IL TRADIMENTO E I TRADITORI.

 

SOMMARIO

TRADIRE È COME UCCIDERE

COME REAGIRE AL TRADIMENTO

TRADIRE DIO

TRADIRE IL CONIUGE

TRADIRE UN AMICO

I TRADITORI PER MESTIERE

I TRADITORI DELLA PATRIA

 

TRADIRE È COME UCCIDERE.

Venir meno alla parola data, significa essere inaffidabili, privi di credibilità e di serietà.

Il traditore non lo vedi subito, ma solo quando viene messo alla prova.

Convivere con un traditore, è come avere una serpe in seno, che ti giudica e ti sfrutta. Non puoi mai sapere quando colpirà, ma sai che prima o poi colpirà. E’ come vivere sotto la spada di Damocle, dove tu sei contro tutti e tutti sono contro di te. Si salvi chi può!

Chi inganna e disattende gli obblighi di lealtà e di fedeltà, è un traditore.

E’ strano come in wikipedia in italiano manchino le voci di traditore e tradimento!

Non è facile individuare il vero significato di tradimento, perché si deve prima definire e ricercare quale obbligo morale ha una persona.

Prendiamo per esempio un uomo sposato che va con un’altra donna: saltano di colpo tutte le sue promesse di fedeltà e d’amore, di protezione e di assistenza, di solidarietà e di appartenenza.

Gli accordi, gli impegni, i giuramenti e ogni altra forma di legame, diventano carta straccia.

Da una parte abbiamo il traditore, dall’altra abbiamo i traditi: la moglie e i figli.

Il traditore è incapace di mettersi nei panni del tradito: è un insensibile, privo di compassione e di altruismo, perché pensa solo al suo tornaconto.

Dio odia il tradimento, considerandolo infedeltà aggravata, per il fatto che coinvolge persone innocenti che devono subire un atto di pura malvagità, generata dall’egoismo umano.

Nelle vittime si genera tutto un arcobaleno di sentimenti, che vanno dalla sorpresa di trovarsi in situazioni di estremo disagio, alla rabbia di vedere la cattiveria nel volto delle persone amate e alla vendetta che coverà per sempre nel cuore, al posto della fiducia di base.

Il traditore in pratica è un infedele, uno spergiuro, un fedifrago, uno sleale, una persona che doveva comportarsi in un modo stabilito e ben determinato per il lavoro che svolge, per il ruolo che ricopre, per le responsabilità che si sono assunte.

Il traditore rompe tutti gli schemi e si rende libero di danneggiare e di spadroneggiare, pensando di non dover rendere conto a nessuno se non a sé stesso. Ha una visione distorta della realtà e della società in cui vive, dove ognuno pensa a sé stesso a danno degli altri. I latini all’estremo citavano il seguente brocardo: “Mors tua vita mea”, senza minimamente porsi il problema se sia possibile sopravvivere entrambi, se ci si coalizza e si lotta insieme.

Associato al tradimento, spesso troviamo la menzogna, perché un abisso chiama un altro abisso (Salmo 42:7) e per tradire, bisogna entrare nell’ottica di negare la verità, che è rappresentata dal proprio egoismo. Il traditore non colpevolizza mai sé stesso, ma sempre l’altro, mettendosi al di sopra del prossimo.

Il tradimento nega l’amore, il sacrificio, la pazienza e ogni altro sentimento di pietà e di misericordia, parola molto di moda nel falso giubileo del 2016.

Chi ama, non tradisce.

L’adultero si volge “ad alteram”, cioè ad un’altra donna, azzerando tutte le rassicurazioni date in precedenza. In questo sta la perfidia: sta nel fatto di ferire i sentimenti consolidati e di distruggere il piedistallo di stabilità socio-affettivo creatosi sulla sua persona.

E’ come una colonna che crolla, un pilastro che cede e chi sta nell’edificio, fugge nel panico di venire travolto dalle macerie.

Il traditore per eccellenza è e rimane Giuda che bacia perché ha già venduto il suo cuore per 30 denari.

Quanto costa l’affidabilità di un uomo?

Ci sono cose che non possono essere messe in vendita e la fiducia è una di esse.

La Parola di Dio è chiara e solenne: “fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma il vostro sì, sia sì, e il vostro no, sia no,” (Giacomo 5:12)

Il cristiano ha una sola parola; non è doppio, né ipocrita, o peggio ancora infido. Lui è lo specchio di ciò che crede, o almeno dovrebbe. Le eccezioni ci sono sempre e i falsi cristiani pure!

