuno se ne può sottrarre, neanche coloro che sorridono di queste cose, e ne sono tuttavia vittime inconsapevoli.

Non sottovalutiamo il nemico!

Per concludere vogliamo proporvi queste informazioni mediche alle quali sarebbe opportuno prestare un minimo di attenzione.

 

TUTTI I RISCHI SANITARI DEL PIERCING

Va tanto di moda che, almeno negli Usa, il piercing giovanile sta diventando anche un problema di pubblica Sanità.

Un sondaggio pubblicato su Mayo Clinic Proceedings, cioè l’organo di uno dei più prestigiosi centri di ricerca americani, ha rivelato infatti che il 20 per cento di coloro che praticano il piercing ha bisogno dell’intervento del medico, anche se i casi gravissimi e mortali (come quello di una giovane cui un bottoncino metallico alla lingua ha provocato un ascesso cerebrale ) sono pochi.

La ricerca (la prima del genere) è stata effettuata dal professor Lester Mayers delta divisione di medicina dello sport della Pace University, che ha esaminato le condizioni di 454 studenti di college. È risultato che il 60 per cento delle ragazze portava anellini o spilli in parti del corpo diversi dai lobi delle orecchie e che il 42 per cento dei maschi aveva un piercing, compreso questa volta il lobo delle orecchie.

Le zone preferite dalle ragazze per esibire la propria decorazione metallica sono l’ombelico (29 per cento), l’orecchio esterno (27 per cento), la lingua (12 per cento), il capezzolo (5 per cento). Le zone preferite dai ragazzi sono soprattutto le orecchie, in più punti (31 per cento).

Più ridotte le percentuali d persone che applicano il piercing a organi genitali, labbra e sopracciglia. Ma una persona su cinque, fra questi, deve ricorrere al medico. “Si tratta soprattutto di infezioni, che richiedono trattamenti con antibiotici, talvolta un drenaggio”, spiega Mayers. “I problemi maggiori li abbiamo con l’ombelico: in questo caso l’infezione può richiedere un sacco di tempo per guarire, fino a sei o nove mesi. Si tratta di una zona intrinsecamente esposta ai batteri. Al secondo posto, in questa classifica dei disturbi da piercing, è l’orecchio e il padiglione auricolare”.

Lo scopo, in fondo, è anche quello: distruggere e sfregiare l’opera più cara a Dio, i figli suoi. Non dimentichiamo che non è facile, per chi lo desidera, cancellare un disegno tatuato sul corpo; le cicatrici rimangono, purtroppo, anche se le tecniche usate sono delle più innovative.

I buchi non si richiuderanno mai più, neanche se chi si pente, dovesse piangere per un anno intero. Bisognerebbe comunque ricorrere alla chirurgia plastica.

Altre informazioni sui rischi a lungo termine sulla propria salute possono benissimo essere chiesti ai medici di famiglia, che possono raccontare tanti episodi accaduti nella loro carriera su pazienti che hanno praticato tatuaggi e bucherellamenti selvaggi.

 

 

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