Dio odia il falso giuramento: “Nessuno macchini in cuor suo alcun male contro il suo prossimo, e non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio, dice l'Eterno". (Zaccaria 8:17)

E’ dunque escluso il giuramento finto o con riserva mentale, come sono soliti proporre i gesuiti e anche i giovani moderni, che fanno promesse incrociando due dita di nascosto.

Questa è la morale cattolica che si insegna nelle scuole. Poi ci lamentiamo se vediamo le amicizie che crollano, i matrimoni che saltano, le promesse elettorali non mantenute e le false dichiarazioni pubbliche e private di tanti personaggi della politica, dell’economia, dell’informazione e dello spettacolo.

Certe volte si ha l’impressione che ci sia una sorta di gara a chi tradisce di più.

 

COME REAGIRE AL TRADIMENTO

Può capitare di dover reagire a situazioni di disagio personale o di contrapposizione familiare o sociale ed è utile discutere per crescere insieme o per appianare situazioni di incomprensione o di sofferenza interiore: bisogna stare bene insieme e lavorare per il bene comune, collaborando e espandendo la propria personalità e creatività con franchezza e generosità. Ma il traditore lavora alle spalle, e ti pugnala alla schiena, proprio quando non te lo aspetti.

Il traditore agisce nell’ombra, prende accordi segreti, tranquillizza la vittima, per ferirla meglio….

Tu credi di avere tutto sotto controllo e che le persone che hai intorno, il tuo prossimo, i tuoi colleghi, i tuoi correligionari, i tuoi amici, i tuoi conoscenti siano franchi e onesti nei tuoi confronti ed invece all’improvviso scopri che non è così.

Crolla il tuo mondo di certezze e di illusioni. Devi constatare di persona che ti sei sbagliato nel fidarti degli altri e più velocemente reagisci e meno danno subisci. Prima prendi atto del tradimento e prima riporti la tua vita su un piano di lotta aperta e credibile e accettabile.

Più lunghi sono i tempi di reazione, e più si è incapaci di reagire e di difendersi, perché si vuole negare la realtà, nella speranza che tutto ciò sia un incubo da cui svegliarsi o che non sia vero nulla o che le apparenze a volte possono ingannare…

La realtà del tradimento però è quella e bisogna prenderne atto.

Il traditore deve passare dal gruppo delle persone che noi ritenevamo affidabili a quello dei nostri più acerrimi nemici, anzi dei più squallidi nemici.

Prima lo facciamo e prima rimarginiamo le ferite e ricostruiamo noi stessi e le persone che dipendono da noi.

Il Signore sarà con noi!

 

TRADIRE DIO

Chi adora, prega e si rivolge ad altro dio, tradisce Gesù Cristo.

E’ il peccato di “adulterio spirituale”.

Ebrei e cristiani hanno questo in comune: la lotta contro l’idolatria.

Gli idoli sono da sempre l’offerta delle religioni sataniche che hanno il compito di distogliere dal vero Dio ed è doloroso constatare come ci riescano benissimo.

Le statue di madonne e di santi, l’uso del rosario, figurine e santini, crocifissi e ogni altra forma di immagini religiose sono “adulterio spirituale”.

Un passo del Vecchio Testamento fa un quadro preciso di tale tradimento verso Dio: “E i figliuoli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno e servirono agl'idoli di Baal e di Astarte, agli dèi della Siria, agli dèi di Sidon, agli dèi di Moab, agli dèi de' figliuoli di Ammon e agli dèi de' Filistei; abbandonarono l'Eterno e non lo servirono più.” (Giudici 10:6)

La realtà è drammatica e dolorosa: satana cerca in tutti i modi di accecare l’uomo con seduzioni sentimentali, con le paure dell’ignoto e della morte e con la superstizione e le false credenze. Satana è il creatore di tutte le false religioni che si vedono in giro, eccetto una: quella fondata sulla Bibbia, la vera ed unica Parola di Dio.

E’ ovvio che satana cerca anche di impedire la lettura della Bibbia!

Tutte le religioni sono false eccetto una. E’ come contraffare una banconota di cui esiste l’originale. Satana ha prodotto tante di quelle banconote contraffatte da rendere quasi impossibile il riconoscimento delle banconote vere.

La Bibbia è però la “bussola” per orientarsi nel mare magnum delle religioni. Senza la Bibbia, si è perduti, come stare nel deserto e senza orientamento alcuno.

Altrettanto drammatica e dolorosa è la risposta di Dio ai traditori, agli adulteri spirituali, agli adoratori di falsi dei: la morte eterna, senza scampo e senza pietà alcuna!

Chi ha volutamente sbagliato, pagherà per tale affronto verso un Dio d’Amore e di Giustizia. Chi è stato indotto a sbagliare pagherà ugualmente per la sua leggerezza e per la superficialità con cui si è lasciato sedurre.

La Parola di Dio è chiara e scultorea. “Non avrai altro Dio all’infuori di me”!

Anche il Nuovo Testamento non fa eccezioni o sconti: lo Spirito Santo, il vero Vicario di Cristo, il Paracleto, il Consolatore “…convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. QUANTO AL PECCATO, PERCHÉ NON CREDONO IN ME; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete piú; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.” (Giovanni 16:8-11)

Tutte le religioni hanno ricevuto lo scacco matto e la loro partita è finita.

 

TRADIRE IL CONIUGE

Un uomo adultero è l’anti-Cristo.

Nella coppia, l’uomo rappresenta Gesù Cristo e la moglie impersona la Chiesa.

Gesù Cristo non tradisce la Chiesa, il Suo Corpo, anzi le dà sicurezza, amore e fedeltà.

Un uomo che tradisce la moglie, rappresenta un Gesù Cristo che tradisce la Chiesa: questo è inammissibile e impossibile.

Chi tradisce la moglie incarna un Cristo al contrario, un anti-Cristo.

L’adultero si rivolge “ad alteram”, cioè ad un’altra donna, azzerando tutte le rassicurazioni date in precedenza alla sua sposa. In questo sta la perfidia: sta nel fatto di ferire i sentimenti consolidati e di distruggere il piedistallo di stabilità socio-affettivo, creatosi sulla sua persona.

E’ come una colonna che crolla, un pilastro che cede e chi sta nell’edificio, fugge nel panico di venire travolto dalle macerie.

Il fedifrago distrugge la figura di padre che i figli avevano.

Il risultato è disastroso, perché crea nei figli il bisogno di rivolgersi verso altre figure, più affidabili o sostituendo al padre sé stessi. Un figlio può perdere l’identità maschile, e una figlia può dichiararsi maschio in un rapporto fra donne.

La devastazione degli affetti, porta al disprezzo della vita, alla depressione più o meno latente, all’accettazione di situazioni masochistiche o lesive della sua dignità.

Un padre che tradisce è l’esempio che anche i figli potranno seguire, sfoderando il cinismo più becero.

Nasce nei figli un senso di colpa, che difficilmente potranno gestire…

Una donna che tradisce invece è come la Chiesa che tradisce Dio.

Espone tutta la famiglia all’infamia, e porta i figli sulla strada della perdizione.

Dal punto di vista spirituale, la donna porta i demoni a casa, per fare scempio di tutti gli affetti presenti in essa.

PERCHE' IL VANGELO NON AMMETTE LE COPPIE GAY?

L'UNIONE FRA UNA DONNA ED UN UOMO RAPPRESENTA L'UNIONE FRA CRISTO E LA SUA CHIESA...

Cristo non ha amato un altro Cristo!

La Chiesa non è stata amata da un'altra Chiesa!

Cristo ha un solo corpo: la Chiesa, per la quale ha offerto se stesso in sacrificio di purificazione.

A queste condizioni, Cristo è il capo!

Alle stesse condizioni l'uomo è il capo!

COME Cristo non abbandonerà mai la sua chiesa e non la tradirà mai, perché vive per edificarla, per santificarla, per sostenerla, per istruirla, per aiutarla, per amarla... COSÌ il marito dovrà fare nei confronti di sua moglie!

Cristo è l'esempio di come un uomo deve amare la sua donna, che è il suo proprio corpo, esattamente come Cristo ama la Chiesa che è il Suo Corpo.

Cristo è CAPO della Chiesa. LA CHIESA NON PUÒ AVERE ALTRI CAPI! Un corpo con più CAPI, sarebbe un corpo mostruoso.

All'inverso, la Chiesa è soggetta a Cristo, il Capo. Una chiesa che non ha Cristo come CAPO, non è IL CORPO di Cristo!

Una Chiesa "ribelle" al Capo, è un Corpo "decapitato", perché non soggetto agli ordini del Capo...
Se il corpo è unito alla testa, il corpo prende ordini dalla testa!

Occorre però che la testa sia "capace" di dare ordini al corpo!

Gesù è capace di dare ordini al Suo Corpo, perché lo ha dimostrato "amando", in piena disponibilità, in piena coscienza, in piena volontà, in piena potenza, in piena gloria di Dio!

Un marito così è perfetto!

La Chiesa ce l'ha!

E la donna? E' vero: occorre che il marito abbia dentro la sua testa il Capo Gesù Cristo, così la moglie non ubbidisce alla testa umana, ma alla testa divina dentro di lui.

"Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo." (Efesini 5:22-23)

Mariti, avete il CAPO dentro di voi? E come fa vostra moglie ad essere soggetta al Signore, se il Signore NON STA dentro di voi?

LA regola biblica vale solo fra credenti.

La Chiesa, soggetta al Capo, è in realtà soggetta a Dio, perché c'è Dio dentro il Capo, anzi il Capo è Dio stesso!

Il discorso è chiarissimo e semplicissimo (per chi lo vuole intendere!):

"Ma come la chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli essere soggette ai loro mariti in ogni cosa.

Mariti, amate le vostre mogli, COME ANCHE CRISTO HA AMATO LA CHIESA e ha dato se stesso per lei, al fine di santificarla, dopo averla purificata col LAVACRO DELL'ACQUA MEDIANTE LA PAROLA, al fine di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile." (Efesini 5:24-27)
"Questo mistero è grande; DICO QUESTO, RIGUARDO A CRISTO E ALLA CHIESA." (Efesini 5:32)

 

 

 

TRADIRE UN AMICO

Può capitare di avere tanti amici e conoscenti, ma la parola “amici” è solo provvisoria, perché si scambia per amicizia “la familiarità”. Spesso un confidente è anche considerato “amico”.

La realtà però è un’altra.

All’inizio sono tutti amici, poi man mano che vengono le difficoltà e le prove, il loro numero si assottiglia. Quelli su cui contavamo, si sono dimostrati “incapaci” di aiutarci oppure si sono rivelati degli opportunisti che ci trattavano solo per quello che a loro poteva servire.

A volte trovi persone che non sanno dove andare o chi trattare e ti cercano solo per passare il tempo…

Il dolore della delusione è proporzionale al grado di amicizia che pensavamo di avere con quelle persone: più erano a noi vicine ed intime e più ne siamo addolorati.

Sono di colpo saltate tutte le promesse, le confidenze, le speranze, le elargizioni della nostra magnanimità.

Subentra il pentimento di aver messo la nostra vita nelle mani di una persona infida, che potrà anche rovinarci se rivelerà ad altri i nostri punti deboli e i nostri segreti più importanti.

E’ allora e solo allora che capiamo bene che non bisogna mai fidarsi pienamente degli altri e che bisogna far leva solo sulle nostre capacità e sulle nostre risorse.

Questa è la saggezza che viene dall’esperienza delle delusioni che la vita ci offre.

 

I TRADITORI PER MESTIERE

Ci sono persone che stringono amicizia con lo scopo di guadagnarci e di rovinare gli altri.

Addirittura ci sono persone pagate per fingersi amici degli altri, tipo i politici, i servizi segreti, le spie di ogni pasta e risma.

Sono “amici” di merenda, che ti fanno credere mari e monti per carpire la tua fiducia. Come nella mafia, sono capaci anche di darti la prova di amicizia in modo da essere credibili ed affidabili al cento percento.

Giuda era un affidabile a tal punto che teneva la borsa del denaro!

Costoro sono i veri malvagi, quelli che tradiscono quando tu non te lo aspetti, ti pugnalano alla schiena, ti vendono per scopi personali, ti guardano in faccia con tutto l’odio che avevano nascosto e dissimulato per affetto.

Il tradimento covava dentro di loro, aspettando solo il momento buono per uscire ufficialmente allo scoperto.

Costoro sono le persone sulle quali hai posto la tua fiducia, sono solidali con te e condividono con te tutto, compresa la tua vita e la tua dignità.

Il tradimento rappresenta la classica pugnalata alle spalle, con tutte le conseguenze che ne derivano: dolori e danni a volte irrimediabili.

Solo chi l’ha provato sulla sua pelle, può capire cosa il tradimento rappresenti veramente e quanto grande è il dolore intimo che esso produce.

Esempi ce ne sono tanti, e ricordiamo William Tyndale, il traduttore della Bibbia in inglese, tradito da un suo collaboratore e consegnato al cardinale cattolico Wolsey… che ne curò il suo martirio al rogo.

Anche Giulio Cesare ebbe a che fare con un figlio traditore e quando lo vide all’opera, mentre affondava il suo pugnale insieme a quello degli altri congiurati, si coprì il volto e rinunciò a difendersi.

Guy Fawkes tradì l’Inghilterra protestante, unendosi agli Spagnoli nel tentativo, fallito, di assassinare il re Giacomo e ripristinare un re cattolico. Il complotto, che puntava a far letteralmente saltare in aria il Parlamento, fu scoperto da un soldato del re, ed i 36 barili di polvere da sparo furono disinnescati. Da allora il suo volto è diventato sinonimo di ribellione e di anarchia.

Il generale Benedict, politicamente fedele a George Washington, passò successivamente dalla parte degli inglesi, per accaparrarsi meriti e favori.

Oggi potremmo citare il tradimento degli infiltrati in un partito politico per rovinarlo "dall'interno", il tradimento degli italiani a favore dell’invasione dell’Italia, oppure il tradimento degli ebrei contrari ad Israele, oppure il tradimento di Obama nei confronti degli alleati di varia nazionalità…

I traditori per mestiere o per interesse, non sono mai stati “amici”.

 

I TRADITORI DELLA PATRIA

Definiamo il concetto di “Patria”.

La Patria è la terra che ti ha visto nascere. Gli scienziati hanno scoperto che il DNA di una persona è caratterizzato anche da leggére modifiche dovute al luogo di nascita, per cui per esempio è possibile stabilire dove una persona sia nata in base ad un’indagine speciale sul DNA dei suoi denti.

Sarà vero o no, la Patria è il luogo dove sono vissuti i tuoi “padri”, i tuoi antenati, e non si tratta solo di un luogo, ma anche di una comunità che ha le tue stesse caratteristiche genetiche, sociali, culturali, ambientali, spirituali.

E’ l’unione tra un individuo e il suo territorio, in una visione onnicomprensiva, fatta di cose, animali e persone.

E’ un legame fatto di esperienze, di ricordi, di sentimenti, di abitudini, di sicurezze e tutto ciò che ha influenzato la tua vita, in maniera conscia ed inconscia e che ti fa dire: “qui mi sento a casa!”

L’uomo è essenzialmente un essere “sociale” e sentirsi a casa significa anche e soprattutto avere un sentimento di simpatia e di solidarietà con le persone che hanno fatto il tuo modo di essere e che hanno influenzato il tuo carattere e costruito la tua personalità.

Può anche capitare di avere una patria “allargata”, per varie vicende di adozione o di avere due patrie, ma sicuramente non esiste una persona che non ha patria.

Il legame tra individuo e patria è simile al legame fra mamma e figlio, fra fratelli, fra amici, fra compagni, fra soldati commilitoni, fra persone cioè che possono condividere una stessa gioia, una stessa fortuna, una stessa vittoria ed in poche parole anche uno stesso destino.

Il concetto di “Patria” allora è un concetto astratto che comprende chi ci ha allattato, chi ci ha educato, chi ci ha cresciuto, chi ci ha sostenuto ed aiutato, chi ci ha regalato una frase, un sorriso, un amore, un gesto qualunque di solidarietà e di cortesia.

La Patria la riconosci nei volti noti e ignoti delle persone, nei modi di essere e di socializzare, nel linguaggio tipico di un territorio, in una lingua, in una pietanza, in una tradizione e in un modo di capire le cose, e in una qualunque soluzione adatta alla tua e alla altrui sopravvivenza.

La Patria è una delle cose che si amano e si apprezzano.

Amare la Patria allora è tutto e parte di un tutto.

Per la Patria, si discute e ci si confronta, si soffre e si gioisce, si tifa e si spende, si lavora e si spera, si combatte e si muore…

Ora, tradire la Patria, significa tradire sé stessi, i cittadini che la abitano, la lingua che ti accomuna agli altri; significa rinnegare le proprie origini; significa vergognarsi dei propri antenati e dei sacrifici che hanno fatto per te; significa azzerare i ricordi e vivere cinicamente un presente senza passato e in un futuro senza affetti.

Tradire la Patria è come tradire il proprio padre e la propria madre, rinnegandone gli affetti.

Il traditore non ha più sentimenti di questo tipo. Ha distrutto la sua coscienza e vive privo di scrupoli e di pietà. E’ un mostro di falsità, di ipocrisia e di cattiveria.

Si dice che ha un deserto dentro di lui, perché ha fatto “terra bruciata” della Patria e dei suoi affetti.

Chi ama la Patria, si adopera per il prossimo, per i bisognosi della sua città, per il benessere dei suoi concittadini. La storia ci ha offerto miriadi di esempi di eroi e di eminenti personaggi che hanno lasciato un’impronta di onestà, di senso civico, di attaccamento al benessere collettivo, anche a scapito dei propri interessi.

Sembra strano, ma anche Dio ha una Patria e lo stesso Gesù riferisce di avere un Regno nel quale vuole condividere le beatitudini con chi Lo ama.

Come si può notare, quando si parla di patria si parla di “amore”, di affetti, di ogni bene e benessere.

Il traditore della Patria invece odia, calunnia, spia, accaparra per sé, vende i suoi amici, vende i suoi familiari, vende sé stesso, rinuncia alla sua dignità e a quella degli altri.

Dante Alighieri mette all’inferno i traditori della Patria, all’ottavo girone: non gli si può dare torto, dal momento che Satana è biblicamente il Padre della menzogna e dell’odio. Dio è amore!

 

La “Patria” è il luogo dove sono sepolti i tuoi antenati, dove tu puoi ritrovare le tue radici, la tua storia. Non farebbe piacere sapere che qualcuno possa disprezzare e stravolgere tali luoghi. Considerarsi legato ad un territorio, significa anche questo e condividere le stesse aspettative con altri. La Patria non è un concetto singolo, ma collettivo. Non avere Patria significa rinunciare a tutto questo e rifiutare la propria nazionalità, e le proprie origini, anche se queste prima o poi ti identificheranno sempre come persona proveniente da un luogo ben determinato.

La Patria diventa la macchia che sporca il traditore e lo rende inviso dovunque andrà, perché il nome e cognome che ciascuno porta è legato ad un ben determinato territorio. Essere “proveniente da” e “figlio di”, saranno sempre la carta d’identità di un individuo, ed essere fiero dei propri antenati diventa il blasone di una famiglia, utilizzabile sempre come strumento per costruire un futuro.

Il patronimico è un sistema di identificazione che caratterizza una persona proveniente da un territorio o da una genealogia. Se una persona si chiama Mc Donald, o Ivanovic, o Von Karaian, o Di Giovanni, o Orloff, o Chien, il suo cognome parlerà per loro della loro gente, delle loro origini e tradizioni. Dovunque andrà, si porterà dietro un vestito già confezionato alla nascita.

Ognuno, se amerà sé stesso, amerà anche un popolo, una nazione, un luogo, un ricordo o qualcosa da considerare parte dei suoi affetti.

Per gli antichi greci rinnegare la Patria, era il peggiore dei peccati che un uomo potesse compiere.

Per gli antichi romani il patronimico era il terzo nome, quello della sua “gens” (la sua gente, la sua stirpe).

In combattimento il soldato romano aveva la corazza che lo difendeva solo davanti, perché dietro c’erano i suoi compatrioti a difenderlo: “coprirsi le spalle a vicenda” non era solo un modo di dire, ma una questione di vita o di morte.

Quale pena c’era per il traditore della Patria? La morte.

E tale pena è rimasta in tutte le giurisdizioni penali, in tempo di guerra.

In tempo di pace, la pena è minore, a cominciare dal minimo, costituito dal disprezzo sociale.

Bisogna anche essere “degni” di appartenere ad una società, esprimendo rispetto, per ottenere rispetto.

Se questa dev’essere la degna conclusione di un discorso sulla Patria e sui traditori della Patria, domandiamoci: quale rispetto potrà avere un politico che tradisce la sua stessa gente?

Quale rispetto potrà avere una persona che ha giurato fedeltà ad una Repubblica e alle sue leggi e poi ruba i soldi pubblici, mente per il proprio tornaconto, e defrauda il popolo che lavora e che ha bisogno di essere tutelato nella sua stessa Patria?

L’Alto Tradimento di una persona al governo è proprio questo: espropriare a proprio vantaggio un’autorità che gli era stata conferita a tutela del suo popolo.

La maledizione popolare incombe su costoro e non è un fatto da sottovalutare. Prima o poi il popolo si comporterà secondo come è la sua brutta e storica abitudine: quella di riprendersi brutalmente il potere e gestirselo di persona…